Attività di Ricerca

Luca Avellis, Rtda presso il Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, sul progetto REACT-EU PON “Ricerca e Innovazione” dal titolo: La piattaforma digitale intelligente per la ricostruzione dell’identità europea tramite lo studio della gestione del tempo sacro e profano nell’Europa antica. Presso la medesima Università ricopre gli insegnamenti di Cristianesimo e Culture del Mediterraneo e Temi e Testi di Letteratura Cristiana Antica.

Tra i filoni di ricerca principali vi è quello sulla letteratura martirologica, con una attenzione particolare al Martyrologium Hieronymianum. Le ricerche sono condotte seguendo parallelamente due diverse metodologie: quella più tradizionale storico letteraria, che in continuità con la tradizione della scuola barese studia origine ed evoluzione della memoria di un culto, come ad esempio, l’analisi delle testimonianze del culto micaelico – altro tema a noi caro – nella tradizione letteraria martirologica, o una specifica componente testuale, come quella dei testi prefatori premessi ai diversi martirologi. Di fianco a questa metodologia più tradizionale si seguono anche approcci di ricerca basati sull’utilizzo di metodi e tecniche digitali. Si sta studiando, infatti, l’applicazione di nuovi modelli di interazione con oggetti digitali complessi ritenuti particolarmente adatti alla gestione di fonti quali i martirologi e i calendari che, come noto, sono caratterizzati da una notevole complessità e variabilità testuale. In particolare si sta lavorando alla realizzazione di un flusso di lavoro, suddiviso in tre fasi, che porti a una digitalizzazione ad ampio spettro del singolo oggetto testuale, sia esso un manoscritto o un testo: l’inizio del processo, sebbene in parte esorbiti dal contesto puramente cristianistico, sfrutta la collaborazione di una spin-off dell’Università degli Studi di Bari, e consiste nell’ottimizzazione di un applicativo per il riconoscimento intelligente semiautomatico (un domani forse automatico) di caratteri, parole e frasi di documenti manoscritti e libri antichi. In questa fase l’applicativo viene sperimentato sui calendari frequentemente premessi ai martirologi, in quanto testi più facili da formalizzare digitalmente pur conservando gran parte delle caratteristiche. Il passo successivo sarà l’applicazione dell’algoritmo ai testimoni manoscritti dei martirologi: questi sono oggetti testuali resi più complessi, non tanto dal contenuto in sé, quanto dalla distribuzione dello scritto, complessa, articolata e intessuta di aggiunte, cancellature e correzioni di mani diverse (come d'altronde si addice al nulli forte in universa antiquitate horribiliori libro). La seconda parte del processo consiste nella realizzazione di un database semantico delle risorse digitali così ottenute. Terzo momento, già in fase di studio applicativo anche se su dati parziali, è la realizzazione di una edizione digitale del Martirologio Geronimiano, che, sfruttando strumenti già esistenti, vede coesistere nel medesimo ambiente digitale tutte le versioni tramandate del testo semantizzate. In questa fase della ricerca è ancora da comprendere il livello di complessità che si potrà dare all’edizione stessa, non tanto per un limite tecnico quanto per una gestione pratica delle informazioni. L’utilità del lavoro dovrebbe andare oltre la stessa edizione digitale del Geronimiano, considerato che, una volta strutturato, il medesimo ambiente software dovrebbe essere replicabile per altri testi del medesimo genere. Un filone collaterale di questa ricerca è quello che studia i metodi filologici adottati dai precedenti editori del Geronimiano, De Rossi-Duchesne prima e Quentin-Delehaye dopo: le loro vicende si sono rivelate infatti complesse e ricche di implicazioni.

Seguendo un altro filone tradizionale della scuola barese, quello sullo studio del vissuto cristiano antico, si sta studiando l’opera di Asterio, vescovo di Amasea, attivo tra IV e V secolo: autore lontano dalla speculazione teorica e dall’analisi esegetica che aveva caratterizzato gli altri padri Cappadoci, Asterio mescola continuamente riferimenti al vissuto quotidiano a citazioni di ascendenza classica e retorica. Legato a una tradizione di matrice forse sofistica forse cinica, pur mostrando evidenti influssi dei Cappadoci maggiori, tutti suoi contemporanei o di poco precedenti, Asterio ha prodotto però uno stile molto personale. Il lavoro porterà alla realizzazione di una edizione con traduzione e commento delle 16 omelie note di Asterio. Un filone ulteriore di questa ricerca consiste nel confronto con l’ambiente sociale descritto dall’altro Asterio, il Sofista, certamente più noto ma non meno oscuro e ugualmente poco frequentato.

pubblicato il 06/06/2013 ultima modifica 24/05/2024

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