Regolamento Didattico a.a. 2019/2020

Regolamento Didattico del Corso di Laurea in Scienze Giuridiche dell'Immigrazione, i Diritti Umani e l'Interculturalità

a.a. 2019/2020

Coordinatore: Prof.ssa Pamela Martino

Art. 1 – Finalità
Art. 2 – Obiettivi formativi specifici e descrizione del percorso formativo
Art. 3 – Profili professionali di sbocco per i Laureati nel Corso di studio
Art. 4 - Requisiti per l’ammissione , modalità di verifica e recupero dei debiti formativi
Art. 5 – Crediti formativi
Art. 6 – Manifesto degli studi
Art. 7 – Curricoli e Piani di studio individuali
Art. 8 – Calendario didattico
Art. 9 – Verifiche del profitto
Art. 10 – Prova finale e conseguimento del titolo
Art. 11 – Riconoscimento di crediti
Art. 12 – Disposizioni finali


Regolamento Didattico - PDF


Art. 1 – Finalità

Il presente Regolamento didattico disciplina l’articolazione dei contenuti didattici, gli aspetti organizzativi e di funzionamento del Corso di Laurea triennale Classe L 14 Scienze Giuridiche per l'immigrazione, i diritti umani e l'interculturalità  istituito presso il Dipartimento Jonico in Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture, che ne costituisce il Dipartimento di riferimento, in conformità alla vigente normativa nazionale, dello Statuto, del Regolamento Generale di Ateneo e del Regolamento didattico di Ateneo (RAD) nel rispetto della libertà d’insegnamento, nonché dei diritti e doveri dei docenti e degli studenti.

Art. 2 – Obiettivi formativi specifici e descrizione del percorso formativo

Gli obiettivi formativi del Corso di Laurea Classe L 14 Scienze Giuridiche per l'immigrazione, i diritti umani e l'interculturalità (di seguito: Corso di Studio) sono in primo luogo quelli qualificanti della classe L-14, in conformità agli indirizzi della riforma di cui al d.m. 270/2004 e s.s.m.


Nello specifico, il Corso di studio si ripropone di fornire, oltre alle necessarie competenze giuridiche di base e caratterizzanti, una formazione culturale più ampia e nello specifico pedagogica (come disciplina di base secondo D. M. 987/2016 art. 8), filosofica, letteraria e interculturale come attività affini per venire incontro alle peculiari esigenze del territorio jonico, aperto da sempre alla multiculturalità,  ed in linea con la dichiarata vocazione euro-mediterranea del DJSGE. A tal fine, il Corso intende formare gli studenti al dominio dei principali saperi dell’area giuridica nonché pedagogica, filosofica e morale, letteraria con un’impronta interculturale da realizzarsi attraverso un equilibrato rapporto tra la formazione culturale di base, la formazione sui fondamenti e sugli aspetti sistematicamente più rilevanti delle principali discipline di diritto positivo e di area pedagogica e filosofico/letteraria, per avere piena consapevolezza della dinamica del diritto e del processo interculturale. In particolare, è assicurata la formazione negli ambiti storico-filosofico, privatistico, pubblicistico, penalistico e internazionalistico, nonché in ambito istituzionale, economico, comparatistico e comunitario oltre che pedagogico, filosofico-morale e interculturale-letterario. 


Per realizzare questi obiettivi, nel rispetto dei limiti quantitativi posti dalla normativa in atto, sia l’organizzazione complessiva dell’attività didattica sia ciascun corso privilegia i contenuti metodologici e sistematici rispetto alla quantità di nozioni, con una peculiare attenzione agli aspetti pratico-applicativi del sapere giuridico, pedagogico/filosofico e interculturale.



Al termine del triennio  il Corso di Studio si propone di dare agli studenti la piena capacità di analisi e di combinazione delle norme giuridiche e delle competenze pedagogico/filosofiche, la capacità di impostare le linee di ragionamento e di argomentazione adeguate per una corretta impostazione di questioni giuridiche generali e speciali di casi e di fattispecie, in forma scritta e orale, con consapevolezza dei loro risvolti tecnico-giuridici, culturali, pratici e di valore, oltre che capacità di problem solving per questioni attinenti l’integrazione e il riconoscimento dell’interculturalità.

I laureati devono essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari.

