Percorso di formazione in materia di salute e sicurezza per i riders
Presentato questa mattina presso la Sala Consiglio dell’Ateneo dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro il percorso di formazione in materia di salute e sicurezza per i riders organizzato nell’ambito del progetto “I riders della gig economy tra rischi sociali e rischi stradali”.
Il progetto, finanziato dalla Direzione Generale Territoriale del Sud del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili e realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari, realizza una formazione di qualità per i riders, promuovendo una efficace e innovativa azione di prevenzione dei rischi, in modo da garantire la sicurezza sia sul lavoro sia sulla strada.
«Diviene sempre più urgente, anche alla luce delle tristi notizie di cronaca degli ultimi giorni -affermano i componenti del comitato scientifico, i proff. Vincenzo Bavaro dell’Università di Bari Aldo Moro, Madia D’Onghia dell’Università degli Studi di Foggia e Lorenzo Zoppoli dell’Università di Napoli “Federico II” - garantire livelli elevati di sicurezza sul lavoro e investire risorse importanti in formazione. Il progetto che presentiamo - proseguono i responsabili scientifici - si caratterizza proprio per la particolare attenzione rivolta ai rischi specifici cui sono esposti i riders, nell’esecuzione della loro prestazione lavorativa (compresi quelli stradali) e per la modalità innovativa attraverso la quale saranno veicolati i contenuti formativi».
Il percorso formativo, avente natura sperimentale, si articolerà in dodici moduli curati da autorevoli docenti universitari e da esperti della Motorizzazione civile. Ciascun modulo ha a oggetto l’analisi della disciplina in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, le procedure da attivare in caso di infortunio, il corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuale, nonché i profili di corretta circolazione stradale e prevenzione dei sinistri stradali (con focus sulle norme del codice della strada attinenti agli specifici “modi” di trasporto utilizzati). Gli ambiti territoriali per la sperimentazione sono le città metropolitane di Bari e Napoli.
«Per il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili – a parlare è il Direttore Generale della Direzione Generale per la Motorizzazione e per i servizi ai cittadini e alle imprese in materia di trasporti e navigazione, Ing. Pasquale D’Anzi – si tratta di un grande esperimento sociale e culturale; quando il luogo di lavoro è la strada e quando arrivare in tempo è fondamentale per il successo della missione, si è costretti ad utilizzare modi di trasporto agili e veloci, anche innovativi (quali i monopattini a propulsione prevalentemente elettrica) e si diventa necessariamente utenti “deboli”. Soltanto comportamenti consapevoli, che passano per una crescita culturale collettiva della categoria, possono contribuire ad uno sviluppo completo ed armonico, in piena sicurezza, di questa, come di altre, “nuove” economie».
Il percorso formativo è particolarmente innovativo. La formazione, infatti, sarà erogata in modalità e-learning, tramite apposita piattaforma dell’Università di Bari alla quale ciascun rider dovrà collegarsi e visionare il contenuto, anche in lingua straniera. E’ questa una procedura che consentirà di intercettare un maggior numero di riders, una vera opportunità resa possibile anche grazie a un Accordo Stato Regioni del 2011, che permette di erogare la formazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in modalità e-learning, sempre che ci sia il riconoscimento del carattere sperimentale del percorso formativo.
Ed è qui che hanno giocato un ruolo cruciale le regioni Puglia e Campania, le quali hanno riconosciuto, con apposite delibere, la sperimentalità del percorso, consentendo, così, nei due ambiti territoriali selezionati, di erogare interamente la formazione in modalità e-learning.
Per il Rettore di UniBa Stefano Bronzini si tratta di un progetto importante che conferma l’attenzione dell’ Università su temi di estremo interesse come la formazione e la sicurezza sul lavoro.” I nuovi lavori - ha aggiunto il Rettore - ci costringono a ripensare le regole sul tema della sicurezza sul lavoro e a ricercare tutele e soluzioni possibili per salvaguardare sempre di più i lavoratori perché purtroppo ancora oggi di lavoro si muore ed è inaccettabile. Serve soprattutto formazione nelle scuole, formazione in itinere, formazione durante tutta la vita del lavoratore come investimento a prescindere dal tipo di lavoro . La sicurezza non è occasionale anche se a volte il lavoro lo è.”
«La Regione Puglia sin da subito ha mostrato apprezzamento per il lavoro svolto dall’Università e ha sposato le finalità che il percorso formativo intende perseguire - ha dichiarato l’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Puglia Sebastiano Leo - riconoscendo l’alto valore scientifico del progetto, nonché il carattere sperimentale dello stesso che può costituire una best practice di alleanza fra Istituzioni, da replicare nel resto del Paese e che fa della Puglia, ancora una volta, un laboratorio di buone prassi anche in tema di formazione in salute e sicurezza sul lavoro».
Il percorso formativo si rivela ancor più prezioso ove si consideri che le società datrici, qualora propongano ai propri riders questo percorso formativo, potranno avvalersi anche di questa modalità per assolvere all’obbligo formativo ai sensi dell’art. 37 dal Testo Unico del 2008, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
E anche per le società che già adempiono a tali obblighi, il programma si rivela un’utile integrazione alle iniziative già in essere, nell’ottica di offrire ai lavoratori un servizio innovativo e attento alle loro esigenze. Proprio questo è il caso di Just Eat, che ha stipulato un Protocollo di Intesa con l’Università degli Studi di Bari, ove l’azienda leader del settore food delivery si è impegnata, per un periodo di sperimentazione, a promuovere la partecipazione al percorso formativo dei riders di cui si avvale nei territori di Bari e Napoli.
«Per Just Eat - dichiara Davide Bertarini, Head of Delivery Just Eat Italy - la sicurezza dei lavoratori è una priorità e parte integrante di un'attenzione alle persone che ci ha portato, da marzo 2021, all'assunzione dei nostri rider come dipendenti in Italia, con l'obiettivo di garantire loro ogni tutela prevista dal contratto nazionale. Il progetto che inauguriamo oggi insieme all'Università di Bari conferma questo nostro impegno, affiancandosi a tutte quelle iniziative che hanno permesso a Just Eat di erogare ai suoi rider oltre 40.000 ore di formazione sulla sicurezza dal 2021 a oggi; e soprattutto, questo progetto offrirà ai colleghi l'opportunità di seguire corsi più flessibili, dalle modalità di fruizione più coinvolgenti e vicine alle loro esigenze, facendo leva su canali innovativi come l'e-Learning. Crediamo fermamente che l'educazione dei lavoratori su temi così importanti sia un tassello fondamentale del modello di assunzione dei rider alla base della strategia globale di Just Eat Takeaway.com, una scelta etica e responsabile che intendiamo perseguire per contribuire, con la creazione di posti di lavoro stabili, allo sviluppo del tessuto economico dei territori dove operiamo».
Insomma, proprio una bella pagina per l’Università e per tutte le Istituzioni coinvolte, fatta di concretezza e sinergia tra diverse professionalità, che testimonia quanto sia fondamentale costruire “alleanze educative” per salvaguardare la salute, la sicurezza e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici.