Siponto

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Nell'ambito del programma di ricerca sulla conoscenza degli aspetti tecnologico-produttivi della ceramica medievale in Puglia si è esteso lo studio ad alcuni frammenti provenienti dagli scavi condotti a partire dal 2000 nell'area della antica città di Siponto.

L'indagine archeologica è stata intrapresa con l'obiettivo di conoscere soprattutto la facies postclassica del sito, finora documentata da poche isolate emergenze architettoniche e dalle sommarie e contrastanti fonti scritte dei secoli XII e XIII.

Si è, pertanto, intrapreso uno scavo estensivo, che ha portato alla luce subito al di sotto dell'humus una serie di strutture relative ad ambienti di forma quadrangolare, di cui alcuni intercomunicanti, ed uno spazio di circolazione esterna. Pur non essendo ancora in grado di definire la funzione di questi ambienti, lo scavo ha fornito una ragguardevole messe di dati, per il recupero di interessanti reperti ceramici, vitrei e metallici.

Tra i reperti ceramici, oltre alle classi più frequentemente attestate nei contesti medievali dell'Italia meridionale, sono stati recuperati alcuni frammenti di forme aperte, caratterizzati da un corpo bianco, più o meno friabile, in alcuni casi rivestito da una vetrina monocroma turchese o violacea, in un caso decorato a sgraffio con solchi ondulati. Inoltre, anche se in stato molto frammentario, lo scavo ha restituito alcuni frammenti sempre di forme aperte, di ceramica graffita a punta fine monocroma, decorata con motivi (serie di spirali tangenti inscritte in doppie circonferenze concentriche, elementi ornitomorfi, caratteri cufici stilizzati), che denunciano strette analogie con esempi di Corinto datati tra XI e XII secolo (Morgan 1942) ed esempi anatolici, datati a partire dal XII secolo, ma attestati per tutto il XIII ed il XIV secolo (Yeni_ehirlio_lu 1989).

La campionatura ha interessato tutti questi frammenti, nonché un gruppo di frammenti di ceramica con rivestimento traslucido dipinta in rosso, verde e bruno, e con rivestimento opaco dipinta in bruno, azzurro e giallo, con l'obiettivo di definirne i connotati tecnologici per una corretta classificazione e per identificarne la produzione: locale o di importazione. In tabella 1 sono riportate per ogni frammento le connotazioni tipologiche insieme alle identificazioni stratigrafiche di scavo.

METODI DI INDAGINE

I frammenti sono stati analizzati utilizzando diverse tecniche analitiche fra loro complementari, al fine di effettuare una caratterizzazione chimica e morfo-mineralogica degli impasti, dei rivestimenti e delle decorazioni. La composizione chimica elementare dei corpi ceramici è stata determinata mediante Spettroscopia in Assorbimento Atomico (AAS) e Spettroscopia di Emissione in Plasma Induttivamente Accoppiato (ICP-OES); gli elementi analizzati comprendono i maggioritari Na, K, Al, Fe, Ca, Mg e quelli minoritari ed in tracce Pb, Cu, Mn, Ni, Ba, Sr, Zn, Ti, Cr. La matrice dei dati composizionali è stata sottoposta a Trattamento Statistico Multivariato tramite il metodo dellíAnalisi delle Componenti Principali. In seguito ai risultati ottenuti dal trattamento statistico dei dati è stato indispensabile condurre indagini morfo-mineralogiche sui corpi ceramici e sulle superfici al fine di verificare le differenze composizionali riscontrate negli impasti e di completare la caratterizzazione dei frammenti. A tale scopo sono state utilizzate le seguenti tecniche: Microscopia Elettronica a Scansione (SEM), Microanalisi a Raggi X in Dispersione di Energia (EDS), Microscopia Ottica a luce polarizzata (MO), Fluorescenza a Raggi X (XRF) e Diffrazione di Raggi X su polveri (PXRD).
 

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pubblicato il 22/04/2010 ultima modifica 17/07/2023