Il Corso di Studio fornisce la conoscenza approfondita di settori fondamentali dell’ordinamento nelle sue principali articolazioni e interrelazioni, nonché l’acquisizione degli strumenti tecnici e culturali adeguati alla professionalità dell’operatore giuridico, comprendendo anche le modalità di accertamento delle abilità informatiche e prevedendo, in relazione a obiettivi specifici di formazione, stages e tirocini.

In particolare è prevista la possibilità di un periodo di tirocinio pre-laurea presso associazioni, imprese ed Enti pubblici con attribuzione di 4 CFU.  Tali attività entrano pienamente nel percorso formativo e didattico per connettere le conoscenze teoriche alle abilità e competenze operative.

Il Corso si svolge in tre anni ed i crediti da conseguire per la laurea sono 180, con la precisazione che a ciascun credito corrispondono di regola 8 ore di didattica frontale, 2 ore per attività didattiche integrative, esercitazioni e seminari e 15 ore di studio individuale, in tal modo essendo garantito che la quota di impegno orario complessivo di studio riservato allo studente supera il 50% dell'impegno orario complessivo.
Per conseguire i propri obiettivi, il Corso di Studio si avvale di rapporti strutturati con altre Università italiane e straniere e con Istituti Superiori di studio e di ricerca e promuove le necessarie forme di collaborazione ed interscambio in grado di favorire la mobilità dei docenti e degli studenti.

Art. 3 – Profili professionali di sbocco per i Laureati nel Corso di studio

  1. Insegnanti nella formazione professionale - (3.4.2.2.0)
  2. Tecnici del reinserimento e dell'integrazione sociale - (3.4.5.2.0)
  3. Tecnici dei servizi per l'impiego - (3.4.5.3.0)
  4. Tecnici dei servizi di sicurezza privati e professioni assimilate - (3.4.5.4.0)
  5. Tecnici dei servizi giudiziari - (3.4.6.1.0)

 I laureati nel Corso di Studio possono essere impiegati, in riferimento a funzioni caratterizzate da elevata responsabilità, nei vari campi di attività che richiedono competenza giuridica e sensibilità socio/educativa, socio-economica e politica ovvero nelle istituzioni, nelle pubbliche amministrazioni, nelle imprese private, nei sindacati, oltre che nelle organizzazioni internazionali in cui le capacità di analisi, di valutazione e di decisione si rilevano feconde anche al di fuori delle conoscenze contenutistiche settoriali. il Corso di studio consente altresì l’accesso al seguente corso di laurea magistrale: Classe LMG/01 Laurea Magistrale in Giurisprudenza oltre che a Master di I livello e corsi di perfezionamento.

Art. 4 - Requisiti per l’ammissione , modalità di verifica e recupero dei debiti formativi

Il Corso di studio non prevede accesso programmato.


Per essere ammessi al Corso di studio occorre essere in possesso di un Diploma di Scuola Secondaria Superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo nel rispetto degli accordi internazionali vigenti, che consenta l’apprendimento di elementi fondamentali di cultura generale; per gli studenti di madrelingua straniera è necessario che la formazione superiore acquisita consenta altresì l’apprendimento del corretto uso della lingua italiana o che, in ogni caso, lo studente possegga un’adeguata conoscenza della stessa.


Per l'accesso al corso di studi si richiedono inoltre:


 - la conoscenza dei principali fenomeni socio-educativi, economici e politico-istituzionali contemporanei, nonché delle loro matrici storiche e culturali, con particolare riguardo agli ordinamenti democratici e alla Costituzione italiana;


- la capacità di comprendere, analizzare e rielaborare criticamente un testo esponendolo con competenza linguistica.


Al fine di verificare il possesso di tali conoscenze e capacità è previsto che lo studente debba partecipare al Test sui saperi essenziali, che si svolge di regola in 1ª sessione entro il 20 settembre e in 2 ª sessione entro il 20 febbraio di ciascun A.A. con le modalità stabilite dal Consiglio di Corso di Studio; quest’ultimo può inoltre istituire corsi di recupero delle conoscenze di accesso, con attività didattiche appositamente previste. In alternativa, su delibera del Consiglio di Corso di Studio, gli studenti che risultino privi delle conoscenze preliminari relative ai saperi essenziali possono essere avviati anche alla frequenza di attività di tutorato didattico d’Ateneo attivate presso il Corso di Laurea o altri Corsi di Studio afferenti al medesimo Dipartimento. Gli studenti che non si presentino né alla prima né alla seconda sessione del Test, o che lo sostengano con esito negativo, e che non recuperino il debito attraverso la frequenza delle attività stabilite dal Consiglio di Corso di Studio, sono tenuti a superare gli esami di Istituzioni di Diritto Privato, di Diritto Costituzionale e di Pedagogia generale entro il termine massimo stabilito dall’Ateneo per l’iscrizione al 2° anno. In mancanza, non potranno sostenere gli esami previsti per gli anni successivi al primo.

