Skip to main content

I delfini studiati dal Palinuro, l’esperienza di un gruppo di giovani ricercatori

Pubblicato | da Michele Tursi

Palinuro era il timoniere della nave di Enea nell’opera di Virgilio.  Dal 1955 Palinuro è la nave scuola della Marina Militare. Tra le vele di questa splendida goletta si sono formate generazioni di sottufficiali. Da ieri il tre alberi rivolge la sua prua verso il Ponte Girevole ormeggiato sulla banchina del Castello Aragonese, lungo il Canale navigabile. Una cartolina da incorniciare non solo per gli appassionati di cose marinaresche, ma per turisti e visitatori che numerosi hanno affollato la “coperta” del veliero.

Il Capitano di fregata Giuseppe Valentini, comandante del Palinuro, questa mattina ha fatto gli onori di casa, spiegando ai giornalisti rotte e crociere che vedranno impegnato l’equipaggio. Una nave che attira sguardi di ammirazione in ogni porto in cui attracca, ambasciatrice del made in Italy e della Marina Militare. La sua principale mission resta la formazione. E non solo per i militari. A bordo si svolgono campagne di istruzione navale per associazioni e istituti nautici, scuole e collegi navali.

Sono sbarcati a Taranto dieci tra studenti dell’università di Bari e neolaureati del Cnr che hanno studiato i cetacei nel Mar Mediterraneo. Scienza, ricerca, ma anche conoscenza diretta della vita di bordo. Questa mattina nave Palinuro ha ospitato il seminario su “Le attività complementari della Marina Militare a favore dell’ambiente”, promosso dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e dalla Marina Militare, in collaborazione con il Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, l’Istituto di Ricerca sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IRSA CNR) e l’Associazione ambientalista Marevivo. La conferenza, moderata dal nostro direttore responsabile Angelo Di Leo, è stata occasione di approfondimento e di confronto sullo stato di salute del nostro mare e delle coste tarantine.