Regolamento didattico PPIS a.a. 2018 - 2019

REGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI STUDIO MAGISTRALE IN

PROGETTAZIONE DELLE POLITICHE DI INCLUSIONE SOCIALE - PPIS

CLASSE DI LAUREA LM-87

A.A. 2018-2019

 

 

Nome del Corso di Studio

Progettazione delle Politiche di Inclusione Sociale

Nome del Corso di Studio in inglese

Design of the Politics of Social Inclusion

Classe di Laurea

LM-87

Tipologia di Corso

Laurea magistrale di durata biennale

Dipartimento di riferimento

Scienze Politiche

Sede delle attività didattiche

Piazza C. Battisti, 1 – 70121 Bari

Corso Italia, 23 – 70121 Bari

Indirizzo internet

http://www.uniba.it/ricerca/dipartimenti/scienze-politiche/didattica/Attivita-didattica/PPIS-LM-87

Coordinatore del Corso di Studio

Prof.ssa Anna Paterno,

e-mail: anna.paterno@uniba.it

Segreteria Didattica e Servizi agli studenti

Responsabile: Dott.ssa Nicoletta Racanelli

Sede: Via Suppa, 9 – 70 121 Bari

Tel.: 080/5717809

e-mail: nicoletta.racanelli@uniba.it

e-mail: intcl.scienzepolitiche @uniba.it

Segreteria Studenti

Responsabile:  Sig.ra Maria Esposito

Sede: Centro Polifunzionale Studenti - Via Garruba, n. 1 – 70121 Bari

Tel.: 080/5714321/4358/4384

Fax: 080/5714896

e-mail: maria.esposito@uniba.it

 


Art. 1 - Descrizione del Corso di Studio

 

Il Corso di Studio Magistrale in Progettazione delle Politiche di Inclusione Sociale (Classe LM-87) è volto alla formazione di figure professionali capaci di progettare, dirigere, organizzare e gestire, con spirito critico ed elevato grado di autonomia, servizi di carattere socio-assistenziale; di raccogliere, costruire, leggere e interpretare i dati relativi ai fenomeni sociali oggetto d’intervento professionale; di coordinare i progetti di intervento a tutela dei soggetti vulnerabili nelle principali aree del disagio sociale; di monitorare e valutare i progetti e i servizi, in ambito socio-assistenziale, realizzati da enti pubblici e privati; di promuovere sul piano comunicativo e della sensibilizzazione pubblica i temi del disagio e dell’inclusione sociale.

La didattica tradizionale frontale è integrata da un approccio pratico che mira a stimolare la partecipazione attiva degli studenti con diversi strumenti di volta in volta determinati dal docente titolare dell'insegnamento in funzione della sua specificità. Tra questi possono comparire la presentazione di relazioni e paper, la realizzazione in forma guidata di ricerche, l'analisi di casi, lo svolgimento di lavori di gruppo e la frequenza di seminari, di cui possono essere relatori anche esperti esterni dei settori oggetto dei corsi. L'insieme delle attività svolte ha il precipuo scopo di offrire un valore aggiunto alla didattica, per sviluppare negli studenti l'autonomia di giudizio, le abilità comunicative e la capacità di apprendimento, oltre alla conoscenza, alla comprensione e alla capacità di applicare queste ultime. Le attività formative che caratterizzano il profilo del CdS sono supportate dalle attività di ricerca svolte dai docenti che si possono evincere dalle pagine ad essi dedicate nel sito web. Il CdS include il tirocinio professionale obbligatorio presso strutture pubbliche e private che prevedono in organico la figura dell’Assistente sociale. Infine, per completare la preparazione teorica e pratica è prevista l’elaborazione e la redazione di una tesi di laurea da discutere nella prova finale.

I laureati possono sostenere l’Esame di Stato per l’accesso alla categoria A della professione di Assistente sociale specialista, nonché, previa iscrizione al relativo Albo, esercitare l’attività professionale, anche autonoma, nelle aree della consulenza, della ricerca e dell’intervento sociale.

 

 

Art. 2 - Obiettivi formativi specifici del Corso di Studio e descrizione del percorso formativo

 

Il CdS puntando a rafforzare le competenze già acquisite durante il percorso di laurea triennale e a fornirne ulteriori, è finalizzato all’acquisizione di competenze avanzate e specialistiche nell’ambito delle discipline previste dal percorso di studi. Quest’ultimo privilegia l’approfondimento della metodologia della ricerca sociale applicata in particolare all’area della progettazione e valutazione delle politiche e dei servizi sociali, lo studio dei fondamenti politico-istituzionali della cittadinanza sociale, nonché l’analisi delle politiche-economiche del welfare state.

Il CdS ha altresì lo scopo di formare uno specialista in grado di esercitare funzioni di organizzazione, gestione e consulenza a persone, organizzazioni ed istituzioni impegnate nel campo delle politiche di inclusione sociale. Tali funzioni potranno anche riguardare le dinamiche relazionali, la gestione di risorse umane, l’organizzazione delle risorse e delle strutture, e la gestione economica di enti, servizi ed organizzazioni, nonché la progettazione delle politiche sociali. Il laureato si contraddistingue non soltanto per la sua capacità di leggere ed interpretare i fenomeni sociali, ma anche di sperimentare programmi di intervento a tutela dei soggetti vulnerabili e modalità innovative di relazione con l’utenza dei servizi, nonché con la rete delle istituzioni territoriali competenti.

Il tirocinio, svolto a contatto con figure qualificate che ricoprono ruoli di coordinamento e di programmazione, mira a garantire la capacità di esercitare funzioni di programmazione, organizzazione e gestione di servizi sociali, dirigere gruppi di lavoro, coordinare le prestazioni erogate e il personale impiegato in tali servizi. L’esperienza di tirocinio vede il coinvolgimento di docenti, tutor interni e tutor esterni, sia per l’organizzazione e il monitoraggio dei percorsi individuali, sia per la rielaborazione dell’esperienza professionale.

Al fine di permettere lo svolgimento del tirocinio curriculare, sono state attivate delle convenzioni con le principali istituzioni locali (Comuni, Province, Prefetture, uffici regionali), nonché con enti e cooperative del terzo settore. Tali convenzioni sono regolate da un accordo quadro sottoscritto da Università, Regione Puglia e Ordine degli Assistenti sociali.

 

 

Art. 3 - Risultati di apprendimento attesi

 

Conoscenza e capacità di comprensione

Il laureato magistrale conoscerà i fondamenti istituzionali delle aree di studio previste e delle discipline più specialistiche incluse nell’ordinamento didattico e acquisirà una comprensione multidisciplinare dei fenomeni sociali propri del mondo contemporaneo, tale da consentirgli di progettare interventi indirizzati all’inclusione sociale.

Gli obiettivi formativi proposti sono raggiunti con le lezioni frontali, le attività laboratoriali e i seminari interdisciplinari svolti nel Dipartimento. Le modalità di verifica dei risultati di apprendimento attesi possono comprendere, oltre all’esame finale, altre eventuali forme di valutazione, descritte nelle schede dei singoli insegnamenti.

 

Capacità di applicare conoscenza e comprensione

Il laureato magistrale acquisirà la capacità di applicare le conoscenze apprese nei diversi momenti formativi, sia nel corso delle attività didattiche, secondo le modalità previste dai singoli insegnamenti, sia nello svolgimento del tirocinio, delle attività multidisciplinari previste dal Dipartimento e della preparazione della prova finale. Il laureato magistrale apprenderà gli strumenti metodologici per comprendere le problematiche sociali e individuare soluzioni adeguate in applicazione delle conoscenze acquisite.

Tra le modalità con cui sono verificate le capacità attese possono comparire le seguenti:

- analisi di casi;

- presentazione di ricerche durante i corsi;

- realizzazione di progetti di gruppo.

                                   

Autonomia di giudizio

Il laureato magistrale sarà in grado di analizzare e leggere i problemi sociali in piena autonomia di giudizio, attraverso l’applicazione del metodo della ricerca sociale. Sulla base delle sue capacità di analisi e verifica empirica delle proprie ipotesi di partenza, egli sarà in grado di progettare e coordinare i servizi socio-sanitari sul territorio, nonché di coordinare progetti di diagnosi sociale con riferimento alle principali aree del disagio (familiare, minorile e sociale). Egli saprà inoltre progettare programmi di informazione, sensibilizzazione e prevenzione con riferimento alle diverse forme del disagio e della cittadinanza sociale.

