Regolamento didattico del CdS ISPI a.a. 2021 - 2022

REGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI STUDIO MAGISTRALE IN

INNOVAZIONE SOCIALE E POLITICHE DI INCLUSIONE - ISPI

CLASSE DI LAUREA LM-87

A.A. 2021-2022

  

Nome del Corso di Studio

Innovazione sociale e politiche di inclusione

Nome del Corso di Studio in inglese

Social Innovation and Inclusion Policies

Classe di Laurea

LM-87 – Servizio sociale e politiche sociali

Tipologia di Corso

Laurea magistrale di durata biennale

Dipartimento di riferimento

Scienze Politiche

Sede delle attività didattiche

Piazza C. Battisti, 1 – 70121 Bari

Corso Italia, 23 – 70121 Bari

Indirizzo internet

www.uniba.it/ricerca/dipartimenti/scienze-politiche/didattica/corsi-di-laurea/ispi

Coordinatore del Corso di Studio

Prof. Giuseppe Cascione

e-mail: giuseppe.cascione@uniba.it

 

Segreteria Didattica e Servizi agli studenti

Responsabile: Dott.ssa Nicoletta Racanelli

Sede: Via Suppa, 9 – 70 121 Bari

Tel.: 080/5717809

e-mail: nicoletta.racanelli@uniba.it

e-mail: intcl.scienzepolitiche @uniba.it

Segreteria Studenti

Responsabile:  Sig.ra Maria Esposito

Sede: Centro Polifunzionale Studenti - Via Garruba, n. 1 – 70121 Bari

Tel.: 080/5714321/4358/4384

Fax: 080/5714896

e-mail: maria.esposito@uniba.it

 


Art. 1 - Descrizione del Corso di Studio

 

Il Corso di Studio (CdS) magistrale in “Innovazione Sociale e Politiche di Inclusione” (Classe LM-87) è volto alla formazione di figure professionali capaci di progettare, dirigere, organizzare e gestire, con spirito critico ed elevato grado di autonomia, servizi di carattere socio-assistenziale; di raccogliere, costruire, leggere e interpretare i dati relativi ai fenomeni sociali oggetto d’intervento professionale; di coordinare i progetti di intervento a tutela dei soggetti vulnerabili nelle principali aree del disagio sociale; di monitorare e valutare i progetti e i servizi in ambito socio-assistenziale realizzati da enti pubblici e privati; di promuovere sul piano comunicativo e della sensibilizzazione pubblica i temi del disagio, della cittadinanza e dell’inclusione sociale.

Il CdS a partire dall’anno accademico 2019-2020 presenta una revisione dell’ordinamento e della denominazione volta a un aggiornamento e a un miglioramento dei contenuti formativi. Inoltre, offre un adeguato livello di flessibilità mediante la previsione di insegnamenti in alternativa tra i quali lo studente può compiere scelte personalizzate.

Il percorso di studio punta a rafforzare le competenze già acquisite durante il percorso di laurea triennale e a fornirne ulteriori, privilegia lo studio dei fondamenti politico-istituzionali della cittadinanza sociale, l’analisi dei sistemi di welfare, nonché l’approfondimento della metodologia della ricerca sociale applicata in particolare all’area della programmazione, progettazione e della valutazione delle politiche e dei servizi sociali.

Il CdS include il tirocinio professionale obbligatorio presso strutture pubbliche e private che prevedono in organico la figura dell’assistente sociale specialista e lo svolgimento di laboratori, tra cui uno specificamente indirizzato alla comunicazione.

La didattica tradizionale frontale è integrata da un approccio pratico che mira a stimolare la partecipazione attiva degli studenti con diversi strumenti di volta in volta determinati dal docente titolare dell’insegnamento in funzione della sua specificità. Tra questi possono comparire la presentazione di relazioni e paper, la realizzazione in forma guidata di ricerche, l’analisi di casi, lo svolgimento di lavori di gruppo e la frequenza di seminari, di cui possono essere relatori anche esperti esterni dei settori oggetto dei corsi. Durante lo svolgimento delle attività didattiche, inoltre, alcuni docenti sperimentano prove intermedie, nonché forme di autovalutazione e/o di valutazione fra pari. L’insieme delle attività svolte ha il precipuo scopo di offrire un valore aggiunto alla didattica, per sviluppare negli studenti l’autonomia di giudizio, le abilità comunicative e la capacità di apprendimento, oltre alla conoscenza, alla comprensione e alla capacità di applicare queste ultime.

Infine, per completare la preparazione teorica e pratica e per verificare alcune delle competenze acquisite, è prevista l’elaborazione e la redazione di una tesi di laurea da discutere nella prova finale. La tesi di laurea deve rispondere a caratteristiche quantitative e qualitative che dimostrino che lo studente abbia maturato un’approfondita conoscenza teorica suscettibile di sviluppi pratici, in funzione degli sbocchi professionali.

I laureati possono sostenere l’Esame di Stato per l’accesso alla categoria A della professione di assistente sociale specialista, nonché, previa iscrizione al relativo Albo, esercitare l’attività professionale, anche autonoma, nelle aree della consulenza, della ricerca e dell’intervento sociale.

