Comunicare non s'impara una volta per tutte

Partiamo da un dato di fatto: comunicare è un comportamento “modificabile”.

Cioè non è qualcosa che si impara una volta per tutte e deve essere reiterata secondo schemi e codici prefissati ma evolve. Non è sempre uguale perché le circostanze cambiano, perché è soggetta alle emozioni del momento, perché è un processo fluido essendo l’effetto di un'interazione di più soggetti, elemento questo che introduce e comporta un numero notevole di variabili, perché richiede una risposta interpretativa che mette in moto un processo cognitivo.

Soprattutto, non diamolo per scontato, la comunicazione richiede un’assunzione di responsabilità. Lo stesso apprendere competenze comunicative efficaci comporta una riflessione su se stessi, sulle proprie capacità espressive e sulle dinamiche interpersonali. Comporta cioè un certo grado di consapevolezza e intenzionalità. 

Abbiamo tutti gli strumenti per decodificare i messaggi, i segnali, i linguaggi che ci arrivano? Oppure dovremmo cominciare ad affrontare i problemi di comunicazione, e conseguentemente della relazione, iniziando a riconoscere che “a noi” mancano degli strumenti, delle abilità, delle conoscenze?

Autocritica (costruttiva e salutare per ogni relazione) a parte, in caso di contatti interculturali, è evidente che dobbiamo disporre di nuove consapevolezze, di nuove competenze e di capacità relazionali aggiuntive.

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pubblicato il 18/11/2019 ultima modifica 09/05/2022