Panarese Rossella

Riassunto in italiano
Hepatozoon canis è un protozoo trasmesso da zecche, la cui distribuzione geografica è legata alla presenza del Rhipicephalus sanguineus sensu lato, suo vettore preferenziale. Tuttavia, la rilevazione del patogeno in cani, volpi e sciacalli fuori dalle aree ove è segnalata questa specie di zecca, ha rinforzato l'ipotesi che un'altra specie di zecca, appartenente alla famiglia Ixodidae, possa esser coinvolta nel ciclo biologico e nella trasmissione di questo protozoo. Lo studio oggetto di questa tesi riporta, per la prima volta, i risultati che supportano lo sviluppo sporogonico di H. canis in Rhipicephalus turanicus, specie collezionata da una volpe proveniente dal Sud Italia. Il ruolo epidemiologico di R. turanicus come vettore di H. canis è stato qui discusso, contestualmente al potenziale utilizzo di colture cellulari per l'infezione sperimentale con sporozoiti di H. canis. L'infezione in vitro dei leucociti del cane mediante gli sporozoiti isolati dalle zecche è proposto come strumento per futuri studi sulla biologia di H. canis.
Abstract in inglese

The distribution of Hepatozoon canis mainly encompasses areas where its main tick vector, Rhipicephalus sanguineus sensu lato, is present. However, the detection of this pathogen in dogs, foxes, and golden jackals well outside the areas inhabited by this tick species reinforced the hypothesis than additional ixodid tick species are involved in the life cycle and transmission of this protozoon. The present study provides, for the first time, data supporting the sporogonic development of H. canis in specimens of Rhipicephalus turanicus collected from a naturally infected fox from southern Italy. The epidemiological role of R. turanicus as a vector of H. canis is discussed, along with the potential use of cell cultures for the experimental infection with H. canis sporozoites. The in vitro infection of canine leukocytes by sporozoites from ticks is proposed as a potential tool to for future in-depth studies on the biology of H. canis.

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pubblicato il 22/11/2016 ultima modifica 22/11/2016