L’autonomia di giudizio si sviluppa trasversalmente nell’ambito di tutte le diverse discipline tramite la partecipazione ad attività seminariali, la redazione di elaborati e la preparazione della tesi di laurea con la guida del docente relatore.

La verifica dell’autonomia di giudizio avviene in più momenti: nel corso dello svolgimento dei singoli insegnamenti, anche grazie alla partecipazione ad attività seminariali, in cui si valutano la capacità di critica e la capacità di lavorare in gruppo dei discenti, nonché in occasione delle singole prove di esame di ciascun insegnamento e, infine, durante la preparazione della tesi di laurea e della sua discussione nella prova finale.

 

Abilità comunicative

Il laureato magistrale possiederà avanzate capacità di comunicazione e interazione nei confronti dei molteplici interlocutori del proprio ambiente di lavoro; conoscerà e saprà usare strumenti e tecniche della comunicazione interpersonale e mediata e di gestione delle informazioni, inclusi i processi di elaborazione e trattamento delle informazioni digitali; sarà capace di coordinare il lavoro di equipe ed avrà avanzate competenze relazionali in contesti caratterizzati da relazioni di ascolto.

Le abilità comunicative-relazionali di ascolto e mediazione sono sviluppate trasversalmente in tutte le discipline durante le attività seminariali e le attività formative che possono prevedere una partecipazione attiva dello studente attraverso la elaborazione di relazioni scritte e/o l’esposizione orale delle medesime e/o di testi proposti dal docente.

La verifica dell’acquisizione delle abilità comunicative avviene tramite la valutazione delle capacità di comprensione, espositiva e argomentativa dello studente nell’ambito delle attività formative e seminariali, nel corso dell’esperienza di tirocinio, nonché tramite la preparazione e la presentazione della tesi finale. Il tirocinio è valutato dai supervisori che seguono i tirocinanti sul campo.

 

Capacità di apprendimento

Il laureato magistrale sarà in grado di intraprendere, in piena autonomia e responsabilità, percorsi di approfondimento legati sia al proseguimento degli studi (master di II livello, dottorati di ricerca o titoli equipollenti all’estero), sia a specifici sbocchi professionali (corsi di formazione professionale o di auto-formazione).

La costante interazione tra i momenti didattici teorici e l’esperienza fornita sul campo fornisce agli studenti le capacità di apprendimento, che vengono aggiornate e verificate lungo tutto il percorso formativo. Queste capacità sono sviluppate durante tale percorso nel suo complesso, con riguardo in particolare allo studio individuale previsto, alla preparazione di progetti individuali, all’esperienza di tirocinio e all’attività svolta per la preparazione della prova finale. Inoltre, sono formate negli insegnamenti teorici e in seminari tematici, anche trasversali a tali insegnamenti, che prevedono la partecipazione attiva degli studenti individualmente e in gruppo.

La capacità di apprendimento viene valutata attraverso forme di verifica continua durante le attività formative, richiedendo la presentazione di dati reperiti autonomamente, mediante l’attività di tutorato nello svolgimento di progetti individuali e di tirocinio, e tramite la valutazione della capacità di auto-apprendimento maturata durante lo svolgimento dell’intero percorso formativo.

 

 

Art. 4 - Codifica Istat della professione, funzioni in un contesto di lavoro, competenze associate alle funzioni e sbocchi occupazionali

 

Codifica Istat della professione

Esperti nello studio, nella gestione e nel controllo dei fenomeni sociali (codifica Istat 2.5.3.2.1).

 

Funzioni in un contesto di lavoro

La figura professionale formata si qualifica per la capacità di progettare, organizzare e gestire i servizi socio-assistenziali; di coordinare progetti di intervento relativi alle principali aree del disagio sociale; di valutare e monitorare gli interventi realizzati dalle strutture e dai servizi di appartenenza; di gestire l’informazione e sensibilizzare rispetto ai temi del disagio sociale. Si tratta di un professionista che, oltre alla capacità di lavoro con l’utenza che si rivolge ai servizi, deve essere in grado di esercitare funzioni di programmazione, organizzazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali, dirigere gruppi di lavoro e coordinare le prestazioni erogate nonché il personale impiegato in tali servizi.

