1853 4 luglio n. 416

A.S.BA. – Sez. Trani, Gran corte civile, vol. 130, II foglio di udienza dell’anno 1853 (lug.-sett.), fol. 5r-18v.

Nella causa di appello proposta da Sigismondo romano e i coniugi Anna Romano Francesco Luigi Campanella controLuisa Romano la questione principale sottoposta all’attenzione della Corte atteneva la ritenuta nullità di  qualunque convenzione o transazione avvenuta tra il padre tutore e la di costui figlia minore.

La Corte considerò preliminarmente che la stipulazione tra padre e figlia - avente ad oggetto la liquidazione della eredità della di lei madre - avvenne «con mentita assertiva per di costei parte, dichiarandosi maggiore, mentre era tuttavia minore».

Sulla base di tale considerazione, i Giudici di Trani ritennero «chiara la nullità assoluta dello stipulato, tento se si voglia riguardare semplice convenzione, che se si definisse transazione». A sostegno di tale giudizio la sentenza offre un’ampia motivazione in diritto tra Codice Civile e diritto romano.

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published on 19/12/2013 ultima modifica 09/05/2022