Ius Regni

IusRegni nasce da un iniziativa della cattedra di Storia del Diritto Italiano della II Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari sede si Taranto e si avvale del contributo dei fondi del PRIN 2007 L'amministrazione moderna della giustiziaIstituzioni ed esperienze concrete . 
Esso si propone di raccogliere, selezionare ed offrire a studenti, studiosi e storici, le principali fonti giuridiche dei regni di Sicilia, di Napoli e delle Due Sicilie, divise in tre sezioni: Legislazione, Giurisprudenza, Dottrina.
Un obiettivo semplice ed essenziale, che intende dare risalto al diritto di quello che fu il maggiore stato della penisola e che poteva vantare una tradizione giurisprudenziale conosciuta e utilizzata in tutto il continente europeo.

Napoli era“la città degli avvocati”, ma era anche una metropoli del diritto dove tra il XVI e il XVII secolo – intorno al Sacro Regio Consiglio, alla Gran Corte della Vicaria e alla Camera della Sommaria – fiorì una grandiosa giurisprudenza e dove nel XVIII secolo i governi illuminati sperimentarono evolute riforme. Il sito, avvia dunque un progetto di raccolta delle fonti giuridiche che si avvarrà del contributo di ricercatori, studenti e tesisti ed appassionati nella prospettiva di formare una “banca dati” del diritto napoletano, per quanto possibile agile funzionale. Il titolo scelto richiama l’opera Ius Regni Neapolitani (Napoli, 1605) con la quale il noto giurista Carlo Tapia intese offrire al pubblico una raccolta (una delle prime in Italia) di tutte le costituzioni, i capitoli, i riti e le prammatiche del regno di Napoli accompagnate dalle “glosse” dei suoi principali giuristi, Marino da Caramanico, Andrea d’Isernia, Bartolomeo da Capua, Luca da Penne, Sebastiano Napodano, Giovanni Antonio de Nigris ed altri. Un’opera ambiziosa che avviò il processo di consolidazione del diritto patrio contro l’incertezza del diritto, il particolarismo giuridico e il conseguente arbitrio giudiziale. Tuttavia, nonostante gli sforzi poi profusi dall’illuminato governo di Carlo di Borbone (il tentativo di codificazione “carolino” affidato a Pasquale Cirillo), tale processo non ebbe risultati tangibili, tanto che per i primi codici ufficiali si dovette attendere l’occupazione napoleonica. I motivi di tale fallimento sono diversi ma il principale risiede nell’opposizione condotta dal ceto forense napoletano, fermamente interessato al mantenimento dello status quo che gli garantiva una posizione centrale nell’assetto socioistituzionale del Regno. Del resto, il regno di Napoli – la Res publica dei togati – si reggeva prevalentemente su un ordinamento non scritto e non “legale” basato su riti, usi e consuetudini del foro: un sistema legicentrico avrebbe fatto passare i forensi da signori del diritto a servi della legge. L’esigenza di certezza e di legalità divenne tuttavia più forte alla fine del secolo XVIII in virtù della grande decadenza del foro napoletano e della spinta dell’Illuminismo: mentre quasi tutti gli stati italiani approvavano importanti raccolte ufficiali di leggi (le “Costituzioni Piemontesi”, il “Codice estense”, il “Codice Leopoldino”) e mentre il Francia avveniva la Rivoluzione con la promulgazione di Costituzioni e codici moderni, il regno di Napoli – salvo qualche importante provvedimento come il dispaccio tanucciano sulla motivazione delle sentenze (1774) – restava ancorato a vecchi e ormai logori schemi d’antico regime. Di fronte alla pressione delle circostanze, l’opera di consolidazione del diritto patrio fu intrapresa da privati: nel 1792 vide la luce il primo volume del Codice di Alessio de Sariis e nel 1803 fu pubblicato il primo volume della Nuova collezione delle prammatiche del Regno di Napoli di Lorenzo Giustiniani. Iusregni parte proprio dalla raccolta di de Sariis, prima opera della sezione Legislazione, con l’obiettivo di garantire un’agevole consultazione on-line di una fondamentale raccolta della legislazione del Regno fin dalla sua fondazione normanna. Le tre sezioni del sito (Legislazione, Giurisprudenza, Dottrina) saranno spazi aperti che potranno essere aggiornati dai contributi di ricercatori, studenti ed appassionati. Le fonti saranno sempre controllate dalla redazione al fine di rendere il sito una “banca storico-giuridica” affidabile per ogni studio sul Regno. Una delle cure principali sarà quella di offrire un sistema efficiente di ricerca tematica.

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 18 Novembre 2009 12:00)

Azioni sul documento

pubblicato il 05/09/2013 ultima modifica 19/12/2013