Nessuna differenza quando balliamo, studiamo, ridiamo: siamo tutti della specie umana

Sayra studia Ingegneria Ambientale in Perù dove frequenta la Universidad Sedes Sapientiae di Lima. A Bari con la borsa di studio Come In Uniba, che a 30 studenti di Perù, Argentina, Kenya e Senegal ha permesso di frequentare un semestre interculturale, ha seguito i corsi di biologia ambientale e scienze della natura.

Oltre ad "imparare molto su progetti scientifici a favore della nostra 'casa comune', la Terra", ci dice con semplicità, e forse anche un occhio più attento alla scienza che non alle speculazioni, che conoscere persone con una formazione culturale differente fa capire una cosa essenziale: "Ho imparato che non importano le differenze quando stiamo insieme, quando balliamo, studiamo, ridiamo. Insomma, siamo tutti della stessa specie. Non solo. Conoscere la cultura degli altri Paesi mi ha dato una visione più ampia di ciò di cui gli esseri umani sono capaci".

Basterebbe pensarla così, no?

 

Prima di partire, come ti immaginavi l’Italia e gli Italiani? Come li descriveresti oggi?

Mi immaginavo tutto più moderno, gente molto cordiale. Ora che sono qui vedo che l'Italia non è poi così moderna, ma in termini di tutela dell'ambiente le persone sono più abituate al riciclaggio.

Ti senti accolto? La gente che incontri come ti considera?

Sì accolta: mi trattano bene, sono tutti molto bravi. Se devo parlare della convivenza sociale, relativamente a questo periodo in cui sto vivendo in Italia, quello che più posso notare è l'accoglienza della gente: sono tutti molto gentili, allegri, amorevoli, mi fanno sentire a casa. 

Puoi descrivere il tuo rapporto con gli studenti che stai conoscendo a Bari?

Ho visto che alcuni sono molto maturi e sono responsabili dello studio, ma altri non sanno cosa fare della loro vita, studiano tanto per studiare.

Quale contributo dà questa esperienza interculturale alla tua carriera universitaria?

Il contributo più che altro sta nel fatto che qui trovo pratiche ambientali appena nate, sto imparando anche tecniche molecolari che mi aiuteranno a realizzare studi scientifici nel mio Paese. Sono felice perché ho potuto fare attività pratiche di laboratorio che non immaginavo di poter fare alla mia età. Ne approfitto per ringraziare per avermi permesso di vivere tutto questo.

Cosa ti ha spinto a partire? Pensi di essere cambiato con questa esperienza? 

Volevo fare un'esperienza internazionale. La mia prospettiva è cambiata in termini di comprensione della scienza e ora mi piace di più la biologia e la chimica.

Un’esperienza interculturale nel tuo curriculum può avere un valore competitivo?

Sì, a conti fatti credo che sarà così.

Ci sono più differenze o punti di contatto tra la tua cultura e quella italiana? 

La differenza non è molta.

Torneresti in Italia? Ti piacerebbe continuare a studiare o lavorare qui?

Magari, se fosse possibile! Ho avuto modo di conoscere molte pratiche di tutela dell'ambiente che sono già un fatto quotidiano tra gli italiani e sto prendendo nota per poter condividere queste pratiche nel mio Paese.

È difficile essere straniero in Italia?

Per noi che abbiamo ricevuto l'aiuto del nostro tutor, non abbiamo trovato molte difficoltà.

Come giudichi questo incontro culturale?

Lo considero una buona alternativa all'internazionalizzazione. Posso dire che l'esperienza che vivo mi rende felice, per molte ragioni, a partire dalla soddisfazione che provo per aver conosciuto l'Italia, per la possibilità di conoscere i suoi bellissimi luoghi che esprimono l’arte usata dagli italiani per costruire le città, così come per l’opportunità di frequentare corsi che sono molto importanti per la mia carriera professionale. Ho imparato molte cose che mi aiutano a essere più competente nel saper sviluppare progetti scientifici a favore della nostra "casa comune", la Terra. 

Che opportunità ti sta dando Come in Uniba? 

Fare nuove conoscenze, stringere legami di amicizia, perché aiuta molto. Mi aiuta a sviluppare un progetto e infine mi dà l'opportunità di conoscere i Paesi vicini all'Italia. Voglio anche dire che trascorrere tanto tempo insieme a tutti gli altri ragazzi e ragazze del progetto 'Come In Uniba', mi ha riempito di gioia. Ho imparato che non importano le differenze quando stiamo insieme, quando balliamo, studiamo, ridiamo. Insomma, siamo tutti della stessa specie. Non solo. Conoscere la cultura degli altri Paesi mi ha dato una visione più ampia di ciò di cui gli esseri umani sono capaci

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pubblicato il 03/08/2018 ultima modifica 03/08/2018