Criteri Redazionali

 

 1. Regole di formattazione

 

 Le regole di formattazione sono indicate avendo quale programma di

Scrittura di riferimento MSWord.

Margini: superiore 4 cm; inferiore 3,8 cm; sinistro 3,2 cm; destro 3,2

Lasciare 4 interlinee (comando di invio)

 

Nome Autore

Carattere: times new roman 12 - centrato

Lasciare 3 interlinee (comando di invio) dopo nome autore

 

Titolo del saggio

Carattere: tutto maiuscolo/ times new roman 12/ centrato

Inserire alla fine del titolo una nota a piè di pagina con asterisco* che riporterà la seguente espressione, uguale per tutti i contributi:

*Saggio sottoposto a revisione secondo il sistema per peer review

Lasciare 2 interlinee (comando di invio) dopo titolo del saggio

 

Abstract

Carattere: times new roman 10, interlinea singola.

Abstract in italiano di max 10 righe con la traduzione in inglese.

3 parole chiave (in italiano e in inglese) separate da un trattino (–).

Lasciare 3 interlinee (comando di invio) dopo le parole chiave

 

Sommario

Carattere: times new roman 10, interlinea singola, rientro speciale sporgente 1,3

Lasciare 2 interlinee (comando di invio) dopo sommario

Tra un paragrafo e l’altro lasciare solo 1 interlinea (comando di invio)

 

Testo del saggio

Carattere: times new roman 12, interlinea esatta 15 pt/ rientro 0,7

Tra un paragrafo e l’altro lasciare solo 1 interlinea (comando di invio)

 

Note a piè di pagina

Carattere: times new roman 10/ giustificato

Paragrafo: interlinea singola / testo giustificato/ rientro nessuno.

 

Per le citazioni/fonti riportate nel testo superiori alle cinque righe

Spaziatura: Prima e dopo 12 pt;

Carattere: Times New Roman/ 11

Paragrafo: interlinea singola pt 11/ testo giustificato/ rientro Sx 0,7; Dx 0,7

 

 

2. Norme editoriali per la stesura del testo

 

 

Titolazioni da utilizzare

Suddividere il testo in capitoli numerati progressivamente solo da numero arabo.

Es: 1.

I capitoli saranno corredati da un sommario, che indichi i titoli, secondo il seguente modello:

 

Sommario (in maiuscoletto): 1. Il problema. – 2. La teoria dell’interpretazione. – 3. L’interpretazione

letterale. – 4. ….

 

Per la suddivisione dei capitoli in sottocapitoli seguire il seguente modello:

 

Sommario: 1. Il problema. – 2. La teoria dell’interpretazione. – 3. (Segue:) i confini operativi. – 4 (Segue:) nozioni ricostruttive. –  5.  L’interpretazione letterale. – 6. ….

 

 

Uso delle virgolette

 

Citazioni/fonti riportate nel testo o in nota:

Utilizzare sempre le virgolette basse (« »).

Le citazioni vanno inserite in tondo anche se in lingua diversa da quella del testo.

Eventuali omissioni di parole o brani all’interno delle citazioni si segnaleranno con tre puntini di ellissi tra parentesi quadre […].

Se all’interno della citazione vi sono ulteriori virgolette, usare le virgolette alte («“ ”»)

Es.: «la stipulazione dell’atto costitutivo deve avvenire a pena di “nullità”»

 

Utilizzare sempre le virgolette alte (“ ”): per parole cui si voglia attribuire particolare rilevanza

Es.: “autorevoli” gruppi …

 

Uso del corsivo

Per parole ed espressioni di lingua straniera e latina

 

Rinvii e rimandi interni

–                    Quando occorre un rinvio a un autore e/o ad un’opera, si usa la sigla: “cfr.” oppure “v.”

–                    Per i rimandi ad altre parti del testo, usare infra e supra seguite dal numero del relativo capitolo

–                    Es.: infra, § 2.

 

 

Redazione note a piè di pagina

Le note verranno numerate progressivamente.

Il numero della nota sarà indicato con il numero in apice.

Per le citazioni bibliografiche seguire il seguente schema:

Nome dell’autore (iniziale puntata), se il nome ha doppia iniziale, non inserire lo spazio tra le iniziali (es. G.B. Vico)

Cognome (in tondo con iniziale maiuscola)

Titolo dell’opera (in corsivo preceduto dalla virgola)

Casa editrice

Luogo e anno di pubblicazione

Pagina/pagine (p./pp.) – s.(seguente), ss. (seguenti)

Es.: A. Di Majo, Le obbligazioni pecuniarie, Giappichelli, Torino 1996, p. 35 ss.

 

Quando un’opera viene citata più volte nel medesimo capitolo, si inseriscono tutti i dati solamente la prima volta, mentre per le successive citazioni si abbrevia il titolo facendolo seguire da “cit.” (in tondo)

Es.: A. Di Majo, Le obbligazioni, cit., p. 10.