I laureati possono, in ogni caso, svolgere attività professionale negli enti pubblici (ASL, Ministeri, Enti locali, Prefetture, Amministrazioni penitenziarie, case-famiglia), nel settore privato (servizi alla persona, centri riabilitativi, strutture residenziali) e del privato sociale (enti del Terzo Settore, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, imprese sociali, associazioni di promozione sociale).

 

 

 

Art. 2 - Obiettivi formativi specifici del Corso di Studio e descrizione del percorso formativo

L’istituzione del Corso di Studio magistrale ha risposto ad una consistente domanda dei laureati provenienti dal Corso di Studio triennale in servizi sociali, i quali hanno espresso l’esigenza di poter perfezionare nell’Università di Bari la propria formazione. Analoga sollecitazione è stata manifestata dall’Ordine degli Assistenti Sociali affinché si potesse elaborare un adeguato percorso formativo per la figura dell’Assistente sociale specialista (riconosciuta nella sezione A del relativo Albo professionale).

Il CdS è finalizzato all’acquisizione di competenze avanzate e specialistiche nell’ambito delle discipline previste dal percorso di studi. Quest’ultimo privilegia l’approfondimento della metodologia della ricerca sociale applicata in particolare all’area della progettazione e valutazione delle politiche e dei servizi sociali, lo studio dei fondamenti politico-istituzionali della cittadinanza sociale, l’analisi delle politiche-economiche del Welfare State e le attività di coordinamento proprie dell’assistente sociale specialista.

Il CdS offre, insieme ad insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, la possibilità di costruire percorsi più specifici attraverso la scelta di insegnamenti in alternativa, al fine di assicurare una maggiore aderenza dei profili formativi alle diverse figure che si intendono formare.

Il CdS offre un servizio di tirocinio curriculare. A tal fine sono state attivate numerose convenzioni con le principali istituzioni locali (Comuni, Province, Prefetture, Uffici regionali), nonché con enti e cooperative del terzo settore. Tali convenzioni sono regolate da un accordo quadro sottoscritto da Università, Regione Puglia e Ordine degli Assistenti Sociali.

Il tirocinio, svolto a contatto con figure qualificate che ricoprono ruoli di coordinamento e di programmazione, ha come obiettivo quello mettere in condizione il laureato di esercitare funzioni di programmazione, organizzazione e gestione di servizi sociali, dirigere gruppi di lavoro, coordinare le prestazioni erogate e il personale impiegato in tali servizi. L’esperienza di tirocinio vede il coinvolgimento di docenti, tutor interni ed esterni, sia per l’organizzazione e il monitoraggio dei percorsi individuali, sia per la rielaborazione dell’esperienza professionale.

Il CdS ha lo scopo di formare uno specialista in grado esercitare funzioni di organizzazione, gestione e consulenza a persone, organizzazioni ed istituzioni impegnate nel campo delle politiche di inclusione sociale. Tali funzioni potranno anche riguardare le dinamiche relazionali, la gestione di risorse umane, l’organizzazione delle risorse e delle strutture e la gestione economica di enti, servizi ed organizzazioni, nonché la progettazione delle politiche sociali. Il laureato si contraddistingue non soltanto per la sua capacità di leggere ed interpretare i fenomeni sociali, ma anche per quella di sperimentare programmi di intervento a tutela dei soggetti deboli e modalità innovative di relazione con l’utenza dei servizi, nonché con la rete delle istituzioni territoriali competenti.

Nel primo anno di corso gli studenti seguiranno corsi obbligatori in metodi e tecniche della ricerca sociale, diritto delle autonomie territoriali, demografia sociale e politica economica ed economia sociale; avranno inoltre la possibilità di scegliere due insegnamenti in altrettanti blocchi di discipline (il primo di ambito giuridico, il secondo di ambito pedagogico e politologico) caratterizzanti il CdS. Nel primo anno è previsto anche un laboratorio obbligatorio di lingua inglese o francese e gli studenti potranno, altresì, avviare il tirocinio curricolare.

Nel secondo anno gli studenti dovranno seguire due corsi obbligatori in valutazione delle politiche pubbliche e in programmazione e gestione dei servizi sociali e potranno scegliere altri tre insegnamenti all’interno di altrettanti blocchi di discipline (sociologiche e giuridiche, storiche ed economiche). E’ previsto un laboratorio obbligatorio di formazione e comunicazione ed infine la prova finale.

 

 

 

Art. 3 - Risultati di apprendimento attesi

 

Conoscenza e capacità di comprensione

Lo studente conoscerà i fondamenti istituzionali delle aree di studio previste (giuridica, storica, economica, sociologica, statistico-demografica, psico-pedagogica e filosofica, linguistica, del servizio sociale, politologica) e delle discipline più specialistiche previste dall’ordinamento didattico. Tali conoscenze saranno realizzate con riferimento agli sviluppi teorici e metodologici più recenti e saranno specificamente orientate ad approfondire concetti e tematiche relative alle dinamiche sociali, storiche, istituzionali, economiche, entro le quali il professionista dell’innovazione sociale e delle politiche di inclusione si trova a operare. La complessità delle società contemporanee, la mobilità delle persone, le molteplici situazioni di bisogno, deprivazione, disparità, marginalità, saranno conosciute dallo studente.