L’accesso alla professione di Assistente sociale specialista (cat. A) è subordinata al superamento del relativo esame di Stato. Tale figura può esercitare attività professionale anche autonoma nelle aree della consulenza, della ricerca e del sociale.

 

Competenze associate alle funzioni

- metodologia della ricerca sociale applicata in particolare all’area della progettazione e valutazione

  delle politiche e dei servizi sociali;

- discipline giuridiche ed economiche in riferimento al welfare State;

- intervento professionale nei sistemi di welfare.

 

Sbocchi occupazionali

Il CdS risponde alle esigenze di formazione di Assistenti sociali specialisti, quadri e dirigenti nei settori attinenti alle politiche sociali.

I laureati di questo CdS possono svolgere attività professionale di progettazione e coordinamento nel:

- Settore pubblico: Ministeri ed Enti Locali (in particolare nei settori che si occupano di tematiche relative ai servizi sociali: Giustizia, Lavoro, Sanità, ecc.; Regioni, Province, Comuni, ASL, Prefetture);

- Terzo settore: ONG, cooperative, associazioni di volontariato, ONLUS;

- Settore privato: centri riabilitativi per i minori con problemi di giustizia, case di riposo, case-famiglia, case di accoglienza per le donne maltrattate, centri di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo.

 

 

Art. 5 - Requisiti e modalità di ammissione

 

L’ammissione al corso è libera secondo quanto indicato nel Manifesto degli studi dell'Università Aldo Moro. L’accesso al CdS è subordinato al possesso della laurea di primo livello delle tipologie sottoelencate, al possesso della competenza linguistica consistente nella conoscenza a livello almeno B2 di una lingua dell’Unione Europea diversa dall’italiano, ed alla verifica della preparazione personale iniziale.

Possono essere ammessi al CdS:

a) i laureati nella classe di laurea 6/DM 509; L-39/DM 270;

b) i laureati in Corsi di laurea quadriennali in Scienze del Servizio Sociale (già equiparata alla laurea specialistica);

c) i diplomati in Servizio Sociale dei Diplomi universitari, delle Scuole dirette a fini speciali universitarie di Assistente sociale e di Servizio sociale, delle Scuole universitarie per Assistenti sociali e di servizio sociale, delle Scuole provinciali di Servizio sociale e coloro che sono in possesso di titolo di Assistente sociale convalidato presso le Università;

d) coloro che siano in possesso di altro titolo di studio conseguito all’estero, considerato idoneo ai sopramenzionati dalla normativa vigente.

Coloro che si iscrivono al CdS devono aver acquisito la conoscenza, almeno a livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCERL), di una lingua dell’Unione Europea diversa dall’italiano.

L’adeguatezza della preparazione personale iniziale degli studenti che richiedono l’iscrizione al primo anno, anche relativamente alla conoscenza a livello almeno B2 di una lingua dell’Unione Europea diversa dall’italiano, sarà verificata dalla Giunta del Consiglio di Interclasse ovvero da una Commissione  all’uopo  nominata. In particolare, si terrà conto del voto di laurea conseguito e del curriculum formativo. Gli studenti in possesso di uno dei Diplomi di laurea indicati nelle lettere da a) a d), che abbiano conseguito un voto pari almeno a 90/110 e certifichino la conoscenza di una lingua dell’Unione Europea diversa dall’italiano saranno considerati in possesso dei requisiti di accesso. Gli studenti che abbiano conseguito un voto inferiore a 90/110 sosterranno un colloquio per la verifica della preparazione personale iniziale. Qualora questa non sia ritenuta sufficiente, la Commissione indicherà individualmente allo studente le lacune da colmare e le modalità da seguire per l’eventuale recupero. Invece, gli studenti che non sono in possesso del requisito linguistico dovranno superare un test scritto di verifica di lingua inglese o francese, gestito da una apposita Commissione, al cui superamento è subordinata l’immatricolazione. Nel caso in cui gli studenti non superino il test, essi potranno seguire le modalità di recupero delle carenze segnalate dalla commissione e parteciparvi nelle sessioni successive. Non è consentita l’immatricolazione con debito formativo.

