Castelfiorentino

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Castel Fiorentino

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Le recenti indagini archeologiche effettuate sull'insediamento di Fiorentino permettono di delineare con maggiore chiarezza le linee dell'impianto e dei principali edifici pubblici. Fra questi e' stata riportata in luce l'antica cattedrale dedicata a S. Angelo, come attestato dalle fonti documentarie. Un'antica incisione dell'architetto Baltard (sec. XIX) ritraeva fra le rovine della citta' quelle della cattedrale con l'annessa torre orientale. L'inclemenza del tempo ha cancellato quasi del tutto i resti imponenti dell'antica chiesa a navata unica, monoabsidata con un portico-campanile in facciata. Gli scavi hanno interessato l'area dell'edificio di culto e alcuni ambienti esterni. Sono emersi innanzitutto gli strati di crollo delle strutture della chiesa che coprivano un deposito di tegole e chiodi, materiali appartenenti alle strutture dei tetti crollati sul pavimento. Quest'ultimo e' costituito da mattoni disposti a spina pesce lungo tre linee guida che vanno dall'ingresso all'abside e che determinano un preciso disegno geometrico. L'organizzazione interna dell'edificio e' caratterizzata dai resti di un muretto presbiteriale, localizzato nei pressi dell'abside, mentre sul lato orientale si affianca un vano identificato sulla base delle fonti iconografiche come sagrestia. Sulla facciata principale, l'ingresso presenta un profondo portico, mentre il paramento di controfacciata e' costituito da un accurato rivestimento in laterizi. All'interno, dove il pavimento presentava lacune nel rivestimento, e' stato recuperato un capitello tardoantico riutilizzato come base, mentre al centro dell'aula e' stata evidenziata l'apertura di un'ampia fossa campaniforme, scavata nella roccia, riempita da materiale ceramico frammisto a terreno bruciato.

 

 

Alcune sepolture, localizzate nell'area absidale li dove era assente la pavimentazione, sono pertinenti ad una fase cimiteriale anteriore alla realizzazione della chiesa. La ricostruzione in alzato della chiesa, elaborata utilizzando sia i dati di scavo che quelli documentari e iconografici, mostra alcuni particolari, come le finestrine archiacute, attestate dai frammenti di stipite rinvenuti fra i materiali di crollo.uperiori. Vi si dovevano aprire finestre e bifore, di cui gli scavi hanno restituito splendidi frammenti decorati: cornici vegetomorfi, colonnine tortili, capitelli.

 

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pubblicato il 22/04/2010 ultima modifica 17/07/2023