Gran Corte Civile di Trani
Indice delle sentenze della corte civile di Trani
La legge organica dell’ordine giudiziario del 29 maggio 1817 stabilì le sedi dei Tribunali d’appello con giurisdizione civile nelle città di Napoli, Trani, Catanzaro e L’Aquila, attribuendogli la denominazione di Gran Corti Civili. Il legislatore borbonico preferì Trani, già sede della Sacra Regia Udienza nell’antico regime, ad Altamura, dove la legge 20 maggio 1808 sull’organizzazione giudiziaria aveva inizialmente scelto di collocare il Tribunale di appello con competenza a giudicare sulle sentenze emesse dagli arbitri, dai Tribunali di commercio e dai Tribunali di prima istanza, sia in civile che in correzionale per le province di Terra di Bari, Basilicata e Terra d’Otranto.
Il mutamento di sede fu determinato da ragioni di praticità derivanti dalla difficile raggiungibilità della sede di Altamura dai Tribunali che ad essa avrebbero dovuto far riferimento. In questi termini si giustifica la riduzione della pertinenza territoriale della Gran Corte di Trani che fu privata della Basilicata, attribuita alla Gran Corte di Napoli. La legge del 1817 stabilì che la competenza delle Gran Corti Civili (composte da un presidente e da sei giudici, un regio procuratore generale ed un cancelliere) fosse limitata alle sentenze appellabili profferite dagli arbitri, dai Tribunali civili e dai Tribunali di commercio, nonché dei conflitti tra i Tribunali civili sottoposti alla loro giurisdizione, come anche «dell’azione civile, o sia presa a parte contra di giudici di circondario, contra i tribunali di commercio, contra i tribunali civili, o contra uno, o più componenti de’ tribunali anzidetti». Tra il 1825 e il 1832 la Gran Corte Civile di Trani – così come quelle di Catanzaro e dell’Aquila - si trovò ad assumere anche le funzioni di Corte Criminale per ragioni di finanziaria austerità, in quanto – recita il preambolo della legge n. 414 del 9 dicembre 1825 - «la restrizione del numero de’ magistrati, allorché non è di ostacolo alla celere spedizione degli affari, conduce non solo alla economia, ma al bene altresì del servizio per la maggiore latitudine di scelta de’ soggetti».
Le sentenze della Gran Corte Civile di Trani si trovano raccolte nei voluminosi fogli d’udienza conservati presso la sezione distaccata di Trani dell’Archivio di Stato di Bari: per ciascun anno, il primo foglio (solitamente un solo volume) raccoglie i dispositivi, mentre il secondo foglio (per la maggior parte suddiviso in 4 volumi trimestrali) raccoglie le stesse sentenze accompagnate da motivazione.
Figure di spicco (1817-1860):
Presidenti: Giuseppe Abbamonti (primo presidente della Gran Corte Civile di Trani), Domenico Acclavio, Ferdinando Cannavina, Filippo Ferrari, Antonio de Filippo, Federico de’ Mathia, Filippo Morelli, Paolino Nicastro, Vinceslao Spinelli.
Giudici a latere: Francesco Bazzicalupo, Angelo Cardea, Decio Coletti, Carlo del Pozzo, Vincenzo Natale Galiani, Giuseppe Giandomenico, Stanislao Lauria, Luigi Linguiti, Michele M. Napoli, Cloridoro Nicolini, Dionisio Pascucci, Giuseppe Rotondo, Diego Sergio, Vincenzo Simonelli, Michele Tafuri, Gaetano Uva.
Procuratori generali del Re: Carmelo Bonsanti, Michele Gattini, Agostino Fucito, Pasquale Jannaccone, Pietro Calà Ulloa.