Tutti coloro che intendono immatricolarsi al CdS dovranno attenersi a quanto specificamente indicato dalle “Linee guida per i requisiti di accesso e per le modalità di ammissione” pubblicate sul sito web del Dipartimento e compilare preliminarmente l’apposito modulo di preiscrizione, al fine di consentire alla Giunta di Interclasse di verificare i requisiti curriculari, le conoscenze linguistiche e l’adeguatezza della preparazione personale iniziale.

 

 

Art. 6 - Riconoscimento di attività pregresse o di crediti formativi universitari (CFU)

 

La Giunta del Consiglio di Interclasse delibera sul riconoscimento totale o parziale dei CFU acquisiti dallo studente in altro CdS dell’Università di Bari Aldo Moro, ovvero nello stesso o altro CdS di altra Università.

In particolare, sono riconosciuti automaticamente i CFU corrispondenti agli esami del CdS aventi stessa o analoga denominazione, mentre per gli insegnamenti appartenenti allo stesso SSD, ma aventi altra denominazione, il suddetto riconoscimento avviene in modo totale o parziale, previa valutazione di congruità con il piano di studi e con gli obiettivi formativi specifici del CdS.

Per gli studenti che si trasferiscono da altro CdS appartenente alla medesima classe (LM-87), la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti non potrà essere inferiore al 50% di quelli già maturati.

Nel “Regolamento per il riconoscimento dei CFU richiesti dagli studenti” sono indicati in dettaglio i criteri di riconoscimento e di eventuale obsolescenza.

 

 

Art. 7 - Massimo numero dei crediti formativi extrauniversitari riconoscibili

(Legge n. 240/2010, art. 14)

 

Il CdS potrà riconoscere, secondo la normativa vigente, fino a un massimo di 8 ulteriori CFU, imputabili all’ambito della “Disciplina a scelta dello studente”, previa valutazione da parte della Giunta di Interclasse, per:

- conoscenze e abilità professionali certificate individualmente ai sensi della normativa vigente;

- altre conoscenze e abilità professionali maturate in attività formative di livello post-secondario, alla cui progettazione e realizzazione abbiano concorso Istituzioni universitarie, in ragione della loro coerenza, totale o parziale, rispetto agli obiettivi degli insegnamenti del CdS.

In particolare possono essere riconosciuti crediti, secondo le regole succitate, conseguiti nei Corsi di Master di II livello, corsi di specializzazione, dottorato di ricerca.

Il Dipartimento può stipulare con Istituzioni rappresentative delle realtà professionali del mondo del lavoro specifiche Convenzioni che comportino un’abbreviazione di Corso nei limiti di 12 CFU. 

Nel “Regolamento per il riconoscimento dei CFU richiesti dagli studenti” sono indicati in dettaglio i criteri di riconoscimento.

 

 

Art. 8 - Piano di Studio

 

PRIMO ANNO

 

ATTIVITA’ DIDATTICHE

CFU

TAF

Area sociologica e di servizio sociale

SPS/07 - Metodi e tecniche della ricerca sociale

7

CARATTERIZZANTE

Area giuridica

 IUS/09 – Diritto regionale e degli enti locali

8

CARATTERIZZANTE

Area economica

SECS-P/02 – Politica economica, sociale e del lavoro 

8

CARATTERIZZANTE

Area statistico-demografica

SECS-S/04 – Demografia sociale

6

AFFINE

Area politologica

SPS/02 – Storia dell’idea del Welfare State

o

SPS/02 Sovranità e culture politiche della cittadinanza

7

CARATTERIZZANTE

 

Area complementare ai servizi sociali

M-PED/01 Processi educativi per l’inclusione sociale

7

CARATTERIZZANTE

-

Disciplina a scelta dello studente

8

ALTRE

-

Tirocinio

10

ALTRE

-

Laboratorio finale di tirocinio

1

ALTRE

 

 

SECONDO ANNO

 

 

 

