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Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bari nel 1976, specializzandosi, successivamente, in Nefrologia, Oncologia e Malattie Infettive. E’ Professore Associato dell'Università degli Studi di Bari presso la Sezione di Nefrologia del Dipartimento dell’Emergenza e dei Trapianti di Organi (DETO). Dal 1.11.2000 ricopre l'incarico di Dirigente di 1° livello (Responsabile di Struttura Semplice) del Centro Emodialisi dell'Azienda Ospedaliera Policlinico di Bari. E' titolare dell'insegnamento di Nefrologia presso i corsi di Laurea triennali di "Fisioterapista", "Scienze Infermieristiche", "Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Vascolare" e nella Scuola di Specializzazione in Nefrologia dell'Università degli Studi di Bari. E' stato coordinatore del Corso di Perfezionamento post-universitario in Nefrologia e Dialisi per Infermieri professionali presso l'Università degli Studi di Bari. E' referee di 4 riviste internazionali (Kidney International,Journal of Nephrology, Nephrology Dialysis and Transplantation, American Journal of Kidney Disease) ed una nazionale (Giornale Italiano di Nefrologia) e dal 1999 al 2005 è stato componente del Comitato Editoriale del Giornale Italiano di Nefrologia. Dal 2010 é componente dell’Editorial Board del Giornale di ‘Tecniche Nefrologiche & Dialitiche’. Ha curato l'organizzazione di Congressi, Convegni e Corsi di aggiornamento nazionali (11) ed internazionali (3) ed è stato designato quale componente del Comitato Scientifico per l’organizzazione del 46° Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia (Montesilvano (PE) 4-7 Maggio 2005). Ha fatto parte di numerosi progetti finalizzati a livello nazionale e regionale ed ha ricevuto assegni di ricerca finalizzati dall'Università degli Studi di Bari (anni 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005,2006, 2007, 2008,2009,2010,2011,2012) e dall'industria privata. Nel 2003 è stato vincitore di un progetto di ricerca finalizzato biennale PRIN (COFIN) del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR) (codice progetto 2003064001) dal titolo: "La sindrome MIA in emodialisi: ruolo delle membrane dialitiche". Nel 2005 è stato vincitore di un altro progetto di ricerca finalizzato biennale PRIN (COFIN)(codice progetto 2005069117002) dal titolo: "Ruolo delle calcificazioni vascolari nella patogenesi dell'aterosclerosi accelerata nell'insufficienza renale cronica". Dal 15.10.1998 al 13.11.1998 è stato visiting professor presso il Department of Surgery, University of Pittsburg, USA, Laboratorio di Immunoterapia, diretto dal Prof. WJ Storkus. Durante il suo soggiorno a Pittsburg, il Prof. Pertosa ha approfondito il ruolo svolto dalle cellule mononucleate nella biocompatibilità in dialisi ed ha appreso le tecniche per la coltura delle cellule dendritiche e le tecniche di citofluorimetria. L'attività scientifica del Prof. Pertosa é documentata da n. 350 pubblicazioni a stampa, comparse su riviste italiane (185) ed internazionali (165) (Impact factor dei lavori sottoposti a peer reviewer system: totale 172,89; media 4,21. Citazioni totali: 686; H Index 15). Ha contribuito con lavori personali alla stesura di 4 trattati italiani e di uno internazionale. Ha indirizzato le proprie ricerche sui seguenti argomenti: -Studi di Immunopatologia e protidologia clinica, rivolti, in particolare, allo studio del complemento, immunocomplessi, fibronectina, citochine e del loro comportamento in malattie quali le glomerulonefriti, l'insufficienza renale cronica, i trapianti renali, le malattie autoimmuni, le connettiviti, le epatopatie, le neoplasie maligne ed il diabete mellito. - Studi nel campo della biologia molecolare, rivolti a valutare l'espressione genica e relativa produzione di alcune citochine, in particolare TNFα, IL-6 e MCP-1 e rispettivi recettori cellulari o solubili, da parte dei linfomonociti (LMP) isolati dai pazienti uremici cronici in trattamento con differenti membrane dialitiche. -Studio dei meccanismi responsabili dell’attivazione dei segnali intracellulari (tirosinchinasi, JNK e p38MAP kinasi) nei LMP dei pazienti in emodialisi. In particolare, mediante studi in vivo ed in vitro, si è valutata la capacità di alcune sostanze, indotte dallo stress ossidativo intradialitico, quali la forma inducibile della sintetasi dell’ossido nitrico (iNOS), e di alcuni fattori procoagulanti, quali il Fattore X attivato (FXa), di attivare le vie di transduzione dei segnali intracellulari e di indurre la trascrizione di alcuni geni, in particolare di quelli che codificano per alcune citochine proflogogene e MCP-1. -Studi con i microarray. Attualmente, i suoi principali campi di interesse scientifico sono rivolti a: 1. studio della biocompatibilità delle membrane dialitiche e delle reazioni infiammatorie associate al trattamento dialitico; 2. studio dei rapporti tra stress ossidativo e aterosclerosi accelerata nei pazienti con malattia renale cronica, con particolare attenzione ad alcune molecole infiammatorie (Fetuina-A, BMP-2) coinvolte nella patogenesi delle calcificazioni vascolari e nella progressione della malattia cardiovascolare nell’uremia; 3. ruolo di alcune molecole infiammatorie e dello stress ossidativo nella transdifferenziazione delle cellule staminali renali in cellule a fenotipo fibroblastico in corso di danno renale acuto; 4. ricerca di nuovi approcci tecnologici e scientifici per migliorare la biocompatibilità in dialisi e la qualità di vita dei pazienti con insufficienza renale.

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pubblicato il 25/11/2013 ultima modifica 25/11/2013