Linee di Ricerca

 

Le principali linee di ricerca della Sezione sono di seguito indicate.

Identificazione di alterazioni citogenetico-molecolari associate alla patogenesi, progressione e alla prognosi delle neoplasie ematologiche (Neoplasie Mieloproliferative, Leucemie Acute Mieloidi, Sindromi Mielodiplastiche, Leucemia Linfatica Cronica e Linfomi). Negli ultimi anni, gli studi molecolari hanno contribuito all’identificazione di numerosi geni coinvolti nella patogenesi delle neoplasie ematologiche, ad un loro più corretto inquadramento classificativo e alla realizzazione di farmaci diretti contro specifici target. L’approccio integrato di tecniche di citogenetica e biologia molecolare (ibridazione in situ fluorescente, FISH, PCR qualitativa e quantitativa, qRT-PCR) consente di identificare alterazioni genomiche, geni di fusione, mutazioni ricorrenti e la valutazione della variazione d’espressione genica che potrebbero essere alla base della patogenesi e della progressione delle neoplasie ematologiche. Il significato prognostico dei nuovi marker molecolari identificati è valutato analizzando parametri clinico-biologici dei pazienti affetti dai diversi tipi di neoplasie ematologiche.

Studio del ruolo degli RNA Coding e non-coding nelle Neoplasie Mieloidi. La Sezione si occupa della comprensione del ruolo del fattore CTCF (CCCTC-binding factor) nell'insorgenza delle neoplasie mieloidi integrando approcci genomici, trascrittomici ed epigenetici. In dettaglio, l’attività di ricerca mira ad identificare eventuali mutazioni a carico del gene, esplorando il suo possibile coinvolgimento in riarrangiamenti cromosomici, e a valutarne i livelli di espressione genica e proteica. Inoltre, alterazioni nella distribuzione globale dei siti di legame al DNA da parte di CTCF sono investigate mediante immunoprecipitazione della cromatina seguita da sequenziamento massivo (ChIP-Seq) e confrontate con i cambiamenti dello stato di metilazione del genoma (MeDIP-Seq). L'integrazione dei dati epigenetici con quelli di espressione genica consente d’identificare i pathway genici regolati da CTCF e con un potenziale ruolo nella patogenesi delle neoplasie mieloidi.

Monitoraggio molecolare della malattia residua minima (MMR) in pazienti affetti da neoplasie mieloidi e linfoidi mediante Droplet Digital PCR (ddPCR). La Sezione ha recentemente acquisito la tecnologia della “droplet digital PCR (ddPCR)”, una nuova tecnica di PCR quantitativa in cui il volume del singolo campione viene suddiviso in numerose partizioni che rappresenteranno reazioni singole e distinte. Questa micropartizione consente una valutazione precisa del numero di copie dell’acido nucleico di interesse presente nel campione esaminato. La possibilità di impiegare questa nuova tecnologia nell’analisi della MMR potrebbe rivoluzionare gli approcci attualmente in uso nella pratica clinica in tema di stratificazione prognostica e trattamento terapeutico nelle neoplasie mieloidi e linfoidi.

Sviluppo di strategie di analisi basate sull’ultra-deep targeted sequencing per la terapia “personalizzata” del paziente affetto da neoplasie ematologiche.

Il recente sequenziamento massivo del genoma dei pazienti affetti da neoplasie ematologiche ha suggerito nuovi ed interessanti paradigmi per la gestione clinica di queste neoplasie. Tale approccio tuttavia, oltre a comportare la necessità dell’elaborazione di una notevole mole di dati, risulta anche dispendioso e non applicabile nella gestione routinaria dei pazienti. L’idea proposta è quella di sviluppare saggi di sequenziamento genico specifici altamente sensibili (Ultra-deep targeted sequencing, UDT-Seq) per la diagnostica di routine. L’impiego di tali saggi per ciascun paziente permetterà di identificare le caratteristiche biologiche della malattia e di predisporre un trattamento terapeutico “personalizzato”. È noto, infatti, che esiste una variazione individuale di risposta alla terapia per lo stesso tipo di cancro: alcuni pazienti non mostrano alcuna risposta, mentre altri rispondono bene. Il concetto “un farmaco per tutti i pazienti con la stessa patologia” non è applicabile in oncologia, è necessario quindi un approccio individualizzato che associ il farmaco giusto al paziente giusto.

Studio clinico-biologico delle Gammapatie Monoclonali (tipo IgM, non-IgM o a catena leggera). L’obiettivo è quello d’identificare a livello sierologico, immunofenotipico, di mRNA e proteine molecole cui si possa attribuire il significato di marcatori del rischio di progressione dalle forme asintomatiche (MGUS o smoldering) a quelle sintomatiche. Inoltre, sono in corso progetti finalizzati all’individuazione di marcatori biologici associati con la risposta o la resistenza al trattamento dei pazienti con Gammapatie Monoclonali sintomatiche.

Studio dei meccanismi che regolano i fenomeni osteolitici nella malattia ossea associata al Mieloma Multiplo.

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pubblicato il 25/10/2017 ultima modifica 18/12/2017