Il mondo sociale sconosciuto

Immaginate di entrare in un “mondo sociale sconosciuto”. Incontrate “l’altro” attraverso un’improvvisa rottura nella vostra vita quotidiana. Non avete mai pensato che l’ambiente che vi circonda potesse a un tratto scomparire.

L’incontro con “l’altro” sconvolge il vostro senso della realtà e vi priva del sapere e del giudizio di sempre. Di fronte a un futuro incerto, provate rabbia, ma non sapete bene verso cosa. Vi sentite nervosi, scontenti, ansiosi e disorientati. Siete abituati ad analizzare questioni complicate secondo una logica razionale. Incontrando “l’altro” tuttavia, perdete il controllo di ciò che vi circonda.

“L’altro” confonde la vostra mente che cade in quella “oscura zona subito al di sotto del pensiero”. Imprigionati in quest’area non potete trovare una via d’uscita. Il mondo in cui eravate abituati a vivere appare distante. Siete diventati stranieri nella vostra stessa terra.

Da "Il corpo silenzioso: vedere il mondo dall’interiorità del corpo" del sociologo giapponese Michinobu Niihara, in "Identità e movimenti sociali in una società planetaria" a cura di Luisa Leonini (2003). 

 

Lo stato di "rottura" con il mondo dato per scontato è ciò che traccia la distanza, la non appartenenza, la dissonanza cognitiva.

La percezione sociale è alterata, frammentaria, confusa, distorta o più semplicemente problematica, non scontata né automatica. Questo avviene perchè c'è una scarsa padronanza dei nuovi modelli culturali che tutti gli altri invece condividono.

Così, mentre gli altri (cioè chi appartiene al gruppo) trovano nella tradizione culturale di appartenenza il modo, le chiavi, gli strumenti per relazionarsi con la realtà circostante, lo straniero (che non può applicare i propri modelli cognitivi e non conosce bene quelli della società in cui si inserisce) incontra difficoltà. 

La sua domanda di significato però, può essere riempita. Con il contributo di tutti. Oppure dare vita al rifiuto: respingendo le sue incertezze, confermo le mie certezze.

Il fenomeno della dissonanza cognitiva peraltro, emerge in ciascuno di noi ogni qual volta cerchiamo un equilibrio tra due modalità discordanti ma è una situazione che richiede un grosso impegno emotivo, che genera un disagio psichico e comportamentale. Se naturalmente tendiamo all'eliminazione del disagio, se il nostro istintivo sistema motivazionale attiva meccanismi di compensazione come il compiacimento, la giustificazione o il convincersi del contrario, si capisce perchè facilmente si arriva al rifiuto dello straniero.

Le differenze vanno invece "costruite" per arrivare allo scambio interculturale dove anche "altri mondi" (altre definizioni, altri comportamenti) sono possibili e non sono più soltanto ciò che genera inquietudine.

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pubblicato il 22/05/2018 ultima modifica 22/05/2018