Egli comprenderà in forma multidisciplinare tali fenomeni sociali e conoscerà le forme più innovative e adeguate di progettazione di interventi indirizzati all’inclusione sociale.

Gli obiettivi formativi proposti sono raggiunti con lezioni frontali, forme di didattica innovativa tra le quali mentoring, uso di materiali audiovisivi illustrativi e di approfondimento, seminari e laboratori interdisciplinari offerti dal Dipartimento di Scienze politiche.

Le conoscenze sono verificate nel corso delle attività proprie di ciascun insegnamento secondo le modalità indicate nelle rispettive schede. In particolare, tra le modalità mediante le quali sono verificate le conoscenze attese compaiono le seguenti: partecipazione attiva alle lezioni (attraverso interventi diretti e anche mediante la presentazione di paper singoli e/o di gruppo), partecipazione attiva ai seminari, prove intermedie (esoneri, prove a risposta aperta e/o multipla, ecc.), prova d’esame finale orale e/o scritta.

 

Capacità di applicare conoscenza e comprensione

Lo studente svilupperà competenze e abilità professionali a livello specialistico che gli consentiranno di progettare, coordinare, valutare, dirigere, interventi nell’ambito dell’innovazione sociale e delle politiche di inclusione. Tali competenze saranno coerenti e adeguate alla complessità delle forme istituzionali e sociali entro cui oggi si attuano tali politiche. Lo studente sarà capace di applicare le sue conoscenze mettendo in atto autonomia di giudizio, formulando idee progettuali, confrontando diversi modelli di politiche sociali, valutando casi di studio. Egli mostrerà la capacità di applicare le conoscenze apprese nel corso delle attività didattiche secondo le modalità previste dai singoli corsi (seminari, casi di studio, ecc.), delle attività multidisciplinari previste dal dipartimento e della prova finale. In particolare, le modalità con cui sono verificate le capacità sono le seguenti:

- Analisi di casi

- Presentazione di relazioni e progetti durante le lezioni

- Realizzazione di attività di gruppo.

                                   

Autonomia di giudizio

Il laureato del CdS magistrale è in grado di analizzare e leggere i problemi sociali in piena autonomia di giudizio, attraverso l’applicazione del metodo della ricerca nelle scienze sociali. Sulla base delle sue capacità di analisi e verifica empirica delle proprie ipotesi di partenza, egli è in grado di progettare e coordinare i servizi socio-sanitari sul territorio, nonché di coordinare progetti di diagnosi sociale con riferimento alle principali aree del disagio (familiare, minorile, sociale). Egli sa inoltre progettare programmi di informazione, sensibilizzazione e prevenzione con riferimento alle diverse forme del disagio e della cittadinanza sociale.

L’autonomia di giudizio viene sviluppata trasversalmente da tutte le discipline, oltre che durante la didattica frontale, tramite la partecipazione ad attività seminariali, la preparazione di elaborati, le attività di tirocinio e l’attività assegnata dal docente relatore per la preparazione della dissertazione finale.

La verifica dell’acquisizione dell’autonomia di giudizio avviene tramite la valutazione finale degli insegnamenti e la valutazione del grado di autonomia e capacità di lavorare, anche in gruppo, durante le attività seminariali, il tirocinio e il lavoro di preparazione e presentazione della prova finale.

La verifica dell’autonomia di giudizio avviene in più momenti: nel corso dello svolgimento dei singoli insegnamenti, anche grazie alla partecipazione ad attività seminariali, in cui si valutano la capacità di critica e la capacità di lavorare in gruppo dei discenti, nonché in occasione delle singole prove di esame di ciascun insegnamento e, infine, durante la preparazione della tesi di laurea e della sua discussione nella prova finale.

 

Abilità comunicative

Il laureato del CdS magistrale possiede avanzate capacità di comunicazione e interazione nei confronti dei molteplici interlocutori della comunità scientifica e del proprio ambiente di lavoro; conosce e sa usare strumenti e tecniche della comunicazione interpersonale e mediata, e di gestione delle informazioni, inclusi i processi di gestione e trattamento delle informazioni digitali; coordina il lavoro di equipe ed ha competenze relazionali avanzate in contesti caratterizzati da relazioni di ascolto.

Le abilità comunicative-relazionali di ascolto e mediazione sono sviluppate trasversalmente da tutte le discipline durante le attività didattiche e seminariali e le attività formative che prevedono una partecipazione attiva dello studente, attraverso la preparazione di relazioni e documenti scritti e l’esposizione orale dei medesimi e/o di testi o documenti proposti dal docente.

L’acquisizione delle abilità comunicative vengono formate anche nell’esperienza di tirocinio nonché tramite la redazione della dissertazione finale.

