Mille trapianti all'Ematologia universitaria del Policlinico di Bari: una storia lunga 34 anni

IMG-20230428-WA0022.jpgLo scorso 18 aprile è rientrato a casa il paziente che ha ricevuto il millesimo trapianto di cellule staminali emopoietiche presso il reparto di Ematologia universitaria del Policlinico di Bari. Si tratta di un traguardo
raggiunto grazie ad una lungo percorso iniziato nel dicembre del 1989 da Enzo Pavone e Angelo Ostuni (che sotto la direzione di Vincenzo Liso eseguirono i primi trapianti), proseguito negli anni da Giorgina Specchia e Domenico Pastore, e che oggi vede l’attivita’ trapiantologica coordinata da Paola Carluccio, responsabile del programma trapianti, e da Pellegrino Musto, Ordinario di Ematologia e attuale direttore del Reparto.

Il trapianto allogenico trova oggi la sua principale indicazione nei  pazienti affetti da leucemia acuta mieloide o linfoblastica, ma anche nella mielofibrosi, nelle sindromi mielodisplastiche e nell’aplasia midollare. Questa procedura, in cui le cellule del donatore svolgono anche una attivita’ immunologica aggiuntiva diretta contro le cellule del tumore, ha come finalita’ la guarigione del paziente, ma puo’ essere tuttavia gravata dal rischio di alcune serie complicanze, come le infezioni, la malattia veno-occlusiva e la “malattia da trapianto contro l’ospite”, che possono condizionarne seriamente l’esito. Il trapianto autologo viene invece oggi utilizzato principalmente in pazienti affetti da mieloma multiplo e in alcune forme di linfoma, dove puo’ assicurare lunghe fasi di remissione di malattia e, talora, guarire il paziente. Va sottolineato, tuttavia, che le procedure trapiantologiche non sono praticabili in tutti i pazienti ed è necessario che vi siano delle condizioni preliminari (eta’ non avanzata, assenza di altre patologie concomitanti, una buona risposta alla terapia effettuata prima del trapianto) affinchè possano essere ottenuti i migliori risultati.

“Quello di oggi - sottolinea il Prof. Musto - è un importante traguardo, con risultati assolutamente in linea con la letteratura internazionale e raggiunto grazie alla professionalita’, alle competenze e alla  abnegazione di tutto il personale dell’Ematologia, in particolare di quello della Unita’ Trapianti: medici, infermieri e altre figure professionali indispensabili per lo svolgimento di una attivita’ cosi’ complessa, che hanno profuso il loro impegno, negli anni passati come in quelli correnti, in cui la pandemia e alcune difficolta’ logistiche, per fortuna ormai superate, hanno temporaneamente rallentato le nostre attivita’”.
“Devo naturalmente sottolineare - continua il Prof. Musto - il contributo fondamentale di Donata Mininni, responsabile del Laboratorio di tipizzazione tessutale e immunologia dei trapianti, e quello dell’intero
gruppo della Medicina Trasfusionale, diretto da Angelo Ostuni, che si è fatto carico delle terapie di supporto e di tutte le procedure di raccolta delle cellule staminali effettuate in loco. Vorrei inoltre ringraziare l’AIL
Bari, che non ci ha mai fatto mancare il suo concreto sostegno, il Centro Regionale Trapianti, diretto da Loreto Gesualdo, le ematologie della Rete Ematologica Pugliese, che hanno trapiantato alcuni nostri
pazienti nei momenti piu’ difficili ”, la Direzione Strategica del Policlinico, quelle del DIMEPRE-J e del DAI-3, e i colleghi di tutti i dipartimenti universitari e ospedalieri che hanno fornito quotidianamente il loro
prezioso supporto.

“Considero peraltro questo risultato - conclude il prof. Musto –un punto di partenza per una prospettiva che spero possa a breve garantire ai pazienti pugliesi, e non solo, il potenziamento delle attivita’
trapiantologiche e l’inizio anche di altre procedure innovative, come l’uso delle CAR-T, che confidiamo di poter avviare gia’ nel corso dell’anno”.

Azioni sul documento

pubblicato il 28/04/2023 ultima modifica 28/04/2023