ATTIVITA’ DIDATTICHE

CFU

TAF

Area sociologica e di servizio sociale

SPS/ 07 Programmazione e valutazione delle politiche sociali

8

CARATTERIZZANTE

Area giuridica

IUS/20 – Cittadinanza e diritti umani

o

IUS/17 – Diritto penale minorile

6

AFFINE

Area politologica

SPS/01 Etica pubblica e solidarietà sociale

o

SPS/01 Elementi di scienza politica e filosofia sociale

 

7

 

CARATTERIZZANTE

Area giuridica

IUS/01 e IUS/07 – Persone, famiglia e sicurezza sociale  

2 moduli:

IUS/01 Diritto di famiglia CFU 7

e

IUS/07 Diritto della sicurezza sociale CFU 7

14

CARATTERIZZANTE

Area giuridica

IUS/14 – Politiche sociali delle organizzazioni internazionali e dell’Unione Europea

7

CARATTERIZZANTE

-

Prova finale

16

ALTRE

 

TOTALE CFU

120

 

 

Il piano di studio è comune per tutti gli iscritti al CdS.

Non sono previsti blocchi d’iscrizione.

Gli studenti dovranno indicare gli esami in alternativa e a scelta che intendono sostenere secondo le modalità previste ed indicate dalla Segreteria Didattica.

Gli insegnamenti a scelta possono essere individuati, nell’ambito dei CdS di pari livello, tra gli insegnamenti attivati dal Dipartimento di Scienze politiche e dall’Università di Bari Aldo Moro.

 

 

Art. 9 - Studenti impegnati a tempo parziale

 

All’atto dell’immatricolazione è data la possibilità ad ogni studente di scegliere il proprio status. In particolare, all’atto dell’immatricolazione o di iscrizione ad anni successivi al primo, lo studente lavoratore o comunque impossibilitato, per comprovate ragioni personali, economiche o sociali, alla frequenza a tempo pieno delle attività didattiche, può optare per specifici percorsi formativi caratterizzati da una diversa scansione temporale.

 

 

Art. 10 - Riconoscimento di insegnamenti sostenuti come esami fuori piano e fuori media

 

Gli studenti possono conseguire CFU per insegnamenti fuori media e fuori piano di studi presso qualsiasi CdS dell’Università di Bari Aldo Moro entro i limiti stabiliti dal “Regolamento didattico di Ateneo”.

 

 

Art. 11 - Attività di tirocinio

 

Il percorso formativo del CdS prevede un tirocinio professionale obbligatorio per un totale di 250 ore, che devono essere svolte in un periodo complessivo non superiore a 6 mesi e a cui consegue l’attribuzione di 10 CFU. Il tirocinio formativo è un’esperienza complessa, svolta in forma guidata nel settore dei Servizi socio-assistenziali, sanitari, educativi e di altra tipologia connessa alla professione dell’Assistente sociale.

L’esperienza di tirocinio rappresenta una indispensabile opportunità di crescita dello studente in termini di competenze da acquisire a livello manageriale/dirigenziale. La sua finalità primaria consiste nell’offrire al tirocinante uno spazio di apprendimento, in continuità con il piano di studio, preposto all’esercizio del modello ciclico di apprendimento teoria-prassi-teoria.

Il tirocinio si svolge presso Enti, Istituzioni, Servizi, Organizzazioni e Aziende di carattere pubblico, privato e no-profit, operanti in ambito politico-sociale, nei settori socio-assistenziale, socio-sanitario, socio-educativo, nei livelli di prevenzione/programmazione, cura/gestione, riabilitazione/recupero sociale. Tali strutture devono essere convenzionate con il Dipartimento di afferenza del CdS e in esse devono presenti Assistenti sociali iscritti nella sezione A dell’Albo, ossia Assistenti Sociali che hanno maturato almeno tre anni nell’esercizio della professione e che vengono nominati come supervisori. 

Nel corso del primo semestre di ciascun a.a. si procede allo svolgimento di almeno un incontro dedicato con Assistenti sociali specialisti che possano meglio indirizzare le scelte degli studenti volte a realizzare il percorso di tirocinio.

