Dottorato di ricerca in Puglia - POR Puglia FESR FSE 2014-2020 - 33° ciclo

a.a. 2017/2018


Il Dottorato di ricerca in “Diritti, Economie e Culture del Mediterraneo”, ha ricevuto il finanziamento di 1 borsa di studio aggiuntiva relativa al 33° ciclo a valere sul Por Puglia FESR FSE 2014-2020 – Azione 10.4.

In tale contesto, la Regione Puglia intende contribuire al rafforzamento dell'offerta dell'alta formazione, assicurandone la coerenza con i bisogni del sistema produttivo regionale e gli obiettivi della strategia regionale di specializzazione intelligente (Smart Specialization Strategy 2014-2020 Puglia) e della Strategia Europa 2020, attraverso il conseguimento delle seguenti finalità:

  1. migliorare la qualità e l'efficacia dell'istruzione terziaria, con particolare riferimento al terzo ciclo di formazione universitaria;
  2. promuovere il rafforzamento delle sinergie fra alta formazione, ricerca, professioni e mondo produttivo;
  3. innalzare i livelli di competenze, partecipazione e successo formativo sostenendo l'accesso ai corsi di dottorato di ricerca. 

Borsa n. 1 - Codice di progetto H96D20000300008 

Titolo del progetto di ricerca: “Le procedure di allerta nella Riforma Rordorf tra “intercettazione” della crisi d’impresa e fronteggiamento delle crisi sistemiche”.

Tutor Accademico: Prof. Cira Grippa

Dottorando: dott.ssa Ervina Rruga

Breve descrizione dell'operazione: La ricerca ha l’obiettivo di analizzare la disciplina delle “procedure di allerta e composizione assistita della crisi”, introdotte nell’ordinamento giuridico dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (d.lgs. n. 14/2019 o il CCII), la cui entrata in vigore, a causa della crisi sistemica provocata dalla Pandemia da Covid – 19, è posticipata a settembre del 2021. L’istituto dell’allerta si caratterizza, oltre che per il suo carattere stragiudiziale e “confidenziale”, anche per l’introduzione di indicatori e indici di crisi (ex art. 13 CCII) e di nuovi obblighi di governance imposti all’imprenditore e agli amministratori di società. Lo scopo è quello di individuare i prodromi della crisi d’impresa e adottare immediate misure di risoluzione delle prime difficoltà finanziarie al fine di evitare che il dissesto sfoci in una situazione di insolvenza. In quest’ottica l’allerta, prevedendo il monitoraggio continuo dei fattori di rischio, vuole cambiare l’approccio nella gestione della crisi d’impresa, basato principalmente sull’intervento tempestivo. È, altresì, rilevante analizzare e confrontare la disciplina dell’allerta prevista per le società a controllo pubblico dal d.lgs. n. 176/2016 (TUSP), che rispetto all’allerta disciplinata dal CCII, è caratterizzata da un quadro di norme più flessibile e dall’assenza dei parametri quantitativi come gli indicatori di crisi ex art. 13 CCII. Nonostante i notevoli benefici connessi in via teorica all’applicazione della disciplina dell’allerta, sussistono perplessità in ordine all’utilizzo concreto degli indicatori per la rilevazione della crisi, sia in relazione alla singola impresa, sia con riguardo alla loro adeguatezza in un panorama di crisi generalizzata e sistemica come quella attuale.

 

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published on 27/04/2021 ultima modifica 05/12/2023