Borse aggiuntive PON "Dottorato di Ricerca innovativo a caratterizzazione industriale"

Dottorato di Ricerca in Trapianti di Tessuti ed Organi e Terapie Cellulari - Borse aggiuntive PON "Dottorato di ricerca innovativo a caratterizzazione industriale"

 

 

PON LOGHI

 

Il Dottorato di Ricerca in Trapianti di Tessuti ed Organi e Terapie Cellulari ha ricevuto il finanziamento di 3 borse aggiuntive nell’ambito del PON RI 2014-2020 per l’anno accademico 2017/2018.

Con il Decreto Direttoriale 29 luglio 2016, n. 1540, e D.D. 5 giugno 2017, n.1377, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) ha avviato e proseguito, rispettivamente, l'attuazione delle misure a sostegno del capitale umano previste dal PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 (PON RI):

Asse I - Investimenti in capitale umano 
Azione I.1 Dottorati Innovativi con caratterizzazione industriale.

L'intervento si inserisce all'interno del Programma Nazionale della Ricerca 2015-2020 e prevede il finanziamento di borse di dottorato di durata triennale, cofinanziate dal Fondo sociale europeo (FSE), aggiuntive rispetto a quelle già finanziate dalle Università.

Il PON RI 2014-2020 interessa le regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna) e le regioni in ritardo di sviluppo (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) con una dotazione finanziaria complessiva di 1.286 milioni di euro.

Ulteriori dettagli sul sito http://www.ponricerca.gov.it .

Obiettivo prioritario del PON RI è il riposizionamento competitivo delle regioni più svantaggiate allo scopo di produrre mutamenti di valenza strutturale per accrescere la capacità di produrre e utilizzare ricerca e innovazione di qualità per l'innesco di uno sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo. Si intende pertanto intensificare la collaborazione con il mondo imprenditoriale e consentire ai dottorandi di qualificare "in senso industriale" le proprie esperienze formative e di ricerca, con ricadute sia sul tessuto produttivo dei territori interessati dal programma sia occupazionali.


Linee guida operative per i Dottorati Innovativi con caratterizzazione industriale - 2019


PON Ricerca e Innovazione 2014-2020
Dottorati Innovativi con caratterizzazione industriale 2017-2018


PROGETTO DOT1302077 - 3

"Piattaforma innovativa per la diagnosi predittiva del rischio di progressione della malattia renale cronica del Rene Policistico Autosomico Dominante"

Dottorando: Dott. Ighli Di Bari

Docente Tutor: Prof. Loreto Gesualdo, Dott.ssa Maddalena Gigante

L’area “Salute” è tra le quattro aree tecnologiche delle 12 individuate dal PNR nell’ambito del processo di definizione della Specializzazione Nazionale Intelligente (SNSI) sulle quali è ipotizzabile una concentrazione di risorse ed un sostegno generalizzato alla costruzione di competenze, in forte sinergia con il settore privato. Il tema della ricerca proposta è perfettamente coerente con uno dei cinque bacini di domanda di competenze (Salute, alimentazione, qualità della vita) prioritari individuati dall’esercizio di Specializzazione Nazionale Intelligente approvato dalla Commissione Europea. In ambito sanitario comincia ad affermarsi un concetto di medicina cucito sulle differenze individuali, che tiene conto della variabilità genetica, dell’ambiente e dello stile di vita delle singole persone. Il minuzioso processo di individuazione di terapie e cure in modo così soggettivo prende il nome di Medicina di Precisione. Genetica, epigenetica, transcrittomica, proteomica e metabolomica stanno producendo una vasta quantità di informazioni, che permettono una sempre più precisa caratterizzazione del paziente. Nell’ambito delle priorità riguardanti la salute e la qualità della vita, le malattie renali rappresentano un carico importante e purtroppo in continua crescita e con un elevato costo per il sistema sanitario. La malattia renale cronica (CKD) colpisce circa il 10% degli adulti in America ed Europa e interessa circa 2.2 milioni di italiani. Poiché tende alla progressione, può costringere al trattamento sostitutivo dialitico, che rappresenta un vulnus alla qualità di vita e un notevole onere economico per il SSN (fino a 40.000 euro l’anno a paziente). A causa della natura asintomatica di questa malattia, spesso non viene diagnosticata fino alla sua progressione avanzata, situazione che potrebbe essere evitata o ritardata nel caso in cui fosse possibile la sua precoce identificazione. Difetti genetici e congeniti sono responsabili di circa il 7% dei casi di insufficienza renale cronica. La Malattia del Rene Policistico Autosomica Dominante (Autosomal Dominant Polycystic Kidney Disease, ADPKD) è una delle malattie genetiche più diffuse, colpendo circa 1/500-1/1000 individui senza differenza di sesso o etnia. Il numero di pazienti stimati nel mondo è impressionante, essendo di circa 12,5 milioni, un numero più elevato della somma dei pazienti con fibrosi cistica, distrofia muscolare e sindrome di Down. La caratteristica principale di questa patologia genetica è lo sviluppo progressivo di cisti renali con conseguente perdita della funzione renale. Circa il 70% dei pazienti con ADPKD progredisce verso la malattia renale in stadio terminale (ESRD) ad una età media di 60 anni, richiedendo costose terapie sostitutive come dialisi e trapianto.

