Concepire il morire: l’integrazione del lutto e del limite come “competenza di vita”

Comunicato stampa del 20 novembre 2023

Il seminario che si si svilupperà in due sessioni, una al mattino dalle 9:00 alle 13:00, l’altra al pomeriggio, ore 15:00 -18.30, presso Aula Magna Ateneo, Aldo Cossu, 24 Novembre 2023, vuole rappresentare una occasione per iniziare a porre al centro della riflessione e ricerca accademica UniBa il tema della morte e del lutto in modo interdisciplinare, disponendosi come luogo di incontro di saperi e di competenze diverse per creare e diffondere conoscenze su questo aspetto importante dell’esistenza, ovvero lo spazio che sta tra la vita e ciò che le va oltre.

Offrire i contenuti, le strategie, uno spazio di pensiero e di elaborazione, in modo che professionisti, uomini e donne di varie culture e varie fedi, di varia provenienza ed identità, ricevano contenuti ed elementi relativamente a: -Gestire la consapevolezza della morte e del lutto nelle diverse situazioni ed età della vita. -Comunicare ed informare sulla morte come compito, forense, medico-legale, educativo, assistenziale e terapeutico Apprendano a supportare, sostenere le persone in fine vita, loro famigliari, amici, conoscenti.

Apprendano a comunicare in ambiti lavorativi, le notizie relative al fine vita ed alla morte e al lutto Si formino rispetto alle tematiche della palliazione e del fine vita Sappiano confrontarsi con fenomeni come il suicidio e gli atti autolesivi Sappiano confrontarsi con chi dà la morte agli altri e chi ne è vittima Apprendano strumenti per l’elaborazione del lutto nel continuum dell’età della vita, (dalla minore età, all’età senile).

Per prendere coscienza di questo è necessario garantire una formazione completa, che sappia illustrare come le dimensioni individuali, sociali e relazionali entrino in gioco nei rapporti tra morte, cultura e storia; tra situazioni sociali e biografie individuali; tra condizioni di malattia e vita quotidiana; tra perdite ed elaborazioni nelle diverse età della vita; tra interiorità e codici comportamentali condivisi, tra aspetti giuridici, medico legali, forensi, e quelli maggiormente assistenziali, educativi e clinico- terapeutici, per i soggetti designati ed i loro famigliari.

Se l’esperienza del lutto comincia quando si comincia a morire, ovvero, qualcuno dice, fin dalla nascita, è certo che la competenza su questa sostanziale condizione umana risulta essere fondamentale. Il tema, dunque, mette in gioco diverse discipline specialistiche di fondamentali campi del sapere: filosofico e religioso; medico-infermieristico di profilo clinico, assistenziale e forense, medico, psicologico, psichiatrico, pedagogico, sociologico e antropologico. L’incontro intende avviare una linea di ricerca permanente tra il FORSPICOM e la Scuola di Medicina caratterizzata dall’offerta di studi ed esperienze formative, destinate agli studenti ed alla Comunità, intorno ai seguenti topics:

  • La significazione della morte e del morire;
  • Le diverse forme del morire; 
  • Il morire in diverse culture e situazioni;
  •  Il lutto e processi psicologici relativi alla perdita e alla sua elaborazione; 
  • La death education tra prevenzione primaria/secondaria/terziaria; 
  • La morte nel ciclo di vita; 
  • La gestione del fine-vita tra questioni di bioetica e di biodiritto; 
  • La consulenza e il sostegno a chi muore e a chi accompagna;
  •  La tanatologia e le scienze mediche, psicologiche, filosofiche, giuridiche e religiose. 
  • Il suicidio e gli atti autolesivi 
  • La morte e la sofferenza causata come paradossale violenza, come atto controfinalistico, nelle situazioni educative, assistenziali, di cura e di sostegno religioso e spirituale 
  • La morte e la sofferenza nel mondo giudiziario, militare e nelle forze di polizia.

Una particolare attenzione viene offerta all’elaborazione personale da parte dei partecipanti delle loro opinioni e degli atteggiamenti relativi alla morte e alla paura di morire, affinché le competenze relative alle rappresentazioni individuali e socio-culturali della morte in tutte le sue espressioni concrete e simboliche vengano operazionalizzate e impostate per progettare interventi finalizzati alla promozione della vita e della sua qualità nelle diverse situazioni di sofferenza, di crisi, ma anche di controllo sociale e di valutazione delle sue cause in sede investigativa, civile e penale.

Come è evidente, interdisciplinarità e transdisciplinarità caratterizzano l’intero curriculum formativo, pur mantenendo una cogente unità dei saperi, nel rispetto della centralità della persona e dell’attenzione alla relazione che nella cura e nell’educazione, nella valutazione, clinica, forense e medico legale, restituiscono la morte all’esperienza della vita.

I contenuti vengono quindi declinati mantenendo presente la ricerca di senso da parte di chi muore e di chi resta, nonché di chi aiuta a gestire il passaggio, di chi deve valutare la morte in sede civile o. penale, o anche attraverso i ruoli di controllo sociale e tutela della pubblica sicurezza.

Il sapere dell’irreversibilità viene dunque affrontato per restituire ai professionisti che operano nel campo della salute, dell’educazione, del mondo del diritto, del mondo forense e medico-legale, la capacità di superare la tendenza all’elusione per acquisire la capacità di imparare a parlare senza reticenze, attraverso la sintassi parola-silenzio-ascolto che caratterizza la comprensione e l’accompagnamento.

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pubblicato il 20/11/2023 ultima modifica 22/11/2023