Tutte le attività devono attenersi a quanto disposto sia dal “Regolamento di tirocinio”, sia da “Linee guida” dedicate e vengono svolte con il supporto di un docente delegato del Dipartimento, di personale amministrativo e di una apposita Commissione mista presieduta dal docente delegato del Dipartimento e composta da tre docenti, un rappresentante degli studenti e i due Tutor universitari nominati e sostenuti Consiglio Regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali pugliese che erogano anche un servizio bisettimanale di orientamento e di tutorato per i tirocini presso il Dipartimento. 
Al termine del tirocinio è previsto un laboratorio finale sull’esperienza maturata. Tale attività è finalizzata ad evidenziare i punti di forza e le criticità dell’esperienza di tirocinio, la qualità delle relazioni con l’Assistente sociale supervisore e con l’ambiente professionale dell’Ente ospitante, i principali contenuti appresi in tema di metodi, tecniche, principi, fondamenti e i contenuti professionali sperimentati, agiti e proposti all’interno del rapporto con l’utenza e con altri soggetti con i quali lo studente è entrato in contatto. 

Il monitoraggio delle attività realizzate viene svolto dal CdS raccogliendo ed elaborando i risultati di due questionari, entrambi compilabili on-line. Il primo concerne la valutazione dei tirocini da parte degli studenti, che avviene obbligatoriamente al termine dell’esperienza svolta, mentre il secondo concerne la valutazione obbligatoria da parte dell’Assistente sociale supervisore, al termine del periodo di supervisione.

 

 

Art. 12 - Attività di tutorato

 

Ad ogni docente è assegnato un gruppo di studenti iscritti al primo anno, che gli sono affidati per tutta la durata del percorso di studi. I docenti tutor sono un costante punto di riferimento a cui questi possono rivolgersi per ricevere aiuto per organizzare lo studio, per superare eventuali criticità e per conseguire il titolo di studio nei tempi previsti. Il tutorato a cura dei docenti è svolto con regolarità durante tutto l’anno durante gli orari di ricevimento preventivamente stabiliti e pubblicizzati sulle rispettive pagine personali, poste all’interno del sito del Dipartimento.

Il tutorato per attività didattiche integrative, propedeutiche e di recupero è svolto da dottorandi, dottori di ricerca, assegnisti e/o altri soggetti dotati di specifica preparazione e selezionati mediante la partecipazione a specifici bandi; i tutor sono richiesti dal Dipartimento e attribuiti dall’Amministrazione centrale anche grazie a forme di cofinanziamento a carico del Dipartimento stesso. L’attività svolta dai tutor consiste nell’assistere gli studenti nella preparazione di uno o più esami tramite la frequenza di attività formative propedeutiche, integrative e di recupero, realizzate nella forma di colloqui individuali o di iniziative formative di gruppo.

 

 

Art. 13 - Mobilità internazionale degli studenti

 

I criteri e le modalità per garantire l’esercizio della mobilità internazionale degli studenti sono disciplinati nell’ambito del “Regolamento di Ateneo per la mobilità degli studenti Erasmus+”, nonché delle regole predisposte per le altre iniziative previste dall’Ateneo.

 

 

Art. 14 - Modalità di frequenza

 

La frequenza ai corsi non è obbligatoria, ma fortemente consigliata.

 

 

Art. 15 - Organizzazione delle attività didattiche

 

Gli insegnamenti hanno durata semestrale. Gli insegnamenti in moduli previsti  nel CdS possono avere durata annuale.

Le attività didattiche sono svolte, di norma, nell’arco di 13 settimane per ogni semestre e impegnano un numero diverso di settimane in funzione del numero di CFU assegnati ad ogni insegnamento.

Si consegue un singolo CFU:

- per ciascun insegnamento, con 8 ore di lezione frontale più 17 ore di rielaborazione personale;

- per ciascuna eventuale attività di esercitazione, con 12 ore di lavoro in aula più 13 di rielaborazione personale;

- per le attività stage/tirocinio, con 25 ore di attività formative.

 

 

Art. 16 - Calendario didattico

 

Le attività didattiche relative al primo semestre hanno inizio la terza settimana di settembre e terminano la prima settimana di dicembre.

Le attività didattiche relative al secondo semestre hanno inizio l’ultima settimana di febbraio e si concludono entro la fine di maggio.