La verifica dell’acquisizione di abilità comunicative avviene tramite la valutazione della capacità di comprensione, espositiva e argomentativa dello studente nell’ambito delle attività formative e seminariali, di tirocinio e in occasione della prova finale. Per quanto riguarda il tirocinio, quest’ultimo è valutato dai supervisori che seguono i tirocinanti sul campo.

 

Capacità di apprendimento

Il laureato del CdS magistrale è in grado di intraprendere, in piena autonomia e responsabilità, percorsi di approfondimento legati sia al proseguimento degli studi (master di II livello, dottorati di ricerca o titoli equipollenti all’estero) che a specifici sbocchi professionali (corsi di formazione professionale o di auto-formazione).

La costante interazione tra i momenti didattici teorici e l’esperienza fornita sul campo fornisce agli studenti le capacità di apprendimento, che vengono aggiornate e verificate lungo tutto il percorso formativo.

Le capacità di apprendimento sono sviluppate nel percorso di studio nel suo complesso, con riguardo in particolare allo studio individuale previsto, alla preparazione di progetti individuali, all’esperienza di tirocinio, e all’attività svolta per la preparazione della prova finale.

Queste capacità sono formate negli insegnamenti teorici e in seminari tematici, anche trasversali a detti insegnamenti, che prevedono la partecipazione attiva degli studenti individualmente e in gruppo.

La capacità di apprendimento viene valutata attraverso forme di verifica continua durante le attività formative, richiedendo in molti casi la presentazione di elaborazioni e ricerche su dati da costruire individualmente o in attività di gruppo, mediante l’attività di tutorato nello svolgimento di progetti individuali e di tirocinio, oltre che tramite la considerazione della capacità di auto-apprendimento maturata durante lo svolgimento degli insegnamenti.

 

Art. 4 - Codifica Istat della professione, profili professionali, funzioni in un contesto di lavoro, competenze associate alle funzioni e sbocchi occupazionali

 

Codifica Istat della professione

 

Esperti nello studio, nella gestione e nel controllo dei fenomeni sociali (2.5.3.2.1)

 

Profilo professionale

Assistente sociale specialista

 

Funzione in un contesto di lavoro

Nell’ambito del contesto lavorativo, tale figura si qualifica per la capacità di progettare, organizzare e gestire i servizi socio-assistenziali; di coordinare progetti di intervento relativi alle principali aree del disagio sociale; di valutare e monitorare gli interventi realizzati dalle strutture e dai servizi di appartenenza; di gestire l’informazione e sensibilizzare rispetto ai temi del disagio sociale. Si tratta di un professionista che, oltre alla capacità di lavoro con l’utenza che si rivolge ai servizi, deve essere in grado di esercitare funzioni di programmazione, organizzazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali, dirigere gruppi di lavoro e coordinare le prestazioni erogate, nonché il personale impiegato in tali servizi.

L’accesso alla professione di assistente sociale specialista (cat. A) è subordinato al superamento del relativo esame di Stato.

Tale figura può esercitare attività professionale anche autonoma nelle aree della consulenza, della ricerca e del sociale.

 

Competenze associate alla funzione

Il laureato magistrale acquisirà le seguenti competenze:

- ricerca, analisi, interpretazione e descrizione di fenomeni sociali e organizzativi;

- programmazione e progettazione di interventi sociali complessi, in relazione alle risorse del territorio, agli aspetti normativi, procedurali ed economico/finanziari;

- valutazione dell’efficacia degli interventi e dell’organizzazione dell’ente e predisposizione degli strumenti di lavoro adeguati alla realizzazione degli interventi previsti;

- competenze di comunicazione e gestione di dati e informazioni.

 

Sbocchi occupazionali

Il CdS risponde alle esigenze di formazione di Assistenti sociali specialisti, quadri e dirigenti nei settori attinenti alle politiche sociali.

I laureati di questo CdS possono svolgere attività professionale di progettazione e coordinamento nei seguenti ambiti:

- Settore pubblico: Ministeri ed Enti Locali (in particolare negli ambiti che si occupano di tematiche relative ai servizi sociali: Giustizia, Lavoro, Sanità, ecc.; Regioni, Province, Comuni, ASL, Prefetture);

- Terzo Settore: ONG, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, imprese sociali, enti del Terzo Settore;

- Settore privato: Centri riabilitativi per i minori con problemi di giustizia, strutture residenziali, case-famiglia, case di accoglienza per le donne maltrattate, centri di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo.

 

 

Art. 5 – Conoscenze richieste per l’accesso e modalità di ammissione

 

L’ammissione al CdS è libera secondo quanto indicato nel Manifesto degli studi dell’Università Aldo Moro.

L’accesso al CdS è subordinato al possesso della laurea di primo livello (o altro titolo conseguito all’estero, se riconosciuto) ed alla verifica della preparazione personale iniziale.

