Curriculum

Pasquale Cordasco, attualmente professore associato a tempo pieno di Esegesi del documento medievale presso il Dipartimento di Studi umanistici dell'Università di Bari, dopo essere stato contrattista e poi ricercatore confermato di Paleografia e Diplomatica, ha svolto la sua attività di ricerca in maniera regolare soprattutto intorno a temi legati alla produzione documentaria del Meridione medievale giovandosi anche dell'esplorazione di numerosi archivi dell'Italia meridionale, in particolare della regione pugliese, provvedendo anche al riordino ed alla sistemazione archivistica dei fondi ivi conservati (Archivio Capitolare di Terlizzi, 1972, insieme con il prof. Francesco Magistrale, Archivio Capitolare di Altamura, 1980; documenti del periodo normanno dell'Archivio della Basilica di S. Nicola di Bari, 1983; pergamene medievali dell'Archivio Arcivescovile di Taranto, 1991). Fra i lavori scientifici più significativi si ricordano diverse edizioni critiche di documenti: si tratta dell'edizione delle diciotto chartae più antiche del fondo documentario del capitolo di Altamura, inserita nel 1981 nel XXIV Volume del Codice Diplomatico Pugliese, dei documenti dell'Archivio del Capitolo Metropolitano di Bari risalenti al periodo di regno di Roberto d'Angiò, pubblicati nel 1984 nel XXVII volume della stessa collana. In seguito, ha curato l’edizione degli scritti dell'archivio altamurano compresi tra il 1309 e il 1381 (Codice Diplomatico Pugliese, XXXIV, 1994), nel 1996 delle pergamene comprese fra il 1309 ed il 1343 dell'Archivio Arcivescovile di Taranto, nel 1999, di alcune fonti del IX secolo conservate nell'Archivi dell'Abbazia di Montecassino (Chartae Latinae Antiquiores, LIII); e, ancora, nel 2005 di documenti, del medesimo periodo, del fondo Diplomatico dell’Archivio Arcivescovile di Lucca (Chartae Latinae Antiquiores, LXXV ). Negli ultimi anni ha prodotto alcuni studi su documenti inediti di età sveva ed angioina dell’Archivio Arcivescovile di Trani, provvedendo anche alla edizione critica di tali fonti.

Contemporaneamente il suo interesse si è indirizzato anche su numerosi aspetti della documentazione meridionale e sulla storia degli istituti e delle magistrature da cui essa discendeva. Tale analisi, oltre ad aver prodotto diversi contributi su realtà locali, è sfociata nella stesura di alcuni saggi sul notariato e sulle strutture giudiziarie dell'Italia meridionale, sugli usi cronologici seguiti nei documenti privati meridionali di epoca pre-normanna e su aspetti poco conosciuti della documentazione pugliese. In proposito si segnalano, fra gli altri contributi, la relazione sul notariato meridionale in età normanna e sveva pronunciata nel 1994 nel convegno federiciano organizzato a Potenza, Melfi e Lagopesole dal comitato per le celebrazioni dell’ottavo centenario della nascita dell’imperatore svevo, la relazione intitolata I centri di cultura notarile tenuta nel 1995 nelle dodicesime giornate del Centro di Studi Normanno-Svevi dell'Università di Bari, l’intervento presentato al convegno su Greek and Latin Documents: comparative explorations, organizzato nell'ottobre del 1995 presso il Centro di Cultura Scientifica "Ettore Majorana" di Erice nell'ambito dell'attività della International School of written records. Nell'ottobre del 2000 egli ha tenuto una relazione, dal titolo Echi delle Crociate nei documenti notarili meridionali, nel corso delle quattordicesime giornate del Centro di Studi Normanno-Svevi dell'Università di Bari dedicate a Il Mezzogiorno normanno-svevo e le Crociate, intervenendo anche in qualità di relatore alle XVIII giornate normanne-sveve tenutesi a Bari, Barletta e Dubrovnik ed alle XIX giornate della medesima istituzione svoltesi a Bari nell’ottobre 2010, rispettivamente incentrate su Un regno nell’impero. I caratteri originari del regno normanno nell’età sveva: persistenze e differenze (11194-1250) e Eclisse di un regno. L’ultima età sveva (1251-1268): le due relazioni erano intitolate Il potere e le sue liturgie: cancellerie e documenti e Le fonti documentarie. Inoltre, nel 2009, ha dato alle stampe un ampio studio sulla diplomatica vescovile pugliese. Nel volume Arte in Puglia nel Medioevo (Roma 2010) ha pubblicato, poi, due saggi sui documenti e sui codici della Puglia medievale.

Negli ultimi anni, ha tenuto relazioni in convegni scientifici internazionali tenutisi a Canosa di Puglia (sul principe Boemondo), a Cava de’ Tirreni (millenario dell’Abbazia di Cava), a Savelletri (sulla presenza bizantina, longobarda e araba nel Mezzogiorno d’Italia), Barletta e Brindisi (sulla Puglia in età normanna), Verona (sulla lingua dei documenti medievali) ed ha pubblicato numerosi contributi in volumi miscellanei.

La sua attività didattica si è sviluppata in maniera regolare all’interno della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bari a partire dall’anno accademico 1972/1973. Egli infatti è stato contrattista e poi ricercatore confermato di Paleografia e Diplomatica, quindi supplente di Diplomatica e Scienze ausiliarie della Storia dal 1991 al 1998, quando è stato chiamato, in qualità di professore associato, a coprire la cattedra di Diplomatica. A partire dall’anno accademico 2002/2003 tiene anche il corso di Paleografia latina presso i Corsi di laurea in Scienze dei Beni Culturali per il Turismo e per l’Ambiente e di Lettere (sede di Taranto). Successivamente, gli sono stati affidati gli insegnamenti di “Esegesi del documento medievale” nel corso di Laurea magistrale in “Beni Archivistici e Librari”, istituito presso l’Ateneo barese, e di “Archivistica” e “Laboratorio di Archivistica”, attivi rispettivamente presso i corsi di base in “Scienze dei Beni culturali” e di “Scienze Storiche” della medesima istituzione.

Egli ha preso parte costantemente ad attività organizzative messe in atto nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari facendo parte di commissioni preposte all’orientamento degli studenti, all’organizzazione delle biblioteche, alla predisposizione degli orari delle lezioni. Dal 2003 egli ricopre la carica di Segretario della Società di Storia Patria per la Puglia e nel 2011 è stato nominato Direttore del Centro Studi Normanno-Svevi dell’Università di Bari: carica che ricopre tuttora. Nel 2009 è risultato vincitore del premio “Galeone”. Nel 2015 gli è stato poi conferito il premio “Umanesimo della Pietra” per la ricerca storica.

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pubblicato il 12/09/2017 ultima modifica 12/09/2017