Sono esonerati dal test gli studenti già laureati che si iscrivono per il conseguimento di ulteriore laurea e gli immatricolati a seguito di trasferimento da altra Università o passaggio di corso.

Art. 5 – Crediti formativi

I crediti formativi corrispondenti a ciascuna attività formativa possono essere acquisiti dallo studente:


a) attraverso l’esame di profitto relativo alla disciplina compresa nel piano di studi;

b) per le conoscenze informatiche e linguistiche, all’esito positivo di una prova idoneativa ovvero attraverso il riconoscimento di certificazioni rilasciate da strutture competenti, secondo la normativa vigente;

c) per le attività a scelta dello studente che comportino frequenza di eventi formativi, tirocini, stages, mediante acquisizione della relativa attestazione di frequenza; la Giunta di Corso di Studio delibera in via generale il numero di cfu riconoscibili per ciascuna di tali attività; 

d) quando l’attività scelta consista in un esame a scelta, mediante il conseguimento della relativa idoneità; la Giunta di Corso di Studio delibera il riconoscimento dei crediti, previa verifica della coerenza dell’attività autonomamente scelta dallo studente rispetto al suo progetto formativo. Sarà cura del Consiglio di Corso di studio predisporre un elenco di discipline opzionali, suddivise su tre ambiti tematici coerenti con il progetto didattico e scientifico del Corso (giuridico; pedagogico, storico e filosofico; economico), lasciando ad ogni singolo studente la scelta delle discipline, che dovrà però essere effettuata in almeno due dei tre ambiti individuati.  

e) mediante riconoscimento di attività pregresse, in conformità al Regolamento d’Ateneo per il riconoscimento dei crediti formativi. Il riconoscimento di crediti formativi per gli esami sostenuti all’estero nell’ambito dei programmi di mobilità studentesca compete alla Giunta del Corso di Studio in conformità al relativo Regolamento di Ateneo. Il Consiglio di Corso di Studio può approvare linee guida per la riconoscibilità di specifiche attività formative.


La quantità media di impegno complessivo di apprendimento svolto in un anno da uno studente è fissata convenzionalmente in 60 crediti, se lo studente è impegnato a tempo pieno negli studi universitari.

Lo studente che non possa disporre pienamente del proprio tempo per dedicarlo allo studio può richiedere, all’atto dell’immatricolazione o dell’iscrizione ad anni successivi al primo, l’iscrizione a tempo parziale in conformità all’art. 35 del RAD. In tal caso il piano di studi da seguire sarà concordato con il Consiglio di Corso di studio.

Art. 6 – Manifesto degli studi

Nel rispetto delle tempistiche indicate dall’art. 26 del RAD, il Consiglio di Corso di Studio propone alla struttura didattica competente il Manifesto annuale degli studi relativo al successivo anno accademico e, sentiti i docenti interessati, i nominativi dei titolari degli insegnamenti e delle diverse attività formative. Nel manifesto degli studi sarà riportato un syllabus del piano di studi con i livelli di apprendimento attesi sia iniziale sia successivo rispetto allo stesso piano di studi. Il Consiglio del Dipartimento di riferimento approva il piano didattico e l’elenco dei docenti titolari degli insegnamenti.

In particolare, il Manifesto degli studi contiene:


1. Il piano di studi del Corso di laurea triennale in Scienze Giuridiche per l'immigrazione, i diritti umani e l'interculturalità, in cui per ogni insegnamento vengono individuati: 
a) Il settore scientifico-disciplinare di riferimento (S.S.D.);
 b) l’eventuale articolazione in moduli;
 c) l’anno di corso in cui viene impartito; 
d) la natura dell’attività formativa di riferimento;
 e) le eventuali propedeuticità da rispettare;
 f) i nominativi dei docenti, qualora siano già stati individuati;
 g) i crediti formativi attribuiti;
 h) le modalità di riconoscimento dei crediti.


2. i requisiti di ammissione al Corso di Laurea;


3. le norme relative alle iscrizioni e alle frequenze;


4. I periodi di inizio e svolgimento delle attività;


5. le ulteriori informazioni ritenute utili ai fini della massima trasparenza dell’offerta didattica di volta in volta determinate dal Consiglio del Dipartimento di riferimento su proposta del Consiglio di Corso di Studio.

