Diritto degli Enti Ecclesiastici e non profit

Nome docente Paolo Stefanì
Corso di laurea Laurea Magistrale in Giurisprudenza
Anno accademico 2018/2019
Periodo di svolgimento Primo semestre
Crediti formativi universitari (CFU) 6 cfu
Settore scientifico disciplinare IUS/11
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Propedeuticità

Diritto costituzionale e diritto privato

Obiettivi del corso

Formare il giurista a risolvere i complessi problemi del rapporto tra la religione e il diritto. Formare lo studente a elaborare in forma autonoma soluzioni normative adatte a risponedere ai bisogni religiosi e culutrali delle persone, in una società caratterizzata dalla crescente diversità religiosa e culturale 

Programma

Il corso di diritto degli enti ecclesiastici e no profit ha quale finalità quella di avviare lo studente allo studio dei rapporti tra il diritto e la religione e segnatamente alla comprensione della influenza esercitata dalla religione, sia come fenomeno fideistico sia antropologo e culturale sull’esperienza giuridica. Quest’anno in modo particolare, il corso sarà caratterizzato dallo studio delle possibili evoluzioni in senso interculturale della scienza giuridica. Intercultura e diritto trovano nell’analisi dello studio dei rapporti tra diritto e religione un campo fecondo di sviluppo, proprio per la caratterizzazione religiosa della cultura di ogni singolo paese, che investe le categorie giuridiche. La caratterizzazione in senso culturale e religioso delle norme e dei principi del diritto entra in crisi dinanzi alla società multiculturale e multi religiosa, poiché quello che appare ovvio e “laico” agli occhi dei cittadini dei paesi occidentali viene invece percepito come religiosamente connotato dagli stranieri, che percepiscono l’obbedienza alle disposizioni di legge come un’operazione di imposizione culturale e soprattutto religiosa. Ciò che mette in crisi il sistema della laicità, principio caratterizzante le moderne democrazie dei paesi occidentali. La laicità perde quella che è la sua caratterizzazione fondamentale, la neutralità sul piano politico e religioso. Il corso intende trasmettere anche la comprensione della possibile influenza del fattore religioso nella struttura economica della società, con particolare riferimento al ruolo che posono avere in questa materia gli enti ecclesiastici e le loro attività no profit. Obiettivo del corso è quello di preparare i giuristi del domani alla costruzione di un sistema giuridico interculturale, che si fondi sui criteri della responsività e riflessività del sistema giuridico alla differenza culturale e religiosa, assi legittimanti della stessa idea di democrazia. 

Testi Consigliati

  • M. RICCA, Pantheon. Agenda della laicità interculturale, Torri del Vento, Palermo, ult. Edizione disponibile (capp. 1-2-3-4-5-6-8-9-10-11-13-15-16-18);
  • A.FUCCILLO – R. SANTORO, Diritto religioni e culture. Il fattore religioso nell’esperienza giuridica ,II edizione, Giappichelli, Torino, 2018 (capp. 1-3-4- 8-9-10-11-12).

Modalità di accertamento conoscenze

  • Esoneri: No
  • Prova Scritta: No
  • Colloquio Orale: Si

Organizzazione della didattica

  • Lezioni frontali: Si
  • Cicli interni di lezione: No
  • Corsi integrativi: No
  • Esercitazioni: No
  • Seminari: Si
  • Attività di laboratorio: No
  • Project work: No
  • Visite di studio: No

Azioni sul documento

pubblicato il 19/09/2017 ultima modifica 22/10/2018