 

 

Art. 17 - Verifiche dell’apprendimento

 

Le verifiche dell’apprendimento si svolgono attraverso prove di esame orale e/o scritto, che consistono generalmente nella somministrazione di quesiti relativi ad aspetti teorici e disciplinari dell’insegnamento. Nel corso dell’anno alcuni docenti sperimentano forme di verifica integrative quali prove in itinere ed esoneri progressivi che non rappresentano titolo per l’acquisizione di CFU, ma i cui risultati possono essere tenuti in considerazione in sede di definizione del voto di esame. Le modalità con cui si perviene alla valutazione del profitto individuale dello studente, che è espressa mediante una votazione in trentesimi per ciascun esame, sono indicate nelle schede dei singoli insegnamenti.

Il numero di appelli previsto durante un anno accademico è ordinariamente di 8. Straordinariamente possono essere introdotti ulteriori appelli che vengono indicati nel calendario didattico.

I periodi previsti sono: gennaio/febbraio, marzo/aprile, giugno/settembre, ottobre/novembre e dicembre.

 

 

Art. 18 - Prova finale e conseguimento del titolo

 

Lo studente è ammesso a discutere la tesi di laurea dopo aver acquisito 104 CFU. Alla prova finale sono attribuiti 16 CFU.

Il titolo di laurea è conferito previo superamento di una prova finale, consistente nella presentazione e nella discussione di un elaborato scritto, in seduta pubblica e alla presenza della Commissione di laurea. L’elaborato deve evidenziare l’acquisizione, da parte del laureando, di un’adeguata capacità di comprensione e analisi delle materie previste dall’ordinamento e degli eventuali intrecci multidisciplinari. L’argomento dell’elaborato di laurea è scelto nell’ambito di uno degli insegnamenti attivati, d’intesa con il docente responsabile dell’insegnamento, che sovrintende alla preparazione dell’elaborato. L’elaborato finale deve rispondere a caratteristiche quantitative e qualitative fondate su una ricca conoscenza teorica suscettibile di sviluppi pratici, tenendo conto dunque del mercato lavorativo di sbocco peculiare del settore formativo di cui si tratta.

La Commissione valuta il profitto individuale del candidato, avendo riguardo al suo curriculum ed allo svolgimento della prova finale. Le modalità con cui si perviene alla valutazione del profitto individuale dello studente per la prova finale, che è espressa in centodecimi con eventuale lode, sono indicate nello specifico “Regolamento della prova finale”.

Le sedute di laurea sono generalmente previste nei mesi di marzo/aprile, luglio e ottobre/ novembre.

 

 

Art. 19 - Valutazione della didattica

 

I singoli insegnamenti sono sottoposti alla valutazione degli studenti mediante la compilazione di un questionario anonimo. I dati raccolti sono elaborati e resi pubblici sul sito di Ateneo (http://reportanvur.ict.uniba.it:443/birt/run?__report=Anvur_Qd.rptdesign). Gli organi collegiali e individuali di Dipartimento e di Interclasse (tra cui la Commissione Paritetica Docenti Studenti e il Gruppo per l’Assicurazione della Qualità), oltre ai singoli docenti, analizzano i dati raccolti per promuovere iniziative di miglioramento del CdS.

 

 

Art. 20 - Norme transitorie e finali

 

Per tutto quanto non contemplato nel presente Regolamento didattico e per le norme generali di funzionamento del CdS si rinvia alle norme di legge, allo “Statuto”, al “Regolamento generale” e al “Regolamento didattico” dell’Università degli Sudi di Bari Aldo Moro.

 

PER ACCEDERE ALLE SCHEDE DEGLI INSEGNAMENTI DELL’OFFERTA DIDATTICA EROGATA CLICCARE IL SEGUENTE LINK: 

www.uniba.it/ricerca/dipartimenti/scienze-politiche/didattica/attivita-didattica-a.a.-2018-2019/corsi-di-studio/ppis-18-19/didattica/offerta-formativa-ppis-a.a.-2018-2019/erogata-PPIS

 

 

Azioni sul documento

pubblicato il 11/06/2018 ultima modifica 06/09/2022