Torre Alemanna

torre alemanna  

torre alemanna

immagine

Ubicato a 18 Km. circa da Cerignola, lungo la strada che porta a Candela, il complesso di Torre Alemanna sorge nei pressi di Corneto (citta' medioevale distrutta nel 1349 durante la guerra tra la regina Giovanna e Carlo III di Durazzo). Per lunghi secoli vasta ed opulenta azienda cerealicola e zootecnica, deve il suo nome alla parte piu' rappresentativa e monumentale dell'intero complesso: una Torre quadrangolare, (alta 24 metri con lati di circa 10 metri) edificata dai Cavalieri dell'Ordine religioso-militare di S. Maria dei Teutonici in Gerusalemme, meglio noti come Cavalieri Teutonici. Essa fu eretta inglobando il coro di una preesistente chiesa, di cui ancora oggi si conserva un interessantissimo ciclo pittorico nonche' quattro colonnine culminanti con capitelli a crochet gotici ed i costoloni lapidei che disegnano la volta a crociera sovrastante.

 

Presumibilmente primi ad amministrare il ricco feudo, I Teutonici ne vennero in possesso attraverso pie donazioni da parte di laici (a partire dal 1226), acquisti di terreni (a partire dal 1227 e particolarmente dal 1231) e da una cospicua donazione di terre operata da Federico II nel settembre 1231. Alcuni mesi prima, cioe' comunque prima del luglio 1231, fu istituita una commenda autonoma; in precedenza i possedimenti erano stati amministratati dalla commenda teutonica di Barletta, sede del commendatore regionale di Puglia. l toponimo Torre Alemanna appare soltanto nel 1334 in un documento, edito nel Codice Diplomatico Barlettano, in cui,per delimitare i confini di una proprieta', si fa riferimento ad una "viam qua itur a turri de Alamagnis".

 

In documenti piu' tardi il luogo e' spesso citato come Torre de La Manna (1469), lasciando presupporre ad una presenza dell'insediamento teutonico consolidata nel tempo.

 

Estesa per ettari 2800, fra il XIV ed il XV secolo garantiva una produzione tale da concorrere al sostentamento ed alle attivita' economico-finanziarie della casa di San Leonardo di Siponto, nel corso del '300 diventata sede del commendatore regionale dell'Ordine Teutonico. Alla fine del XV secolo, quando i pontefici Sisto IV e Alessandro VI alienarono la balia di Puglia all'Ordine, l'amministrazione del feudo di Torre Alemanna fu concessa a cardinali commendatari che la gestirono per mezzo di procuratori. Ancora oggi si conservano in sito stemmi ed epigrafi dei due che hanno realizzato i piu' imponenti lavori di ristrutturazione delle fabbriche, ovvero il cardinale Nicolo' Caetani, duca di Sermoneta nella seconda meta' del XVI secolo, ed il cardinale Pasquale Acquaviva d'Aragona, nella seconda meta' del XVIII secolo.Nei secoli successivi, cioe' fino a quando il feudo di Torre Alemanna, nel 1789, fu incamerato dal Fisco Regio, l'economia dell'azienda si baso' essenzialmente sul fitto degli erbaggi per il pascolo e sull'allevamento.

 

Nel corso del XVIII secolo si assiste al progressivo smembramento del patrimonio terriero, prima dato in fitto alle famiglie piu' ricche della Capitanata e in seguito frazionato e venduto dai Borboni.

 

Nella ricostruzione delle vicende storiche occorse al complesso architettonico di Torre Alemanna, il XX secolo rappresenta apparentemente il periodo meno ricco di informazioni a riguardo della sua funzionalita' nell'agro di Cerignola. In realta' questa tenua proprieta' di Giovanni Aquilecchia, che l'aveva acquistata nel 1865, agli inizi del XX secolo passa agli eredi Aiossa. Nel 1929 il signor Antonio Talia fu Donato, possidente di Candela stipula un contratto di fitto con gli eredi suddetti. Il contratto di fitto dell'intera tenuta e' rinnovato nel 1935. Successivamente il signor Antonio Talia acquista con due atti di compravendita nel 1935 e nel 1936, prima dal Barone Giuseppe Cesarelli e poi dal Barone Domenico Taccone-Gallucci, la gran parte del latifondo Torre Alemanna con i relativi fabbricati rurali, servitu', accessori, pertinenze, dipendenze, diritti ed obblighi inerenti. Torre Alemanna e' proprieta' degli eredi di Antonio Talia - Carmela, Donato, Michele, Angelo e Antonietta - fino a quando la sezione Speciale per la Riforma Fondiaria in Puglia, procede agli espropri delle terre e per quanto riguarda gli eredi Talia, nel 1956, avverra' una permuta con altre tenute. La tenuta Torre Alemanna con la conduzione Talia ha svolto un ruolo importante nella produzione delle colture cerealicole ed e' stata un'importante fonte di lavoro per centinaia di operai dell'agro di Cerignola.Negli anni trenta l'azienda Torre Alemanna di Talia presenta un attrezzatissimo parco macchine utilizzate per tutte le fasi dei processi lavorativi della terra oltre che del raccolto. L'esecuzione dei lavori avveniva sempre con grande attenzione ed erano volti all'ottimizzazione della produzione agricola nel rispetto dei cicli naturali, con integrazione di concimi provenienti dagli allevamenti che completavano il complesso delle attivita' svolte nell'azienda come l'allevamento di bufali, mucche, pecore, cavalli anche purosangue da competizione oltre che animali da cortile. Tutti i fabbricati del complesso architettonico di Torre Alemanna sono stati tenuti sempre in efficienza e con grande cura fino agli eredi Talia, come si evince anche dagli atti in possesso degli stessi. Il degrado e l'abbandono sono sopraggiunti negli anni successivi alla Riforma Agraria.

 

 

Il declino del monumento, ed in particolar modo della Torre, lo si ebbe maggiormente verso la meta' del secolo scorso quando, nel 1951, l'Ente per lo Sviluppo dell'Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria di Puglia e Lucania, nel fondare la nuova borgata denominata Borgo Liberta', appose all'interno dell'alto edificio alcune cisterne d'acqua che, gravando sulle antiche strutture murarie, arrecarono gravissime lesioni.Dopo decenni di incuria o di discutibili interventi di manutenzione operati dall'ERSAP, verso il finire degli anni '70 inizia a manifestarsi una certa attenzione e preoccupazione per il vistoso degrado del complesso storico. Grazie all'intervento, episodico ma determinato, di associazioni culturali e di studiosi ora con convegni ora con denuncie su periodici locali, matura la convinzione di partire con un programma di recupero dell'antica masseria che si materializza prima ancora di ogni intervento fisico con l'apposizione del vincolo ed il riconoscimento di importanza Monumentale da parte della Soprintendenza ai Beni A.A.A.S. di Puglia (art. 4 L. 1089/39). Il Monumento, di proprieta' ERSAP, viene cosi' concesso in uso al Comune di Cerignola nel 1984 al fine di operare i necessari lavori di restauro.

 

 

Azioni sul documento

pubblicato il 21/04/2010 ultima modifica 17/07/2023