 

In caso di:

-          citazioni di seguito dello stesso autore usare Idem, abbreviato nella forma “Id.”

-          citazione riferita allo stesso volume già indicato nella nota immediatamente precedente ma a pagina/e diversa/e usare “Ivi” (in tondo)

-          citazione riferita allo stesso volume e alla/e stessa/e pagina/e già indicati nella nota immediatamente precedente usare Ibidem.

 

Qualora si tratti di un curatore, far seguire la locuzione “(a cura di)”

Es.: F. Giunta (a cura di), I nuovi illeciti penali ed amministrativi riguardanti le società commerciali, Giappichelli, Torino 2002.

Ove non ci sia un curatore, utilizzare “Aa.Vv.”

Es.: F. Giunta, Quale futuro per le false comunicazioni sociali?, in Aa.Vv., Il piano di lottizzazione oggi, ...

 

Per opere di più Autori, separare i nomi con una virgola:

Es.: G. Alpa, M. Bessone, …

 

Qualora si tratti di

-          articolo comparso su rivista indicare sia il titolo sia il periodico in corsivo, separati dalla virgola e da “in”, seguiti dal numero del fascicolo e dall’anno.

Es.: F. Giunta, Quale futuro per le false comunicazioni sociali?, in Dir. pen. proc., 2, 2001, p. 10.

-          saggio pubblicato in volume indicare il titolo del primo in corsivo, seguito da una virgola, da “in” e dalla citazione per esteso del volume inteso come curatela o Aa.Vv., secondo le norme di cui sopra.

Es: R. Piussi, Educare e formare, in S. Tacconi (a cura di), Educare, istruire, formare, La Scuola, Brescia 2012.

-          voce estrapolata da una Enciclopedia indicare la voce come nel seguente esempio:

Es.: G.F. Campobasso, voce Regresso (azioni di), in Enc. giur., …

Es.: G.F. Campobasso, voce Regresso, cit. (nel caso sia già stata citata nel capitolo).

 

–                    Per opere ed enciclopedie in più volumi e tomi inserire, dopo il titolo, l’indicazione “vol.” (o “tomo”) seguita dal relativo numero romano

Es.: F. Tagliarini, Le disposizioni penali in materia di società e di consorzi, vol. XVII, tomo III, Utet, Torino 1985.

 

–                    Per indicare l’edizione inserire dopo il titolo il numero romano seguito dall’abbreviazione “ed.”

Es.: C. Mandrioli, Corso di diritto processuale civile, XVIII ed., vol. I, Giappichelli, Torino 2006.

 

–                    Se ci sono più luoghi di edizione, si citano tutti uniti da una virgola

Es.: Roma, Bari

 

 

Giurisprudenza

 

– Estremi della sentenza

Es.: Cass. civ., Sez. I, 29 ottobre 1993, n. 10748

Cons. Stato, VI, 19 novembre 2003, n. 7470

Trib. Milano, 16 luglio 1999.

 

– Ove si voglia indicare la rivista su cui la sentenza è comparsa, far seguire gli estremi della rivista (sempre in corsivo e preceduta dalla “virgola” e da “in”) Es.:

Cass.civ., Sez. Un., 29 ottobre 1993, n. 10748, in Foro it.

 

– Se si scrive “con nota di”, far seguire il nome dell'autore:

Es. Trib. Milano 22 gennaio 2001, in Fallimento, 2001, p. 121, con nota di P. Zamperetti, La responsabilità.

Cass. 14 febbraio 1995, n. 1574, in Giur. it., 2003, p. 356, con nota di M. Spolidoro

 

 

Citazione documenti archivistici

 

Indicazione dell’Archivio secondo le abbreviazioni usuali (es. Archivio di Stato di Napoli = ASNa), nome dell’inventario o fondo (es. Ministero di Grazia e Giustizia), numero del fascio preceduto da f. (es. f. 5320), numero della pratica o fascicolo preceduto da n. (n. 30), titolo del documento in corsivo (es. Relazione de ministro guardasigilli …).

 

 

3. Altre indicazioni

 

L’autore deve segnalare eventuali errori logici o di stampa nei materiali oggetto di pubblicazione (massime, errori di battitura nel testo delle sentenze) ecc.

 

Gli organismi amministrativi, politici o giudiziari non saranno indicati con la lettera maiuscola. Pertanto, si scriverà costituzione, governo, parlamento, ministro, tribunale, pretura e così via. Solo nel caso in cui l’organo giudicante abbia una sola sede, si userà la maiuscola iniziale (es. Corte di cassazione, Corte costituzionale, Corte di giustizia, Corte di appello).

 

Gli acronimi vanno sempre citati con lettere maiuscole e senza punti.

 

Salvo particolari esigenze espositive, la dottrina va citata in ordine cronologico, dalla più vecchia alla più recente.

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pubblicato il 28/03/2020 ultima modifica 31/03/2020