Osservatorio Sismologico

L'Osservatorio Sismologico dell'Università di Bari (OSUB) (ex Osservatorio di Geofisica e Fisica Cosmica - OGFC, costituito nel 1965), è una struttura che gestisce una rete di monitoraggio dell'attività sismica e si occupa di studi ed attività di ricerca in sismologica applicata e problematiche ambientali.

La rete sismica, iniziata a partire dal 1970, dal 1988, risulta  costituita da 6 stazioni sismologiche a corto periodo, ubicate tutte in Puglia. I dati delle stazioni localizzate al di fuori della sede dell'Osservatorio sono teletrasmessi via radio al centro di registrazione dell'Osservatorio.

L'OSUB dispone anche di una stazione sismologica a lungo periodo, ubicata presso la sua sede centrale, che consente di registrare terremoti con epicentri molto distanti purchè sufficientemente energetici (telesismi ).

Dal 2001 il sistema di registrazione tradizionale analogico su carta è stato sostituito con il sistema digitale NAQS di Nanometrics.

L'OSUB ha svolto e svolge anche ricerche in alcuni campi della geofisica applicata, principalmente di tipo geoelettrico, gravimetrico e sismico; dal 1980, dopo il disastroso terremoto del 23 novembre in Irpinia, l'attività di osservatorio sismologico è diventata prevalente, con il progressivo ampliamento della rete di stazioni sismiche.

Esso, comunque,  non ha istituzionalmente compiti di sorveglianza sismica, cioè non è collegato direttamente con la Protezione civile nazionale. L'organo nazionale preposto alla sorveglianza continua (24 ore su 24) e che risulta collegato al Dipartimento della Protezione Civile e nazionale è l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), con sede a Roma.

L'istituzione del suddetto centro regionale e la elaborazione dei dati serve oltre che a scopi di ricerca (studio della sismicità locale, studio della struttura profonda della Terra) e di didattica (corsi e divulgazione per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, tesi di laurea), anche, su richiesta degli organi competenti, quali Prefettura e Protezione Civile regionale, a fornire informazioni sulla localizzazione ipocentrale e sulla magnitudo di un evento sismico.

A queste mansioni, nonché alla manutenzione della rete sismica provvede il personale costituito da due unità che assicurano il funzionamento continuo della rete, anche con il supporto scientifico di due ricercatori del Dipartimento di Geologia e Geofisica dell'Università di Bari.

I dati raccolti dalla rete sismica gestita dall'Osservatorio sono comunicati regolarmente, sotto forma di bollettino sismico all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), al Centre Sismologique Euro - Mediterraneen (CSEM) di Bruyères (Francia), al Centro Sismologico di Tirana, alla Protezione Civile lucana, alla Prefettura di Bari ed a vari ricercatori che ne fanno richiesta.

L'istituzione del suddetto centro regionale e la elaborazione dei dati serve oltre che a scopi di ricerca (studio della sismicità locale, studio della struttura profonda della Terra) e di didattica (corsi e divulgazione per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, tesi di laurea), anche, su richiesta degli organi competenti, quali Prefettura e Protezione Civile regionale, a fornire informazioni sulla localizzazione ipocentrale e sulla magnitudo di un evento sismico.

A queste mansioni, nonché alla manutenzione della rete sismica provvede il personale costituito da tre unità che assicurano il funzionamento continuo della rete, anche con il supporto scientifico di due ricercatori del Dipartimento di Geologia e Geofisica dell'Università di Bari.

I dati raccolti dalla rete sismica gestita dall'Osservatorio sono comunicati regolarmente, sotto forma di bollettino sismico all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), al Centre Sismologique Euro - Mediterraneen (CSEM) di Bruyères (Francia), al Centro Sismologico di Tirana, alla Protezione Civile lucana, alla Prefettura di Bari ed a vari ricercatori che ne fanno richiesta.

Responsabile scientifico:  Prof. CALCAGNILE Gildo
Responsabili tecnici:
Dott. MASCIA Umberto
Dott. VENISTI Nicola

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pubblicato il 20/12/2017 ultima modifica 09/05/2022