Call for Papers Quaderni 2020 - Identità, pluralità, diversità. Il riconoscimento, ovvero l’essere per l’altro

Quaderni del Dipartimento Jonico invitano docenti universitari, ricercatori, assegnisti, dottori di ricerca, dottorandi ed esperti ad inviare contributi in italiano e/o in inglese per la prossima pubblicazione avente come titolo “Identità, pluralità, diversità. Il “riconoscimento”, ovvero l’essere per l’altro”.  

 

«Si ha una lotta. Io, infatti, non posso sapermi nell’Altro come me stesso finché l’Altro è per me un altro Esserci immediato: Io sono pertanto diretto alla rimozione di questa sua immediatezza. Analogamente, Io posso essere riconosciuto non come un Io immediato, ma solo nella misura in cui Io, in me stesso, rimuovo l’immediatezza e conferisco così un esserci alla mia libertà. Ora, questa immediatezza è a un tempo la corporalità dell’autocoscienza, nella quale l’autocoscienza, come nel suo segno e strumento, ha il suo proprio autosentimento, il suo Essere per Altri e la sua relazione che la media con loro». (G. W.F. Hegel, Enciclopedia § 431)

 

Il testo di Hegel, apparentemente complicato, ripropone essenzialmente la “teoria del riconoscimento” (già presente in Hobbes, Leviatano, 1651), secondo la quale l’essere umano si contraddistingue innanzitutto per l’innato desiderio (l’autocoscienza è desiderio) di riconoscimento che nutre dentro di sé; ovvero: io sono sicuro di essere uomo, sono sicuro di essere un’autocoscienza, un Io = Io, mi conosco cioè come uomo, solo perché altri uomini mi riconoscono come tale.

L’esigenza di essere riconosciuto è presente in diversi ambiti della vita umana: vita di relazione, in politica,  nel lavoro. Se, dunque, l’uomo manifesta l’esigenza di essere riconosciuto, non è, tuttavia, scontato che questo avvenga. Spesso al riconoscimento subentra l’indifferenza oppure addirittura l’ostilità.  L’altro da me non mi desidera, non desidera il mio stesso desiderio: non ama il mio amore, non onora il mio onore, non mi riconosce e quindi mi dispregia. Ciò provoca dolore e sofferenza e inficia la mia autostima.

I contributi, in forma di saggio per un minimo di 10.000 battute fino ad un massimo di 40.000 battute (spazi e note comprese), dovranno pervenire inderogabilmente entro il 30/04/2020 ai curatori Riccardo Pagano e Adriana Schiedi  all’indirizzo: riccardo.pagano@uniba.it.

Nella lettera di accompagnamento l’autore dovrà indicare le sue generalità e l’indicazione del recapito per le comunicazioni; in allegato dovrà essere trasmesso il file in formato word.
Si raccomanda agli autori di seguire scrupolosamente i criteri redazionali indicati sul sito, pena la mancata accettazione e conseguente restituzione degli stessi.

I contributi saranno valutati con un processo di peer review, secondo le modalità previste dal Regolamento per la pubblicazione sulle collane del Dipartimento Jonico.

Le valutazioni, siano esse positive o negative, verranno comunque trasmesse agli autori.
È possibile partecipare anche inviando recensioni di non più di 4.000 battute a testi, volumi, saggi e riviste afferenti al tema monografico.

Esse verranno sottoposte a revisione editoriale da parte della redazione dei Quaderni che comunicherà agli interessati eventuali modifiche da apportare.

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published on 29/03/2020 ultima modifica 20/04/2020