Dal ciocco al pinocchio

Il linguaggio della pubblicità
  • Quando il 23/05/2023 dalle 17:30 alle 19:30 (Europe/Berlin / UTC200)
  • Dove Aula De Trizio, Centro Polifunzionale Studenti, Bari
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L’Associazione Culturale ARTIEMIELE, col patrocinio della Città Metropolitana, del Comune, dell’Università e del CIHEAM di Bari propone per martedì 23 maggio 2023incontro con Geppi De Liso presso il Centro Polifunzionale dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

Interventi:

  • Marco Bronzini, consigliere delegato del Comune di Bari Programmazione Scolastica ed Edilizia Scolastica,
  • Antonietta Curci, Ordinario di Psicologia Generale dell’Università degli Studi di Bari,
  • Pio Meledandri, Presidente Associazione Artiemiele De Liso, noto grafico barese, ha insegnato, dal 1990 al 2004, Marketing e Comunicazione d’Impresa nella Facoltà di Economia e in quella di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Bari e nell’Università di Campobasso.

De Liso vuole sottolineare l’importanza della “comunicazione” nella vita quotidiana.

Nell’attuale organizzazione sociale il ruolo del creativo assume una dimensione di grande rilievo, tanto da suscitare considerazioni e interrogativi anche di carattere etico. Il prodotto o servizio posto in vendita è sempre un composto di materiale e di immaginario. L’oggetto in sé è nudo. Viene “vestito” materialmente ed anche ideologicamente. L’acquirente, nell’acquisto, non di rado è condizionato da aspetti di carattere psicologico.

Si pensi solo alle potenzialità che ha una “marca” sul giudizio, sulla stima, in una parola sull’immagine. Nei punti vendita l’acquirente non è posto più di fronte alla merce-prodotto (come il ciocco che serve a bruciare nel camino) quanto alla sua immagine elaborata dalla comunicazione che crea un personaggio, un volto, un marchio, una sua storia ecc. Di solito è l’immagine che ci guida. Bisogna pertanto fornire al consumatore gli strumenti necessari per essere parte attiva nella determinazione delle proprie scelte. Ovviamente esiste anche il mercato di prodotti culturali. Senza libero mercato non si può parlare di “scelte libere”. Ovviamente è necessario il vigile controllo dello Stato, delle Associazione dei Consumatori, dei giornalisti, di rubriche specializzate nella tutela della salute, di programmi televisivi dedicati, dei docenti ecc. Identici concetti sono stati espressi nella campagna multimedia a cura della International Advertising Association, nell’estate del 1993, il cui testo era all’incirca questo: “Senza pubblicità non ci sarebbero interruzioni. Ma forse non ci sarebbero più i programmi. E non ci sarebbero i Canali. E forse non ci sarebbe più neanche la radio” (‘Radio’ nel testo radiofonico, ‘televisione’ in tv, ‘giornali’ sulla stampa).

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pubblicato il 22/05/2023 ultima modifica 22/05/2023