In Senegal ci fidiamo degli stranieri

Sarà merito della Teranga, che tra le virtù del popolo senegalese è sicuramente la più famosa. Non si tratta solo di ospitalità ma di accoglienza, attenzione, rispetto, gentilezza e piacere nel ricevere un ospite a casa propria. O sarà merito di essere cresciuto dentro una società aperta e tollerante. Amadou, che ha frequentato un semestre all'Università di Bari grazie alla borsa di studio "Come In Uniba" che ha portato in Italia 30 studenti da Senegal, Kenya, Argentina e Perù, ci offre, con la stessa semplice disponibilità della sua gente, una ricetta che servirebbe non solo come rimedio ai tanti problemi di integrazione ma che farebbe bene alla convivenza quotidiana.

Prima di giudicare, bisognerebbe fidarsi. Non essere prevenuti, non dare spazio ai pregiudizi ma accoglierlo, ascoltarlo. Dargli il benvenuto e la possibilità di esprimersi. Uno straniero va ricevuto senza giudicarlo, senza essere diffidenti e timorosi nei suoi confronti. Solo perchè non lo si conosce, non vuol dire che tutto il suo portato sia negativo. 

E poi, se un intero popolo pratica la Taranga, vuol dire che è possibile essere accoglienti su vasta scala.

 

Prima di partire, come ti immaginavi l’Italia e gli Italiani? Come li descriveresti oggi?

Prima di partire immaginavo l'Italia aperta e accogliente, un Paese come il mio, molto socievole. Oggi la potrei descrivere come un Paese molto ricco culturalmente che prima di aprirsi non si fida, ma quando ti apre le sue porte ti senti a tuo agio, cioè vivi come a casa tua.

Ti senti accolto? La gente che incontri come ti considera?

Mi sento davvero accolto però, prima di conoscerti, la gente vede che sei uno straniero, uno sconosciuto.

Puoi descrivere il tuo rapporto con gli studenti che stai conoscendo a Bari?

Ho instaurato un rapporto molto socievole con gli studenti che ho conosciuto qua a
Bari. Belle persone che mi vogliono tanto bene, un legame pazzesco di tenerezza ed affetto.

Quale contributo dà questa esperienza interculturale alla tua carriera universitaria?

Questa esperienza mi ha dato un contributo molto positivo nel senso che in avvenire potrò tranquillamente intervenire negli eventi simili cioè saprò fare da mediatore culturale fra Paesi diversi, tra etnie diverse.

Cosa ti ha spinto a partire? Pensi di essere cambiato con questa esperienza? 

L’unica cosa che mi ha spinto a partire è la curiosità. Avevo una voglia matta, pazzesca, di vivere le cose che imparavo in Senegal, di vedere di persona la gente, di conoscere questa cultura a cui ho dedicato quattro anni della mia vita.

Un’esperienza interculturale nel tuo curriculum può avere un valore competitivo?

Questa esperienza interculturale può avere un valore competitivo. Ovviamente per il mio curriculum è perfetta perché mi potrà permettere di essere un mediatore culturale o di organizzare eventi culturali senza venire a meno alle aspettative interculturali perché sto imparando a fare a sentire a suo agio il mio prossimo, a mettermi nei loro panni, a provare emozioni differenti.

Ci sono più differenze o punti di contatto tra la tua cultura e quella italiana? 

Una differenza fra i due Paesi é che da noi siamo più socievoli, più aperti, più accoglienti, non dubitiamo di nessuno, di nessuno straniero. Ognuno si sente a suo agio, a casa sua, si sente bene a casa nostra. Sfortunamente è diverso qui. In Italia prendono tempo prima per conoscerti e poi per fidarsi.

Torneresti in Italia? Ti piacerebbe continuare a studiare o lavorare qui?

Se mi venisse presentata l'occasione, tornerei volentieri. Mi augurerei di studiare fuori e poi di tornare nel mio Paese e servire il mio Paese, i miei compaesani, vorrei condividere il mio sapere, la mia esperienza e dedicare il mio tempo a loro.

È difficile essere straniero in Italia?

Non tanto difficile. Ti devi fare capire e poi ti sentirai bene. Gli italiani non sono così complicati come le persone dicono spesso.

Come giudichi questo incontro culturale?

E' molto positivo. Innanzitutto ha allargato il mio campo di ricerca, aperto di più gli occhi da un punto di vista intellettuale e come studente internazionale.

Che opportunità ti sta dando Come in Uniba? 

Un campo di ricerca molto più ampio, più orientato. Sono stato veramente fortunato a partecipare a un simile progetto.

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pubblicato il 07/08/2018 ultima modifica 07/08/2018