Indifferenza e Negazionismo, ieri come oggi

 

Eurispes ci racconta qualcosa di sorprendente nell'era della comunicazione, quella in cui l'accesso all'informazione è davvero alla portata di tutti, spesso di pochi click dal comodo divano di casa, ma anche nell'era della distorsione, della manipolazione algoritmica, delle fake news sempre dietro l'angolo.

Oggi nel nostro Paese risulta esserci un 15,6% secondo cui l’Olocausto sarebbe un’invenzione. Un esorbitante +12,9% più rispetto al 2004 quando negava la Shoah il 2,7% degli italiani.

Sempre secondo il rapporto Eurispes 2020, per la maggioranza degli intervistati i recenti episodi di antisemitismo sarebbero solo dei casi isolati.

Eppure, un malessere diffuso è emerso un po' ovunque, su e giù per l'Italia. Abbiamo visto tornare le scritte antisemite accanto ai citofoni, sulla porta di casa di una partigiana deportata, gli insulti di una docente a Liliana Segre, già accusata da Alessandra Mussolini di incitare all'odio nelle sua Commissione contro antisemitismo e odio razziale.

Invitiamo a leggere (e invitiamo a pensare, a fare qualche necessaria considerazione) il discorso del presidente Sergio Mattarella in occasione della Giornata della Memoria, che qui citiamo quando dice: 

"Milioni di donne, uomini, bambini, in massima parte ebrei, ma anche rom, sinti, omosessuali, dissidenti, testimoni di Geova, malati di mente, disabili, furono fucilati, fatti morire di fame o sterminati nei camion e nelle camere a gas, bruciati nei forni o nelle fosse comuni, senza nemmeno il diritto al nome e al ricordo.

Nel gergo disumano delle SS erano semplicemente “Stück”, pezzi, oggetti inanimati e senza alcun valore.

Scrisse Hannah Arendt: “Morirono come bestiame, come cose che non avevano né corpo né anima e nemmeno un volto su cui la morte avrebbe potuto apporre il suo sigillo”.

Del resto, prima ancora di toglier loro la vita, i nazisti avevano sottratto alle vittime le caratteristiche, le qualità, le peculiarità che costituiscono l’essere umano, di tutti e di ciascuno.

Le leggi razziali, in Germania - come in Italia - negavano agli ebrei l’istruzione, l’affettività, il lavoro, la proprietà, la casa, la cittadinanza, i diritti. Negare l’umanità per poi sopprimere. 

E tutto questo avveniva nell’indifferenza di tanti. L’indifferenza: anticamera della barbarie. Un’indifferenza diffusa. Anche in Italia".

Indifferenza. Ieri come oggi. E negazionismo, allora come adesso. 

"Per fare davvero i conti con la Shoah, allora, - continua Mattarella - non dobbiamo più rivolgere lo sguardo soltanto al passato. Perché il virus della discriminazione, dell’odio, della sopraffazione, del razzismo non è confinato in una isolata dimensione storica, ma attiene strettamente ai comportamenti dell’uomo. E debellarlo riguarda il destino stesso del genere umano".


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pubblicato il 03/02/2020 ultima modifica 09/05/2022