Diritto Pubblico Romano

 

Nome docente Maria Casola
Corso di laurea Laurea Magistrale in Giurisprudenza
Anno accademico 2014/2015
Periodo di svolgimento Primo semestre
Crediti formativi universitari (CFU) 9
Settore scientifico disciplinare IUS/18

 

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Pre-requisiti

Nessuno

Obiettivi del corso

 Nella formazione del diritto europeo e angloamericano i modelli giuridici romani hanno avuto un ruolo fondamentale.
In particolare il concetto di democrazia non si può comprendere se non si conoscano i fondamenti della Res publica populi romani. Il diritto pubblico costituitosi in Occidente tra il quindicesimo e il diciannovesimo secolo, sino ai nostri giorni, si è sviluppato in un laboratorio intellettuale, civile e politico, che ha lavorato a lungo con idee e categorie romanistiche.
Il corso si propone di conoscere le forme costituzionali, le strutture amministrative, i modi di produzione del diritto a Roma, esempio di democrazia partecipativa, che salvaguardò sempre la centralità del popolo. Particolare attenzione sarà rivolta al rapporto tra pubblico e privato e agli aspetti che attengono alla libertà e all’uguaglianza tra condizioni simili, per porre in risalto quei valori giuridici che, già presenti nella cultura antica, conservano tutta la loro attualità. Specifico risalto sarà accordato alla meditata valutazione dei problemi del potere e della politica, scandagliando il concetto di Jus, nella
indissolubilità di pubblico e privato, nel concreto dell’esperienza delle società antiche e contemporanee.
La didattica, attiva, critica e non ripetitiva, si svolgerà tutta su documenti, allo scopo di cogliere e ricostruire, nella sua autenticità, il lungo itinerario dell’esperienza giuridica romana, dalle origini alla Repubblica, dal Principato all’età tardo-antica, con le proiezioni nella delineazione degli Stati moderni e contemporanei.

Programma

Gli argomenti intorno ai quali l’insegnamento si articolerà sono: il popolo; la civitas; la res publica; ius publicum e ius privatum; imperium; potestas;
-le forme organizzative: la “magistratura” regia, il Senato, le assemblee popolari, i collegi sacerdotali; la distribuzione e i limiti del potere: le magistrature repubblicane, la responsabilità dei magistrati, i curatores; le procedure processuali,
l’amministrazione dei territori; il Principato: vecchie e nuove strutture del potere, gli uffici amministrativi, il fisco, l’amministrazione delle province;l’Impero.
-le fonti del diritto: i mores, la consuetudine, il procedimento di formazione della lex, l’editto del pretore, i senatoconsulti, il potere normativo del principe nelle sue forme e trasformazioni sino all’età dell’Impero.
-Il ruolo (un potere?) pubblico dei giuristi

Bibliografia

Durante il corso saranno fornite letture idonee a stimolare la riflessione, di là dall’acquisizione delle opportune nozioni di base
TESTI di riferimento:
S. TAFARO, L’eredità dei << tribuni plebis, in Cinquanta anni della Corte costituzionale della Repubblica italiana. Tradizione romanistica e costituzione, diretto da L. Labrun1a, a cura di M.P. Baccari e C. Cascione, E.S.I., Napoli, 2006;
S. TAFARO, Il controllo del potere: ieri ed oggi, in Studi in memoria di Giuseppe Panza [cur. G. TATARANO e R. PERCHINUNNO], Napoli 2010, pp. 713-737.
G. LOBRANO, Res publica res populi – La legge e la limitazione del potere, ed. Giappichelli, Torino 1996, limitatamente ai capitoli I-II, Parte B, capitolo II, Parte D, capitoli I-II, Parte E.

Modalità di accertamento conoscenze

  • Esoneri: No
  • Prova Scritta: No
  • Colloquio Orale: Si

Organizzazione della didattica

  • Lezioni frontali: Si
  • Cicli interni di lezione: Si
  • Corsi integrativi: Si
  • Esercitazioni: No
  • Seminari: Si
  • Attività di laboratorio: No
  • Project work: No
  • Visite di studio: Si

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pubblicato il 01/08/2014 ultima modifica 16/06/2015