Possono essere ammessi al CdS:

a) i laureati nella classe di laurea 6/dm 509; L 39/dm 270;

b) i laureati in Corsi di Studio quadriennali in Scienze del Servizio Sociale (già equiparata alla laurea specialistica);

c) i diplomati in servizio sociale dei diplomi universitari, delle scuole dirette a fini speciali universitarie di assistente sociale e di servizio sociale, delle scuole universitarie per assistenti sociali e di servizio sociale, delle scuole provinciali di servizio sociale, coloro che sono in possesso di titolo di assistente sociale convalidato presso le Università;

d) coloro che siano in possesso di altro titolo di studio conseguito all’estero, considerato equivalente ai sopramenzionati dalla normativa vigente;

e) ai fini dell’iscrizione, tutti gli studenti, a prescindere dal titolo di studio conseguito, devono possedere una conoscenza della lingua inglese o francese pari al livello B1.

L’adeguatezza della preparazione personale iniziale degli studenti che richiedono l’iscrizione al primo anno, anche relativamente alla conoscenza a livello almeno B1 di una lingua dell’Unione Europea diversa dall’italiano, sarà verificata dalla Giunta del Consiglio di Interclasse ovvero da una Commissione  all’uopo  nominata. In particolare, si terrà conto del voto di laurea conseguito e del curriculum formativo. Gli studenti in possesso di uno dei Diplomi di laurea indicati nelle lettere da a) a d), che abbiano conseguito un voto pari almeno a 90/110 e certifichino la conoscenza di una lingua dell’Unione Europea diversa dall’italiano saranno considerati in possesso dei requisiti di accesso. Gli studenti che abbiano conseguito un voto inferiore a 90/110 sosterranno un colloquio per la verifica della preparazione personale iniziale. Qualora questa non sia ritenuta sufficiente, la Commissione indicherà individualmente allo studente le lacune da colmare e le modalità da seguire per l’eventuale recupero. Invece, gli studenti che non sono in possesso del requisito linguistico dovranno superare una prova di verifica di lingua inglese o francese, gestita da una apposita Commissione, al cui superamento è subordinata l’immatricolazione. Nel caso in cui gli studenti non superino la prova, essi potranno seguire le modalità di recupero delle carenze segnalate dalla commissione e parteciparvi nelle sessioni successive. Non è consentita l’immatricolazione con debito formativo.

Tutti coloro che intendono immatricolarsi al CdS dovranno attenersi a quanto specificamente indicato dalle “Linee guida per la verifica dei requisiti di accesso e della personale preparazione” pubblicate sul sito del Dipartimento e compilare preliminarmente l’apposito modulo di preimmatricolazione, al fine di consentire alla Giunta di Interclasse di verificare i requisiti curriculari, le conoscenze linguistiche e l’adeguatezza della preparazione personale iniziale.

 

 

Art. 6 - Riconoscimento di attività pregresse o di crediti formativi universitari (CFU)

 

La Giunta del Consiglio di Interclasse delibera sul riconoscimento totale o parziale dei CFU acquisiti dallo studente in altro CdS dell’Università di Bari Aldo Moro, ovvero nello stesso o altro CdS di altra Università.

Per gli studenti che si trasferiscono da altro CdS appartenente alla medesima classe (LM-87), la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti non potrà essere inferiore al 50% di quelli già maturati.

Nel “Regolamento per la valutazione della carriera degli studenti” sono indicati in dettaglio i criteri di riconoscimento e di eventuale obsolescenza.

 

 

Art. 7 - Numero massimo di crediti formativi extrauniversitari riconoscibili

 (Legge n. 240/2010, art. 14)

 

Il CdS potrà riconoscere, secondo la normativa vigente, fino a un massimo di 12 ulteriori CFU certificati individualmente, complessivamente tra corsi di I e II livello (laurea triennale e laurea magistrale), previa valutazione da parte della Giunta del Consiglio d’Interclasse, per:

- specifiche attività formative svolte nei cicli di studio presso gli Istituti di istruzione della Pubblica Amministrazione;

- conoscenze e abilità maturate in attività formative di livello post-secondario, alla cui progettazione e realizzazione l’Università abbia concorso, in ragione della loro coerenza, totale o parziale, rispetto agli obiettivi degli insegnamenti del CdS. In particolare, possono essere riconosciuti crediti, secondo le regole su esposte, conseguiti nei Corsi di Master di I e II livello, corsi di perfezionamento, corsi di specializzazione, dottorato di ricerca.

Il Dipartimento può stipulare con Istituzioni rappresentative delle realtà professionali del mondo del lavoro specifiche Convenzioni che comportino un’abbreviazione del CdS nei limiti di 12 CFU.

Nel “Regolamento per la valutazione della carriera degli studenti” sono indicati in dettaglio i criteri di riconoscimento.

