Rizzo Federico

Riassunto in italiano

Lo scopo della tesi è stato quello di valutare, attraverso differenti trattamenti quali insilamento, insilamento con innesto di batteri lattici e processi di micronizzazione e turboseparazione, se fosse possibile ottenere da vinacce provenienti dalla vinificazione dell’uva “Nero di Troia”, un prodotto o frazioni di esso con ridotto contenuto di tannini da poter utilizzare negli alimenti destinati ai ruminanti. L’esperimento è stato condotto sottoponendo le vinacce precedentemente essiccate, a insilamento per trenta giorni in contenitori a chiusura stagna, con e senza Lactobacillus Plantarium. Un’ altra aliquota di vinacce è stata sottoposta a micronizzazione a 85 e 170 Hz e turboseparazione a 200 e 240 Psi. Dalle frazioni ricavate è stato possibile determinare il contenuto di polifenoli totali, non tannici e tannici sull’estratto metanolico mediante il metodo Folin-Ciocalteu. Dai risultati ottenuti si è osservato come, dopo trenta giorni dall’insilamento, non ci sia stata una significativa riduzione dei tannini sia nelle vinacce tal quali sia in quelle trattate con Lattobacillo. Al contrario, le frazioni ottenute dalla micronizzazione a 85 Hz e dalla turboseparazione a 240 Psi e dalla micronizzazione a 170 Hz e dalla turboseparazione a 240 Psi mostrano un incremento dei tannini rispetto alle frazioni ottenute dalla micronizzazione a 85 Hz e dalla turboseparazione a 200 Psi e dalla micronizzazione a 170 Hz e dalla turboseparazione a 200 Psi. In tutti i casi, l’effetto è presumibilmente da attribuirsi ad una granulometria più fine che permette una maggiore estraibilità dei tannini. In conclusione, l’utilizzo di vinacce come integratore alimentare negli animali poligastrici dovrebbe essere limitato per il loro elevato contenuto tannico che riduce la digeribilità dei nutrienti. Al contrario, negli animali monogastrici, il rilascio di tannini non produce alcun effetto negativo.

Abstract in inglese

The aim was to evaluate, through different treatments such as ensiling, ensiling with grafting of lactic bacteria and micronization and turboseparation processes, if it was possible to obtain, from red grape pomaces, a product or fractions thereof with reduced tannic content to be used in ruminants feed. The experiment was carried out by subjecting the previously dried grape pomaces to ensilage for thirty days in sealed containers, with and without Lactobacillus Plantarium. Another aliquot of grape pomaces was subjected to micronization at 85 and 170 Hz and turboseparation at 200 and 240 Psi. From the fractions obtained it was possible to determine the total, non-tannic and tannic polyphenols content on the methanol extract by the Folin-Ciocalteu method. After thirty days from ensilage, there was not a significant reduction of tannins both in the grape pomaces as it is and in those treated with Lattobacillus. Differently, the fractions obtained from the 85 Hz micronization and the 240 Psi turboseparation and the 170 Hz micronization and the 240 Psi turboseparation show an increase in tannins compared to the fractions obtained from the 85 Hz micronization and the 200 Psi turboseparation and from the 170 Hz micronization and the 200 Psi turboseparation. In all cases, the effect is presumably to be attributed to a finer particle size that allows greater extraction of tannins. In conclusion, the use of grape pomaces as a feed supplement in ruminants should be limited due to their high tannic content which reduces the digestibility of nutrients. In contrast, in monogastric animals, the release of tannins does not produce any negative effect.

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pubblicato il 24/05/2018 ultima modifica 24/05/2018