Progetto RETURN: insieme per la resilienza ai cambiamenti climatici

Comunicato stampa del 16 giugno 2023

Il Progetto Return (Multi-risk science for resilient communities under a changing climate) vinto da UniBa nell’ambito del Bando PNRR Partenariati Estesi Bando su Rischi Naturali Ambientali e Antropici è stato presentato ieri al Dipartimento della Protezione civile della Regione Puglia al fine di individuare le migliori strategie di collaborazione perché questo progetto abbia ricadute positive sulle comunità.

Il partenariato esteso Return a individuare strategie di mitigazione del rischio e di adattamento ai cambiamenti ambientali e del clima a partire da valutazioni del rischio naturale e antropico eseguite attraverso nuove metodologie, utili alla ricostruzione di scenari quantitatividegli effetti sui beni e degli impatti sociali ed economici.

L’Università di Bari unica università pugliese e una tra le tre università meridionali all’interno del progetto è spoke responsabile della linea Earthquakes and Volcanoes gestito dal prof. Piero Dellino, ordinario di Vulcanologia all’Università di Bari.

Il progetto complessivo è finanziato con 115 milioni di euro. UniBa ha avuto in assegnazione 11,5M€: 7,4 per attività di ricerca ; 4,1 per bandi a cascata che ricadono su altri enti che non hanno partecipato mentre il 35 % viene dato al territorio per PMI, sta-upp e a  spin-off.
Nell’ambito dei finanziamenti assegnati a Uniba sono già stati assunti 12 RTDA e assegnate 4 borse di dottorato.

Il prof. Dellino presentando il bando ha posto l’accento sull’obiettivo della necessaria  ricadute sulle comunità: “Se non c’è una utilità sociale difficilmente quello che noi diciamo sui rischi può avere delle ricadute. Bisogna lavorare per ridurre la vulnerabiltà dei territori ma nello stesso tempo è importante aumentare la consapevolezza di quanto ciascuno di noi può fare per ridurre le conseguenze.”

Il Direttore Nicola Lopane del Dipartimento Protezione Civile e Gestione
delle emergenze ha ribadito la piena disponibilità della Regione Puglia a collaborare con UniBa sui temi della prevenzione e dello studio sui rischi.

Attraverso il potenziamento delle conoscenze di base e l’impegno di 347 ricercatori e ricercatrici, mirando all'applicazione e allo sfruttamento della tecnologia, RETURN contribuirà a rafforzare le competenze-chiave, il trasferimento tecnologico e di conoscenze, nonché la governance italiana nella gestione del rischio di catastrofi, con il coinvolgimento di amministrazioni pubbliche, stakeholder e imprese private.
Chiari i principali obiettivi scientifici del PE RETURN, in linea con le nuove sfide proposte dagli obiettivi e dalle priorità del Piano Nazionale della Ricerca (PNR): migliorare la comprensione dei rischi ambientali, naturali e antropici, nonché la loro interrelazione con gli effetti dei cambiamenti climatici; migliorare la previsione dei rischi e le metodologie per la prevenzione, l'adattamento e la mitigazione; sviluppare nuove metodologie e tecnologie per il monitoraggio; promuovere un uso più efficiente e sostenibile di dati, prodotti e servizi; rafforzare il ponte tra la ricerca e i prodotti finali, valorizzando trasversalmente le competenze, il trasferimento tecnologico e l'integrazione dei servizi.

Il progetto mira, quindi, a individuare strategie di mitigazione del rischio e di adattamento ai cambiamenti ambientali e del clima a partire da valutazioni del rischio naturale e antropico eseguite attraverso nuove metodologie, utili alla ricostruzione di scenari quantitativi degli effetti sui beni e degli impatti sociali ed economici.

Quattro di questi spoke affronteranno i principali rischi (legati all’acqua, alle deformazioni della superficie terrestre terremoti e vulcani, all’ambiente). Altri tre spoke si occuperanno degli impatti che i rischi hanno sulla popolazione e sul costruito, quindi aree metropolitane e urbane, infrastrutture critiche e uno dedicato alla comunicazione, un tema particolarmente importante per una più efficace mitigazione dei rischi e per convincere i cittadini ad adottare buone pratiche prima, durante e dopo l’accadere di eventi calamitosi. L’ottavo spoke, infine, si occuperà dei cambiamenti climatici, quindi, dello scenario che governa gran parte dei rischi e soprattutto quello idrogeologico.

Gli spoke saranno coordinati, dal punto di vista scientifico e amministrativo, dall’hub costituito presso l’Università degli studi di Napoli Federico II che, insieme agli altri partner, ha dato vita alla Fondazione Return.
In tale struttura, utile all’implementazione di una visione scientifica multi- e trans-disciplinare, il contributo direttivo del Dipartimento della protezione civile, coinvolto nella gestione nazionale del rischio di catastrofi, e l’esperienza del gruppo Ferrovie dello Stato, in termini di requisiti operativi nella gestione e mitigazione del rischio per le infrastrutture critiche, orienterà le attività verso la soluzione di grandi problemi, permettendo di passare direttamente dalla ricerca di base all’utilizzo dei suoi risultati.

I numeri del partenariato:

Data d’inizio del progetto: 1° dicembre 2022
Durata del progetto: 36 mesi
Partner coinvolti: 26, di cui 12 Università (Napoli Federico II, Bari
Aldo Moro, Alma Mater Studiorum Bologna, Cagliari, Enna Kore, Firenze,Genova, Padova, Palermo, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino,Roma Sapienza), 5 enti di ricerca e Centri di competenza (Ogs, Cima,Enea, Eurac Research, Fondazione Ca’ Foscari), 6 privati (Gruppo FSItaliane, Almaviva, Engineering, Generali Assicurazioni, Iren, Eni Rewind), 2 enti territoriali (Autorità di bacino distrettuale
dell’Appennino meridionale, Arpae Emilia-Romagna), Dipartimento di protezione civile
Ricercatori impegnati: 347
Contratti da attivare: almeno 100 ricercatori a tempo determinato di tipo A, oltre ad alcune decine di borse di dottorato e di assegni e/o contratti di ricerca.
Ente Capofila: Università di Napoli Federico II
Contributo erogato dal MUR: 115.100.000 euro

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pubblicato il 16/06/2023 ultima modifica 16/06/2023 scaduto

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