 

Art. 8 - Piano di Studio

 

PRIMO ANNO

 

AREE

ATTIVITA’ DIDATTICHE

CFU

TAF

1

sociologica

SPS/07 - Metodi e tecniche della ricerca sociale

7

CARATTERIZZANTE

2

giuridica

IUS/09 – Diritto delle autonomie territoriali  

8

CARATTERIZZANTE

3

economica

SECS-P/02 – Politica economica ed economia sociale

7

CARATTERIZZANTE

4

demografica

SECS-S/04 – Demografia sociale

8

AFFINE

5

giuridica

IUS/01 – Diritto di famiglia

o

IUS/17 - Diritto penale minorile

7

CARATTERIZZANTE

 

6

pedagogica e

politologica

M-PED/01 - Processi educativi per l’inclusione sociale

o

SPS/01 - Scienza della politica e teoria sociale

9

CARATTERIZZANTE

7

-

Laboratorio di Lingua inglese

o

Laboratorio di Lingua francese

3

ALTRE

8

-

Altre conoscenze utili per l’inserimento nel mondo del lavoro 

 

2

ALTRE

9

-

Tirocinio

10

ALTRE

 

SECONDO ANNO

 

 

AREE

 

ATTIVITA’ DIDATTICHE

CFU

TAF

10

sociologica

SPS/ 07 - Valutazione delle politiche pubbliche

8

CARATTERIZZANTE

11

del servizio sociale

SPS/07 - Programmazione e gestione dei servizi sociali

8

CARATTERIZZANTE

12

politologica-sociologica-  giuridica

SPS/01 - Etica pubblica e solidarietà sociale

o
SPS/11 – Stati, mobilità, confini

o
SPS/08 - Sociologia delle nuove dipendenze

o

IUS/20 – Filosofia della pace e dei diritti individuali

o

IUS/11 Diritto delle religioni, inclusione sociale e terzo settore

8

AFFINE

13

giuridica

IUS/13 – Tutela internazionale dei diritti umani

o

IUS/14 - Politiche sociali delle organizzazioni internazionali e dell’Unione Europea

o
IUS/07 - Sicurezza sociale

 

8

 

CARATTERIZZANTE

14

politologica ed economica

SPS/02 – Studi politici di genere

o

SPS/02 – Pensiero politico contemporaneo e postcoloniale

o

SECS-P/02 - Programmazione delle politiche sociali

7

CARATTERIZZANTE

15

-

Disciplina a scelta dello studente

8

ALTRE

16

-

Laboratorio di formazione formatori e comunicazione

2

ALTRE

17

-

Prova finale

10

ALTRE

 

 

Totale CFU

120

 

 

 

Il piano di studio è comune per tutti gli iscritti al CdS.

Non sono previsti blocchi d’iscrizione.

Gli studenti dovranno indicare gli esami in alternativa e a scelta che intendono sostenere attraverso la procedura prevista dal sistema ESSE3 con la compilazione del piano di studio online.

Gli insegnamenti a scelta possono essere individuati, nell’ambito dei CdS di pari livello, tra gli insegnamenti attivati dal Dipartimento di Scienze politiche e dall’Università di Bari Aldo Moro.

 

 

Art. 9 - Acquisizione di CFU nell’ambito di “Altre conoscenze utili per l’inserimento nel mondo del lavoro”

 

Al fine di rafforzare il collegamento tra attività formativa e mondo del lavoro, gli studenti dovranno acquisire i CFU dedicati alle “Altre conoscenze utili per l’inserimento nel mondo del lavoro” tramite la frequenza di attività che includono “Laboratori” formativi professionalizzanti per la predisposizione di curriculum vitae e lettere motivazionali, per la preparazione a colloqui di lavoro, laboratori di progettazione, nonché attività seminariali con esperti da tenersi anche in una lingua straniera. Tali iniziative possono essere svolte nell’ambito del Dipartimento e/o in collaborazione con altre strutture dell’Università di Bari Aldo Moro.

Inoltre, tali 2 CFU o loro frazioni possono essere riconosciuti per:

- partecipazione a seminari e convegni;

- certificazioni linguistiche;

- certificazioni di abilità informatiche;

- certificazioni di attività svolte presso enti pubblici o privati;

- certificazioni di attività svolte nell’ambito del servizio civile;

- eccedenza di CFU conseguiti all’estero nell’ambito del programma Erasmus+ o assimilabili;

- tirocini extracurriculari svolti in Italia o all’estero nell’ambito del programma Erasmus+ Traineeship o assimilabili;

- partecipazione a viaggi studio organizzati da un docente del Dipartimento di Scienze

  politiche con il patrocinio dell’Università di Bari Aldo Moro.

Inoltre, il CdS prevede la realizzazione di un “Laboratorio di formazione formatori e di comunicazione” richiesto anche dal Consiglio Regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali pugliese (CROAS). Tale attività  corrisponde a 2 CFU.

 

 

Art. 10  - Riconoscimento di insegnamenti sostenuti come esami fuori piano e fuori media

 

Gli studenti iscritti al CdS possono conseguire CFU per insegnamenti fuori media e fuori piano di studi presso qualsiasi CdS dell’Università di Bari Aldo Moro entro i limiti stabiliti dal “Regolamento didattico di Ateneo”.

 

 

Art. 11 - Studenti impegnati a tempo parziale

 

All’atto dell’immatricolazione è data la possibilità ad ogni studente di scegliere il proprio status. In particolare, all’atto dell’immatricolazione o di iscrizione ad anni successivi al primo, lo studente lavoratore o comunque impossibilitato, per comprovate ragioni personali, economiche o sociali, alla frequenza a tempo pieno delle attività didattiche, può optare per specifici percorsi formativi caratterizzati da una diversa scansione temporale.

