L’Atlante corografico storico e statistico del Regno delle Due Sicilie di Benedetto Marzolla

 

L’Atlante corografico, storico e statistico del Regno delle Due Sicilie è l’opera principale di Benedetto Marzolla, cartografo di origini brindisine vissuto nella prima metà dell’Ottocento (1801-1858). Pubblicato a Napoli nel 1832 presso la Reale Litografia Militare, l’Atlante ebbe una seconda edizione nel 1837; un’altra, ben diversa dalle due precedenti, apparve nel 1854 col titolo Descrizione del Regno delle Due Sicilie per Provincie. Le elaborazioni e le tabelle qui pubblicate riguardano la prima edizione, quella del 1832, costruita, a dire dello stesso Marzolla, su dati risalenti aalla fine degli anni Venti: per la parte continentale del Regno “a tutto il 1828 giusta le notizie della Direzione Generale del Censimento”; per la Sicilia al “Dizionario Statistico del Sig. Ortolani pubblicato in Palermo nel 1827”. L’opera si compone di 23 tavole: una relativa all’intero Regno, le restanti dedicate alle province del Regno, le 15 continentali e le 7 poste al di là del Faro.

Ogni tavola provinciale, per rispondere alla volontà dell’autore di coniugare rappresentazione cartografica e “narrazione geografica”, presenta, nello spazio centrale, una immagine cartografica  della provincia a scala 1:400.000, affiancata, a sinistra, da una descrizione dell’organizzazione amministrativa articolata gerarchicamente in distretti, circondari, comuni e uniti con la relativa popolazione, a destra dalla descrizione della geografia ecclesiastica, delle dogane, dei tribunali, e da cenni di storia e di economia provinciale.

 L’Atlante corografico è il prodotto di un preciso momento storico: il criterio di classificazione degli insediamenti è derivato dalla riorganizzazione territoriale che i Francesi imposero al Mezzogiorno d’Italia, così come a tutti i territori annessi e agli stati satelliti, tra il 1806 e il 1815, fondata sulla sostituzione delle universitates di antico regime con i comuni. Usato inizialmente al femminile, il termine comune non rimandava in alcun modo all’istituzione corporata medievale, ma alla commune francese, ente territoriale alla base della pubblica amministrazione (A. Musi, L’amministrazione locale del Regno di Napoli: dall’«Università» d’antico regime alla «Comune» del decennio napoleonico, in «Clio», 1991, n. XXVII, p. 501, pp. 501- 513). Viceversa la pubblica amministrazione borbonica ‘vede’ una tipologia di insediamento assente nell’ordinamento francese: il “comune riunito”. Si tratta di una articolazione del comune sostanzialmente priva di funzioni amministrative, largamente presente nelle aree ad insediamento sparso o frammentato e del tutto assente dove l’insediamento è accentrato. Risalendo la scala gerarchica, secondo lo schema francese, si incontrano i circondari, i distretti e le province. A livello provinciale gli amministratori napoleonici e poi borbonici non apportano grosse modifiche e  mantengono in vita, pur modificandone il numero (dalle originarie 12 diventano 13 con la provincia di Napoli poi 15 nel 1816) e i confini territoriali, le  province storiche meridionali, unici elementi di continuità tra antico regime ed esperienza francese (A. Spagnoletti, Territorio e amministrazione nel Regno di Napoli (1806-1816), in «Meridiana», 1990, n. 9, pp. 83-84, pp. 79-101) e le dotano di capitali in cui hanno sede le intendenze. Ritagliano senza condizionamenti, invece, i distretti e i circondari, istituiti con la legge dell’8 agosto 1806 (M. Palumbo, I comuni meridionali prima e dopo le leggi eversive della feudalità, vol. I, Cerignola 1910, rist. an. Sala Bolognese 1999, pp. 150) e tenuti in vita  al ritorno dei Borboni (ivi, pp. 161-164; G. Landi, Istituzioni di diritto cit., p. 610). Essi costituiscono un elemento di novità nel panorama geo-amministrativo meridionale. I distretti, sedi delle sottointendenze, sono istituzioni prive di personalità giuridica “destinate a riunire con vincoli certi e determinati i comuni delle province” (G. Landi, Istituzioni di diritto pubblico del Regno delle Due Sicilie (1815-1861), vol. II, Milano 1977, p. 684); i circondari, invece, sono circoscrizioni esclusivamente giudiziarie (G. Landi, Istituzioni di diritto cit., p. 605).

 

Il database si struttura secondo i seguenti campi:

ID

CENTRO

PROVINCIA

QUALIFICA

CAP. PROVINCIA, CAP. DISTRETTO, CAP. CIRCONDARIO, CAP. COMUNE, UNITO

N. CASALI, POP. CASALI

POP. CENTRO, POP. COMUNE, POP. CIRCONDARIO

POP. CENTRO DIVISA

DIOCESI/ARCIDIOCESI

TIPO CENTRO ECCLESIASTICO, ID CENTRO SUP ECCL, CENTRO SUP ECCL, ARCIDIOCESI DI APPARTENENZA

NOTE DIOCESI

DOGANA 1 CL, DOGANA 2 CL, DOGANA 3 CL, TRIB CIVIL, TRIB CRIM, TRIB COMM

C. APPELLO

 

 

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Per richiedere il file in formato Excel, contattare l'arch. Rosanna Rizzi al seguente indirizzo email: rosanna.rizzi@gmail.com

 

 

Bibliografia

G. Mazzarelli, Gli atlanti geografici di Benedetto Marzolla, geografo napoletano della meta del secolo XIX, Messina 1930

V. Valerio, Società, uomini e istituzioni cartografiche nel Mezzogiorno d’Italia, Firenze, Istituto Geografico Militare, 1993

Benedetto Marzolla disegnatore e cartografo brindisino: atti del Convegno Settimana della Cartografia (Liceo Classico B. Marzolla, Brindisi 5-10 maggio 1997), Brindisi 1999

F. de Pinto, G. Polignano, B, Salvemini, Carte dei moderni, repertori degli antichi. Per una cartografia dell’insediamento pugliese fra antico regime e monarchia amministrativa, in A. L. Denitto, (a cura di), Atlas. Atlante della Puglia moderna e contemporanea, pp. 7-28 in corso di stampa.

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published on 23/12/2013 ultima modifica 09/05/2022