Fisica, legame tra l’italia e il Nobel 2025 Devoret

Agli studi sul quantum ha collaborato lo scienziato dell'Università degli studi di Bari Saverio Pascazio

Il prof. Pascazio, ordinario di Fisica Teorica di UniBa ha firmato uno studio sul quantum con Devoret nel 2017: “Onorato. Ricerche cruciali per molti campi, dai farmaci alle comunicazioni”

C’è anche un po’ di Italia, e di Puglia, dietro il Premio Nobel per la Fisica 2025. Il riconoscimento, assegnato a Michel Devoret insieme a due colleghi per i loro contributi alle tecnologie quantistiche, tocca da vicino il prof. Saverio Pascazio, ordinario di Fisica Teorica presso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, che in passato ha collaborato con lo scienziato francese.

La collaborazione tra Pascazio e Devoret ha riguardato lo studio dei modelli quantistici a variabili discrete, un ambito di ricerca alla base dello sviluppo dei computer quantistici e dei sensori quantistici. I risultati del loro lavoro congiunto sono stati pubblicati nel 2017 in un articolo a firma comune, oggi considerato parte del percorso scientifico che ha contribuito alla nascita delle più recenti tecnologie quantistiche.

“Sono oggi ancora più orgoglioso di aver lavorato con Michel Devoret e di aver contribuito ai progressi scientifici in una materia così imprescindibile oggi - commenta il prof. Pascazio - Basti pendare che la maggior parte dei computer quantistici esistenti (Google, IBM, etc) utilizzano qubit a superconduttori, resi possibili dagli studi di Devoret, Clarke e Martinis, che oggi hanno ricevuto il Nobel per la Fisica. Questi argomenti sono inoltre cruciali per lo sviluppo delle tecnologie quantistiche, rivoluzionando settori come chimica, scienza dei materiali, sicurezza informatica, computazione quantistica e comunicazione quantistica, ed accelerando la scoperta di nuovi farmaci, la creazione di reti di comunicazione e di sensori ad alta precisione, con un enorme impatto sociale ed economico”.

Quello con Devoret non è l’unico legame del fisico barese con la storia del Nobel: Pascazio ha infatti firmato articoli anche con Serge Haroche, premio Nobel per la Fisica 2012, e con Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica 2021. Un filo che unisce tre generazioni di ricerca di frontiera e che conferma il ruolo dell’Università di Bari nel panorama internazionale della fisica teorica.

pubblicato il 08/10/2025 ultima modifica 08/10/2025 scaduto

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