 

 

Art. 12 - Attività di tirocinio

 

Il percorso formativo del CdS prevede un tirocinio professionale obbligatorio che ha una durata totale di 250 ore, che devono essere svolte in un periodo complessivo compreso tra 3 e 6 mesi; al suo svolgimento consegue l’attribuzione di 10 CFU.

Il tirocinio formativo è un’esperienza complessa, svolta in forma guidata nel settore dei Servizi socio-assistenziali, sanitari, educativi e di altra tipologia connessa alla professione dell’Assistente sociale.

L’esperienza di tirocinio rappresenta per lo studente una indispensabile opportunità di crescita in termini di competenze da acquisire anche a livello manageriale/dirigenziale. La sua finalità primaria consiste nell’offrire al tirocinante uno spazio di apprendimento, in continuità con il piano di studio, preposto all’esercizio del modello ciclico di apprendimento teoria-prassi-teoria.

Il tirocinio si svolge presso Enti, Istituzioni, Servizi, Organizzazioni e Aziende di carattere pubblico, privato e no-profit, operanti in ambito politico-sociale, nei settori socio-assistenziale, socio-sanitario, socio-educativo, in attività di prevenzione/programmazione, cura/gestione, riabilitazione/recupero sociale. Tali strutture devono essere convenzionate con il Dipartimento di afferenza del CdS e in esse devono presenti Assistenti sociali iscritti nella sezione A dell’Albo, ossia Assistenti Sociali che hanno maturato almeno tre anni nell’esercizio della professione e che vengono nominati come supervisori. 

Tutte le attività devono attenersi a quanto disposto sia dal “Regolamento di tirocinio”, sia da specifiche “Linee guida” e vengono svolte con il supporto di un docente delegato del Dipartimento, di personale amministrativo e di una apposita Commissione mista presieduta dal docente delegato del Dipartimento e composta da tre docenti, un rappresentante degli studenti e i due Tutor universitari nominati e sostenuti dal CROAS che erogano anche un servizio bisettimanale di orientamento e di tutorato per i tirocini presso il Dipartimento.

Al termine del tirocinio è previsto un colloquio di verifica sull’esperienza maturata. Tale attività è finalizzata ad evidenziare i punti di forza e le criticità dell’esperienza di tirocinio, la qualità delle relazioni con l’Assistente sociale supervisore e con l’ambiente professionale dell’Ente ospitante, i principali contenuti appresi in tema di metodi, tecniche, principi, fondamenti e concetti professionali sperimentati, agiti e proposti all’interno del rapporto con l’utenza e con altri soggetti con i quali lo studente è entrato in contatto.

Il monitoraggio delle attività realizzate viene svolto dal CdS raccogliendo ed elaborando i risultati di due questionari, entrambi compilabili on-line. Il primo concerne la valutazione dei tirocini da parte degli studenti, che avviene obbligatoriamente al termine dell’esperienza svolta, mentre il secondo concerne la valutazione obbligatoria da parte dell’Assistente sociale supervisore, al termine del periodo di supervisione.

 

 

Art. 13 - Attività di tutorato

 

Ad ogni docente è assegnato un gruppo di studenti iscritti al primo anno, che gli sono affidati per tutta la durata del percorso di studi. I docenti tutor sono un costante punto di riferimento a cui questi possono rivolgersi per ricevere aiuto, per organizzare lo studio, per superare eventuali criticità e per conseguire il titolo di studio nei tempi previsti. Il tutorato a cura dei docenti è svolto con regolarità durante tutto l’anno durante gli orari di ricevimento preventivamente stabiliti e pubblicizzati sulle rispettive pagine personali, poste all’interno del sito del Dipartimento.

Il tutorato per attività didattiche integrative, propedeutiche e di recupero è svolto da dottorandi, dottori di ricerca, assegnisti e/o altri soggetti dotati di specifica preparazione e selezionati mediante la partecipazione a specifici bandi; i tutor sono richiesti dal Dipartimento e attribuiti dall’Amministrazione centrale anche grazie a forme di cofinanziamento a carico del Dipartimento stesso. L’attività svolta dai tutor consiste nell’assistere gli studenti nella preparazione di uno o più esami tramite la frequenza di attività formative propedeutiche, integrative e di recupero, realizzate nella forma di colloqui individuali o di iniziative formative di gruppo.

 

 

Art. 14 - Mobilità internazionale degli studenti

 

I criteri e le modalità per garantire l’esercizio della mobilità internazionale degli studenti sono disciplinati nell’ambito del “Regolamento di Ateneo per la mobilità degli studenti Erasmus+”, nonché delle regole predisposte per le altre iniziative previste dall’Ateneo.

 

 

Art. 15 - Modalità di frequenza

 

La frequenza ai corsi non è obbligatoria, ma fortemente consigliata.

 

 

Art. 16 - Organizzazione delle attività didattiche

 

Gli insegnamenti hanno durata semestrale.

