Un team barese nella scoperta internazionale dei marcatori di malattie renali

27 maggio 2024

Il prof. Gesualdo e i suoi collaboratori con ricercatori di Amburgo, Bari, Parigi e Roma hanno cofirmato uno studio che rivela la presenza  significativa di anticorpi antinefrina in pazienti con malattia a lesioni minime e sindrome nefrosica idiopatica, evidenziandone il loro ruolo  come marcatori cruciali dell'attività di malattie renali.

Un importante studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista New England Journal of Medicine e condotto da un team internazionale di ricercatori di Amburgo, Bari, Parigi e Roma, tra cui il gruppo di ricerca del Prof. Loreto Gesualdo con le sue collaboratrici Prof.ssa Paola Pontrelli e Dott.ssa Adele Mitrotti, ha portato a una scoperta rivoluzionaria nel campo delle malattie renali glomerulari. La presenza di anticorpi antinefrina è stata testata in un numeroso gruppo di pazienti affetti podocitopatie, come la malattia a lesioni minime, la glomerulosclerosi focale segmentaria primaria negli adulti, e la sindrome nefrosica idiopatica nei bambini.

Lo studio, che vede come primo nome la Dott.ssa Felicitas Hengel e promosso dal gruppo di ricerca del Prof. Tobias Huber di Amburgo, ha coinvolto 539 pazienti, adulti e pediatrici, confrontati con 117 controlli. I risultati hanno rivelato la presenza significativa di anticorpi antinefrina in pazienti con malattia a lesioni minime e sindrome nefrosica idiopatica, sottolineando il loro ruolo come marcatori cruciali dell'attività della malattia.

Le podocitopatie sono un gruppo di malattie renali caratterizzate da un danno o disfunzione dei podociti (cellule che quando sono in salute somigliano al polpo di mare arricciato), cellule altamente specializzate presenti nei glomeruli dei reni. I glomeruli sono le unità di filtrazione dei
reni che producono la pre-urina, e i podociti giocano un ruolo cruciale nella filtrazione del sangue, mantenendo la barriera di filtrazione glomerulare e prevenendo la perdita di proteine nelle urine.

Sono stati condotti studi sperimentali su topi, dimostrando che l'immunizzazione con nefrina murina ricombinante ha indotto una sindrome nefrosica e gravi cambiamenti citoscheletrici del podocita, confermando il legame tra anticorpi antinefrina e disfunzione podocitaria.

"I risultati rappresentano un passo avanti significativo nella comprensione e nel trattamento delle podocitopatie", sottolinea il Prof. Loreto Gesualdo, aprendo nuove prospettive per migliorare la gestione e la diagnosi di queste patologie complesse.

Il Rettore dell'Università di Bari Aldo Moro Stefano bronzini aggiunge: "Ancora una volta si dimostra che il lavoro di squadra e le connessioni internazionali premiano e portano a risultati significativi. Siamo orgogliosi di annoverare tra gli autori docenti dell'Università di Bari guidati dal prof. Loreto Gesualdo, punto di riferimento della ricerca più avanzata sulle patalogie renali"; Infine, il Dott. Antonio Sanguedolce, Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari, sottolinea il ruolo strategico svolto dall'interazione ospedale-università nel raggiungimento di risultati significativi con ricadute pratiche sulla gestione diagnostica e terapeutica dei pazienti affetti da malattie renali.


Abstract

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pubblicato il 27/05/2024 ultima modifica 04/06/2024 scaduto

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