L'Università di Bari in prima linea nella lotta al mieloma multiplo

Un’analisi spaziale innovativa apre nuove prospettive nella comprensione e nel trattamento della patologia e delle sue manifestazioni extramidollari

Un team di ricercatori del Dipartimento di Medicina di Precisione e Rigenerativa e Area Jonica (DiMePreJ) ha recentemente pubblicato uno studio pionieristico sulla prestigiosa rivista Journal of Hematology & Oncology, intitolato "Spatial imaging unlocks the potential of charting multiple myeloma and extramedullary disease".

Lo studio, coordinato scientificamente dal Prof. Antonio Giovanni Solimando in qualità di investigatore principale è stato concepito e sviluppato presso la Medicina Interna Universitaria 'Guido Baccelli', diretta dal Prof. Angelo Vacca, sperimentando per la prima volta nel mieloma multiplo una tecnologia avanzata di imaging spaziale basata sull’immunofluorescenza e sull’analisi dell’espressione proteica.

Utilizzando la tecnologia MACSima™ Imaging Cyclic Staining (MICS) firmata Miltenyi Biotec B.V. & Co., la dott.ssa Vanessa Desantis e l’intero gruppo di ricerca hanno analizzato contemporaneamente il midollo osseo e il tessuto extramidollare di pazienti affetti da mieloma multiplo. Questa metodologia ha permesso di mappare con precisione l'architettura spaziale delle cellule tumorali e del microambiente circostante, rivelando le differenze significative tra le due sedi.

In particolare, è emersa una maggiore espressione di BCL-2 e EZH2 al livello dei siti extramidollari, suggerendo potenziali bersagli terapeutici per trattamenti più mirati. Inoltre, è stata osservata una ridotta espressione di CD38 e un aumento della distanza tra le cellule T e le cellule tumorali nei siti extramidollari, suggerendo i meccanismi responsabili di evasione immunitaria e una spiegazione alla resistenza, anche alle terapie più moderne, per questo fenotipo aggressivo di malattia.

L'identificazione di specifici biomarcatori e la comprensione della loro distribuzione spaziale potrebbero guidare lo sviluppo di terapie personalizzate, migliorando l'efficacia dei trattamenti e la qualità di vita dei pazienti.​

Questo importante contributo scientifico sottolinea l'eccellenza dell'Università di Bari nel campo della ricerca biomedica: il team, in collaborazione con il prof. Cirino Botta dell’Università di Palermo e con ricercatori internazionali, ha dimostrando l'importanza dell'approccio multidisciplinare nella ricerca oncoematologica.​

Lo studio rappresenta un esempio concreto di come l'innovazione tecnologica e la ricerca accademica possano convergere per affrontare sfide cliniche complesse. L'Università di Bari si conferma così come un centro di eccellenza nella promozione della medicina di precisione, contribuendo significativamente al progresso scientifico e al miglioramento delle cure per i pazienti affetti da mieloma multiplo.​

Alla realizzazione del progetto hanno contribuito numerosi programmi di ricerca integrati che hanno garantito l’accesso a piattaforme tecnologiche avanzate: il Ministero della Salute con PNC-HLS-DA E3-2022-23683266, la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro ETS (grant 24534), il PRIN/MUR (progetto 2022ZKKWLW) e la Società Italiana di Medicina Interna (Premio di ricerca CAMEL).

L’auspicio è che tali collaborazioni continuino anche oltre la durata dei succitati programmi di finanziamento, garantendo così la continuità e lo sviluppo delle ricerche future.

Per ulteriori informazioni, è possibile consultare l'articolo completo al seguente link: https://doi.org/10.1186/s13045-025-01699-x.​

pubblicato il 06/05/2025 ultima modifica 06/05/2025 scaduto

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