Gli eventuali insegnamenti a moduli previsti nel CdS possono avere durata annuale.

Le attività didattiche sono svolte, di norma, nell’arco di 13 settimane per ogni semestre e impegnano un numero diverso di settimane in funzione del numero di CFU assegnati ad ogni insegnamento.

Si consegue un singolo CFU:

- per ciascun insegnamento, con 8 ore di lezione frontale più 17 ore di rielaborazione personale;

- per ciascuna eventuale attività di esercitazione/laboratorio, con 12 ore di lavoro in aula più 13 di rielaborazione personale;

- per le attività stage/tirocinio, con 25 ore di attività formative.

Per la partecipazione ad ogni seminario e convegno, fino ad 8 ore, si consegue 0,25 CFU.

 

Art. 17 - Calendario didattico

 

Le attività didattiche relative al primo semestre hanno inizio la seconda decade di settembre e terminano la seconda decade di dicembre.

Le attività didattiche relative al secondo semestre hanno inizio la seconda decade di febbraio e si concludono entro la terza decade di maggio.

 

 

Art. 18 - Verifiche dell’apprendimento

 

Le verifiche dell’apprendimento si svolgono attraverso prove di esame orale e/o scritto, che consistono generalmente nella somministrazione di quesiti relativi ad aspetti teorici e disciplinari dell’insegnamento. Nel corso dell’anno alcuni docenti sperimentano forme di verifica integrative quali prove in itinere ed esoneri progressivi che non rappresentano titolo per l’acquisizione di CFU, ma i cui risultati possono essere tenuti in considerazione in sede di definizione del voto di esame. Le modalità con cui si perviene alla valutazione del profitto individuale dello studente, che è espressa mediante una votazione in trentesimi per ciascun esame, sono indicate nelle schede dei singoli insegnamenti.

Il numero di appelli previsto durante un anno accademico è ordinariamente di 9. Straordinariamente possono essere introdotti ulteriori appelli, che vengono indicati nel calendario didattico.

La collocazione temporale degli appelli è prevista dal calendario didattico di ciascun anno accademico.

 

 

Art. 19 - Prova finale e conseguimento del titolo

 

Lo studente è ammesso a discutere la tesi di laurea dopo aver acquisito 110 CFU.

Alla prova finale sono attribuiti 10 CFU.

Il titolo di laurea è conferito previo superamento di una prova finale, consistente nella elaborazione, presentazione e discussione di una dissertazione scritta, redatta in modo originale dallo studente sotto la guida di un relatore. La discussione dell’elaborato finale avviene in seduta pubblica di fronte alla Commissione di laurea.

L’argomento dell’elaborato di laurea è scelto nell’ambito di uno degli insegnamenti attivati, d’intesa con il docente responsabile dell’insegnamento, che sovrintende alla sua preparazione.  Nella elaborazione della dissertazione, lo studente, attenendosi a quanto esplicitato in apposite “Linee guida” pubblicate sul sito del Dipartimento, dovrà dare prova delle proprie capacità di riflessione critica, di analisi delle fonti, di chiarezza nella esposizione e di padronanza degli strumenti della comunicazione.

La prova finale deve rispondere a caratteristiche quantitative e qualitative fondate su una conoscenza teorica suscettibile di sviluppi pratici, che dimostri, con riferimento all’insegnamento scelto dal candidato, l’acquisizione delle conoscenze previste dagli obiettivi formativi del CdS.

La prova finale può svolgersi in una delle lingue straniere previste dal piano degli studi. Parimenti in lingua straniera può essere redatto l’elaborato finale.

La Commissione valuta il profitto individuale del candidato, avendo riguardo al suo curriculum, alla qualità dell’elaborato ed allo svolgimento della prova finale. Le modalità con cui si perviene alla valutazione del profitto individuale dello studente per la prova finale, che è espressa in centodecimi con eventuale lode, sono indicate nello specifico “Regolamento della prova finale”.

Le sessioni di laurea sono tre per ciascun anno solare. La loro collocazione temporale è prevista dal calendario didattico di ciascun anno accademico.

 

Art. 20 - Valutazione della didattica

I singoli insegnamenti sono sottoposti alla valutazione degli studenti mediante la compilazione di un questionario anonimo. I dati raccolti sono elaborati e resi pubblici sul sito di Ateneo (http://reportanvur.ict.uniba.it:443/birt/run?__report=Anvur_Qd.rptdesign). Gli organi collegiali e individuali di Dipartimento e di Interclasse (tra cui la Commissione Paritetica Docenti Studenti e il Gruppo per l’Assicurazione della Qualità), oltre ai singoli docenti, analizzano i dati raccolti per promuovere iniziative di miglioramento del CdS.

 

Art. 21 - Norme transitorie e finali

Per tutto quanto non contemplato nel presente Regolamento didattico e per le norme generali di funzionamento del CdS si rinvia alle norme di legge, allo “Statuto”, al “Regolamento generale” e al “Regolamento didattico” dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

 

 

 

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pubblicato il 20/05/2021 ultima modifica 24/04/2024