Diritto Ecclesiastico
Nome docente | Paolo Stefanì |
Corso di laurea | Laurea Magistrale in Giurisprudenza |
Anno accademico | 2014/2015 |
Periodo di svolgimento | Primo semestre |
Crediti formativi universitari (CFU) | 9 |
Settore scientifico disciplinare | IUS/11 |
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Pre-requisiti
Nessuno
Obiettivi del corso
Formare il giurista alle dinamiche del rapporto tra la religione, come fattore fideistico e Istituzionale e come fattore antropologico e culturale, e il diritto;
Formare lo studente a elaborare soluzioni normative adatte a rispondere alla diversità culturale, attraverso un metodo di analisi delle categorie giuridiche nell’ottica dell’Interculturalità
Programma
Il corso di diritto Ecclesiastico ha quale finalità quella di avviare lo studente allo studio dei rapporti tra il diritto e la religione e segnatamente alla comprensione della influenza esercitata dalla religione, sia come fenomeno fideistico sia antropologo e culturale sull’esperienza giuridica. Quest’anno in modo particolare, il corso sarà caratterizzato dallo studio delle possibili evoluzioni in senso interculturale della scienza giuridica. Intercultura e diritto trovano nell’analisi dello studio dei rapporti tra diritto e religione un campo fecondo di sviluppo, proprio per la caratterizzazione religiosa della cultura di ogni singolo paese, che investe le categorie giuridiche. La caratterizzazione in senso culturale e religioso delle norme e dei principi del diritto entra in crisi dinanzi alla società multiculturale e multi religiosa, poiché quello che appare ovvio e “laico” agli occhi dei cittadini dei paesi occidentali viene invece percepito come religiosamente connotato dagli stranieri, che percepiscono l’obbedienza alle disposizioni di legge come un’operazione di imposizione culturale e soprattutto religiosa. Ciò che mette in crisi il sistema della laicità, principio caratterizzante le moderne democrazie dei paesi occidentali. La laicità perde quella che è la sua caratterizzazione fondamentale, la neutralità sul piano politico e religioso. Obiettivo del corso è quello di preparare i giuristi del domani alla costruzione di un sistema giuridico interculturale, che si fondi sui criteri della responsività e riflessività del sistema giuridico alla differenza culturale e religiosa, assi legittimanti della stessa idea di democrazia.
Bibliografia
- M. Ricca, Pantheon. Agenda della laicità interculturale, Edizioni Torri del Vento (ult. Ed.):
Cap. 1 : Introduzione. Laicità interculturale, cos,è?
Cap. 2: Essere soggetti;
Cap. 3: Agire liberamente;
Cap. 4: Governare le differenze e legiferare;
Cap. 5: Credere e appartenere;
Cap. 6: Esprimersi, comunicare e simboleggiare;
Cap. 8: Non delinquere;
Cap. 12: Lavorare;
Cap. 13: Concludere contratti;
Cap. 16: Crescere, imparare, educare;
Cap. 18: Scandire il tempo e mappare lo spazio.
- A. Fuccillo – R. Santoro, Giustizia, diritto, religioni. Percorsi nel diritto ecclesiastico vivente, Giappichelli, Torino, 2014.
Cap. 2: Gli enti ecclesiastici tra normtiva “pattizia”, diritto comune e diritto vivente;
Cap. 3: Gli edifici di culto nella società multi religiosa;
Cap. 8: Gli effetti civili dei matrimoni religiosi;
Cap. 9: L’efficacia civile delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale;
Cap. 10: I matrimoni religiosi civilmente riconosciuti degli stranieri in Italia.
- M. Ricca, Culture interdette, capp. 3 e 4 (nessuna modifica rispetto allo scorso anno)
Modalità di accertamento conoscenze
- Esoneri: No
- Prova Scritta: No
- Colloquio Orale: Si
Organizzazione della didattica
- Lezioni frontali: Si
- Cicli interni di lezione: Si
- Corsi integrativi: Si
- Esercitazioni: Si
- Seminari: Si
- Attività di laboratorio: No
- Project work: No
- Visite di studio: No