La 'superiorità illusoria' ci mette al riparo dalle nostre debolezze

Se non si ha l'umiltà di riconoscere il proprio bisogno di miglioramento come si può pretendere che si possa riconoscere il potenziale di coloro che ci circondano, soprattutto se sono stranieri che ci rubano il lavoro, immigrati che portano criminalità, finti rifugiati con i telefonini, invasori e clandestini?

Il premio Ig Nobel viene assegnato annualmente a dieci ricercatori autori di ricerche "strane, divertenti, e perfino assurde” che tuttavia hanno un pregio: prima fanno ridere e poi danno da pensare. 

A riceverlo nel 2000 furono gli psicologi americani David Dunning e Justin Kruger della Cornell University, per “Unskilled and unaware of It: How difficulties in recognizig one’s own incompetence lead to inflated self-assessments”. Studiarono un fenomeno comunissimo: ci sono persone talmente convinte della propria opinione da non cambiarla nemmeno davanti all’evidenza o dopo una smentita inoppugnabile.

Tutto dipende da quello che si chiama “effetto Dunning-Kruger” ovvero da una distorsione cognitiva per cui persone con poca o scarsa conoscenza dell'argomento di cui si sta parlando, finiscono per non essere in grado di accorgersi che le loro idee, il loro ragionamento, le loro conclusioni e in fin dei conti i loro pregiudizi, ovvero ciò che è carente di esperienza e di conoscenza, sono sbagliati.

Questa mancanza di “metacognizione”, di consapevolezza del sé, porta l’individuo a essere ignorante della propria ignoranza. La psicologia chiama questo fenomeno: superiorità illusoria. 

Una sorta di autosuggestione per cui le persone che subiscono questo effetto credono di essere più intelligenti e capaci di quello che realmente sono. L'effetto Dunning-Kruger è ovviamente anche legato all'incapacità di fare un passo indietro e di avere una distanza critica in caso di autovalutazione.

La superiorità è di per sé un concetto illusorio e deriva da un disagio interiore, da un senso di mancanza. L'Inconscio, in automatico, ha risolto il problema rimuovendolo dalla coscienza e compensandolo con il suo opposto, cioè con una falsa e apparente sicurezza. 

Ciascuno di noi, quindi, dovrebbe fare un po’ di sana e responsabile autocritica per non finire intrappolato nella sua stessa ignoranza.

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pubblicato il 17/02/2020 ultima modifica 09/05/2022