Rosanna Lavopa - Attività di Ricerca
Rosanna Lavopa ha orientato ricerche e indagini critiche secondo tali direttrici di studio:
- Ha innanzitutto dedicato la sua attenzione intorno alla querelle classico-romantica, rilevando non solo gli aspetti oppositivi, ma anche gli effetti di interazione e mediazione tra le forze impegnate nel dialogo. In particolare, si è soffermata – non senza un puntuale raffronto con le proposte critico-letterarie dell’intellettualità europea (in particolare, quella jenese e quella del Circolo di Coppet) – su alcune proposte ‘conciliative’ avanzate nella «Biblioteca Italiana» da classicisti quali Giordani, Londonio, Venturi e Zajotti, sulle nuove riflessioni estetiche promosse dai ‘conciliatoristi’ (Borsieri, Berchet, Visconti, di Breme) e, infine, sull’operosità trasformatrice della europeizzante «Antologia» (Montani, Mayer, Uzielli) che di fatto raccoglieva, attraverso il filtro di un intellettuale ginevrino quale il Vieusseux, l’eredità del Foglio azzurro. Gli esiti di tale lavoro di ricerca sono confluiti in una monografia dal titolo L’utopia del bello. Discussioni e polemiche classico-romantiche (Pensa MultiMedia, Lecce 2015).
- Ha condotto e conduce studi sugli stili di pensiero e sulla prosa degli Illuministi meridionali, prendendo in esame alcuni testi ancora scarsamente indagati dalla storiografia critico-letteraria: è il caso delle Lettere accademiche di Antonio Genovesi, le Riflessioni sulla Terra d’Otranto di Carlo Salerni o alcuni manoscritti inediti di Melchiorre Delfico (di cui è di prossima pubblicazione una monografia). In linea con questo asse di ricerca ha inoltre pubblicato un saggio dal titolo Alessandro Manzoni e Francesco Lomonaco: sul lemma ‘prudenza’ nel Conte di Carmagnola (in «Studi sul Settecento e l’Ottocento», Manzoni lettore del Settecento, a cura di Giulia Dell’Aquila, XVIII, 2023, pp. 125-140), e un Contributo dal titolo «Dal gran libro del mondo»: Francesco Lomonaco e la lezione galileiana per la rivista «Galilaeana» (vol. XXI, n. 1, 2024, pp. 127-144). Nell’ambito degli studi sulle forme e gli stili di pensiero del Settecento, ha scritto saggi anche su Isidoro Bianchi, Francesco Griselini, Francesco Cassoli e Ludovico Savioli Fontana.
- Ha avviato un’indagine sulla produzione romanzesca di Gerolamo Rovetta, su cui per lungo tempo la storiografia letteraria ha lasciato non poche zone d’ombra. Ha dunque pubblicato una monografia, dal titolo Ritrarre dal vero. Studi su Gerolamo Rovetta romanziere (Loffredo, Napoli 2020), tesa a reinterrogare – sulla scorta dei più accreditati studi sul verismo – opere rovettiane che hanno riscontrato nel pubblico di fine Ottocento notevole fortuna (Mater dolorosa; Le lacrime del prossimo; La Baraonda), ma anche romanzi considerati ‘minori’ dalla critica (Il processo Montegù; Il primo amore; L’idolo) e scritti ancora poco indagati (Gli Zulù nell’arte, nella letteratura e nella politica o articoli pubblicati su riviste).
- Sta conducendo studi anche sulla cultura letteraria secentesca: ha lavorato all’intero apparato di note alla nuova edizione del Saggiatore di Galileo Galilei (introduzione di Pasquale Guaragnella, note a cura di Rosanna Lavopa, Milano, BUR, 2023); insieme con Giulia Dell’Aquila, Pasquale Guaragnella e Marco Leone, ha curato un volume miscellaneo in memoria di Gino Rizzo (Barocco meridiano. Studi per Gino Rizzo, Lecce, Argo, 2023), in cui è presente anche un suo saggio dal titolo Antonio Bruni e La Selva di Parnaso. Da poeta-«cacciatore» a «fera»; sta volgendo la propria attenzione, per la partecipazione a un Convegno, alla prosa di Francesco Maria Sforza Pallavicino.