 

PROGETTO  DOT1302077 - 4

"Studio per la caratterizzazione del ruolo dei fitoestrogeni presenti e/o aggiunti alla dieta nella modulazione del processo di rigenerazione neuronale conseguente a danno del sistema nervoso enterico”

Dottorando: Dott.ssa Sterpeta Diella

Docente Tutor: Prof. Alfredo Di Leo

Il tema della ricerca si inserisce in un filone già in corso di studio presso il dipartimento DETO ed, in particolare, presso la Gastroenterologia Universitaria. Da diversi anni, infatti, l’attività di ricerca svolta presso la suddetta sezione si è incentrata sul ruolo degli estrogeni, ed in particolare dei fitoestrogeni, sostanze naturali presenti nella dieta, in diversi processi biologici. Dati recenti di letteratura supportano la possibilità di neurogenesi enterica non solo durante la vita embrionale ma anche in epoca adulta. Precursori neuronali, infatti, risiedono nel plesso mienterico e, in condizioni di danno, possono dar vita a nuovi neuroni/cellule della glia. I meccanismi che regolano tale fenomeno non sono stati tuttavia ancora riconosciuti. Conoscere gli stimoli che sono responsabili dell’attivazione dei processi di neurogenesi enterica potrebbe essere di fondamentale importanza in tutte quelle patologie del tratto gastroenterico caratterizzate da alterazioni della motilità causata da danno del sistema nervoso enterico. In tale settore, recenti evidenze hanno dimostrato il ruolo di sostanze farmacologiche ad azione agonista sul recettore Beta degli estrogeni nel promuovere la neurogenesi in caso di danno/morte dei neuroni del plesso mienterico. In questo progetto sarà valutata la possibilità di stimolare la neurogenesi utilizzando sostanze simil-estrogeniche ma di origine naturale: i fitoestrogeni. I risultati di questo studio potrebbero essere utili nel contesto dei disturbi di motilità dell'apparato gastroenterico in cui l’individuazione e l'aggiunta di queste sostanze alla dieta potrebbe essere di particolare beneficio clinico, migliorando quindi la qualità della vita dei pazienti affetti. Il tema della ricerca, quindi, risulta essere coerente con la Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente nell’area tematica “Salute, alimentazione, qualità della vita” potendo essere perfettamente in linea con la traiettoria di sviluppo “Nutraceutica, Nutrigenomica e Alimenti Funzionali”.

 

PROGETTO  DOT1302077 - 5

"Nuove tecnologie e medical devices per la ricostruzione delle perdite di sostanza cutanee con approccio mini-invasivo: studio sulla metodica dei “microinnesti”.

Dottorando: Dott. Rodrigo Trisciuzzi

Docente Tutor: Prof. Antonio Crovace, Prof. Giuseppe Giudice

L'obiettivo generale del progetto è lo studio e l'applicazione di tecnologie avanzate ed innovative nel miglioramento dei processi di wound healing e ricostruzione delle perdite di sostanza cutanee con approccio mini-invasivo, di interesse nell’ambito della Chirurgia Ricostruttiva. L’obiettivo specifico dello studio è valutare la metodica dei “microinnesti” cutanei, ottenuti mediante medical devices di disgregazione meccanica, nella ricostruzione delle perdite di sostanza cutanee degli arti e del tronco. Attualmente grazie alla tecnologia della disgregazione meccanica, è possibile ottenere, attraverso un sistema di microlame, frammenti di tessuto definiti “microinnesti”, delle dimensioni di circa 50-80 μm di diametro. Questa procedura, eseguita con sistemi che ne garantiscono la sterilità, consente di ottenere un elevato numero di progenitori cellulari vitali. Tale tecnologia, rappresenta l’evoluzione di una delle tecniche di base della Chirurgia Plastica Ricostruttiva, ovvero gli “innesti cutanei”, e rappresenterebbe un elemento cruciale nella rigenerazione tissutale e quindi di fondamentale importanza per la ricerca clinica di una metodica mini invasiva, realizzabile in ambulatorio chirurgico o sala operatoria, senza la necessità di complesse procedure di laboratorio di isolamento cellulare. La finalità di questo trattamento mini-invasivo è quella di migliorare la qualità della vita dei soggetti affetti da ulcere croniche (ferite con ritardo di guarigione e presenti da almeno 30 giorni), dovute a perdite di sostanza cutanee degli arti e del tronco, provocate da traumi e da ustioni termiche, evitando il ricorso a prolungate medicazioni avanzate e/o ad interventi chirurgici di maggiore invasività, accelerando quindi la guarigione e favorendo l’outcome clinico dei pazienti. Il tema della ricerca proposta s’inserisce nell’Area tematica nazionale della Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente 2014-2020 “Salute, alimentazione, qualità della vita”, sviluppando in particolare le traiettorie di sviluppo Medical Devices e Mini Invasività, rispondendo alla necessità di tradurre l’eccellenza della ricerca e dell’innovazione in tecnologie e prodotti capaci di rispondere in modo efficace alla crescente domanda di salute della popolazione, garantendo l’adozione di procedimenti mininvasivi e allo stesso tempo la riduzione dei costi.

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pubblicato il 25/05/2018 ultima modifica 28/03/2019