Vernissage della mostra fotografica 'Innamorarsi dell'Arte' di Antonello Di Gennaro

Venerdì 18 maggio 2018, ore 18:30 - Chiostro Comunale Piazza Margherita di Savoia, 10 - Gioia del Colle (Bari) - Ingresso libero

Nell’ambito della Rassegna "I giorni della Fotografia 2018", organizzata dall’Associazione Culturale Artiemiele,  venerdì 18 Maggio 2018, alle ore 18:30, presso il dal  si terrà il vernissage della mostra fotografica di Antonello Di Gennaro “Innamorarsi dell'Arte”.

Intervengono: Donato Lucilla (Sindaco di Gioia del Colle), Nicola Trombetta (Vicesindaco di Matera), Pio Meledandri (Curatore d’arte) Antonello Di Gennaro (Fotografo). 

Art Director Alessandro Capurso - a cura di Pio Meledandri. 

Le fotografie realizzate da Antonello Di Gennaro per rappresentare le opere scultoree di importanti artisti contemporanei non possono essere considerate soltanto documentazione, ma anche e soprattutto il prodotto di un medium che traduce in immagini l’arte contemporanea, fino a spingersi alcuni casi nell’analisi critica. Un rapporto simbiotico tra fotografo e artisti in cui la scultura e la fotografia danno forma l’una all’altra.

Le opere sono esposte in luoghi magici destinati ad ambienti monastici e religiosi e situati nelle cavità della terra, scavate da architetti bizantini dell’anno Mille,

Si tratta di un complesso architettonico composto da due chiese rupestri, inserite negli antichi rioni Sassi di Matera, con affreschi ancora ben conservati.

Questi suggestivi ambienti rappresentano di per sé delle antiche sculture che includono opere contemporanee per dar luogo ad una particolare architettura composita che restituisce una visione dell’arte contemporanea in quella antica.

Guido Guidi ha varie volte sostenuto che per fotografare le architetture di Mies van der Rohe bisogna mettersi nei panni dell’architetto tedesco, non soltanto per comprenderne le strutture, ma soprattutto per recepire ogni sfumatura dell’opera e la contaminazione, se non addirittura il fascino, che luogo e opera d’arte vicendevolmente si scambiano.  

Fotografare l’Arte è sempre stata cosa di notevole complessità già a partire dagli aspetti “tecnici” fino alla comprensione dell’opera e dell’autore.

Il compianto Ugo Mulas (1928-1973), definito il fotografo dell’arte per eccellenza, era affascinato dal magico mondo degli artisti. Ben presto divenne il raffinato interprete visuale della loro produzione. Passava ore a parlare con gli artisti, ascoltando le flessioni e i toni, osservandone i gesti, lo sguardo, le nevrosi. Era frequentatore del mitico Caffè Giamaica, a pochi passi dall’Accademia di Brera di cui fu allievo.

Umberto Eco nell’introduzione al Libro di Ugo Mulas e Pietro Consagra “Fotografare l'Arte” (1973 Fratelli Fabbri Editori) scrive: “Dunque il rapporto tra uno scultore e il suo fotografo, o il rapporto tra un fotografo d’arte e i suoi artisti, deve essere qualcosa di straordinariamente intimo e fisico”

Un intimismo che ritroviamo anche in A. Di Gennaro, sempre incline alla ricerca di paradigmi estetici in cui la forza della Bellezza si coniuga con l’aspirazione al dialogo tra Scultore e Fotografo.

Il compito di A. Di Gennaro è quello di farci penetrare nel vivo dell’opera, mettendo a punto una strategia comunicativa. In questo senso lo si potrebbe definire a buona ragione “critico d’arte”.

L’autore ci descrive il corpo dell’oggetto mostrandocelo pulsante come un corpo vivo, conducendoci indietro nel passato attraverso una cronistoria processuale fino all’atto creativo, permettendoci di capire il linguaggio dell’artista e della stessa opera plasmata.

Il fotografo deve saper far rivivere il gesto dell’artista, o quantomeno offrirlo agli occhi della nostra immaginazione.

Orari di apertura della mostra: dal 18 al 27 maggio 2018, dal lunedì al venerdì: 9.00 - 13.00;  martedì e giovedì: 16.00- 19.00.

Ingresso libero