Art. 7 – Curricola e Piani di studio individuali

Il piano di studio di ciascuno studente è comprensivo delle attività obbligatorie di cui al Piano di Studio, di eventuali attività formative previste come alternative tra loro e di attività scelte autonomamente, nel rispetto dei vincoli stabiliti dalle classi dei corsi di studio e dagli ordinamenti didattici. Tutte le attività sono commisurate ai numeri di crediti per esse previsti nell’ordinamento didattico di riferimento.


Il piano di studi è valido e può essere approvato solo ove l’insieme delle attività in esso contemplate corrisponda ai vincoli stabiliti dalle classi dei corsi di studio e dagli ordinamenti didattici e comporti l’acquisizione di un numero di crediti non inferiore a quello richiesto per il conseguimento del titolo.


I crediti acquisiti a seguito di esami eventualmente sostenuti con esito positivo per insegnamenti aggiuntivi rispetto a quelli conteggiabili ai fini del completamento del percorso che porta al titolo di studio rimangono registrati nella carriera dello studente e danno luogo a successivi riconoscimenti ai sensi della normativa in vigore. Le valutazioni ottenute in tali prove non rientrano nel computo della media dei voti degli esami di profitto. Peraltro, lo studente ha facoltà di farsi riconoscere come idoneità relativa ad attività a scelta un esame sostenuto o inizialmente riconosciuto con voto, anche in esito a trasferimento da altro Ateneo o Corso di studio ovvero per effetto del conseguimento pregresso di altro titolo universitario.

Art. 8 – Calendario didattico

Il periodo per lo svolgimento di lezioni, esercitazioni, seminari, attività di laboratorio e integrative coincide di norma col periodo compreso tra il 10 settembre e il 31 maggio successivo, nel rispetto di quanto stabilito dall’art. 28 del RAD.


La Giunta del Corso di Studio, sentiti i docenti interessati e in funzione delle esigenze dei percorsi didattici, formula alla Struttura Didattica competente le proposte organizzative in ordine all’orario delle lezioni e alle altre attività didattiche. In particolare, la Giunta del Corso di Studio propone le date relative alle attività didattiche, tenendo conto delle specifiche esigenze didattiche e delle eventuali propedeuticità stabilite prima dell’inizio delle lezioni dell’anno accademico e le comunica alla competente Struttura Didattica, la quale provvederà alla pubblicazione sul sito web del rispettivo Corso di Studio.


Il calendario delle attività didattiche deve di regola prevedere un carico di c.f.u. equamente distribuito nel corso dei due semestri di ciascun anno accademico, avendo riguardo alle attività didattiche relative a ciascun anno di corso.
 Il calendario degli esami di profitto, delle prove di verifica e delle fasce orarie di svolgimento delle lezioni è determinato in base alle modalità stabilite all’art. 28 del RAD. Il numero annuale degli appelli è, comunque, non inferiore a 8 e la loro distribuzione entro l’anno è stabilita dalla Giunta del Consiglio di Corso di Studio in modo tale che risultino distanziati tra loro da almeno 15 giorni. Il numero annuale degli appelli può essere elevato, ulteriormente, per gli studenti “fuori corso” o per studenti che si trovino in particolari situazioni (ad es. laureandi).


Di norma, salvo casi eccezionali, gli appelli di esami fondamentali relativi allo stesso periodo didattico ed allo stesso anno di corso non devono sovrapporsi.
 Le prove finali si svolgono sull’arco di almeno tre appelli distribuiti nei seguenti periodi: da maggio a luglio; da ottobre a dicembre; da gennaio ad aprile.

Art. 9 – Verifiche del profitto

Le verifiche del profitto devono tendere ad accertare l’adeguata preparazione degli studenti iscritti al corso di studio ai fini della prosecuzione della loro carriera universitaria e della acquisizione da parte loro dei crediti corrispondenti alle attività formative seguite. Caratteristiche e modalità di svolgimento delle verifiche del profitto sono stabilite dall’art. 30 del RAD.
Le verifiche consistono in prove di esami, che possono essere orali, scritte ovvero scritte e orali. Tali accertamenti, sempre individuali, devono avere luogo in condizioni che garantiscano l’approfondimento, l’obiettività e l’equità della valutazione in rapporto con l’insegnamento o l’attività seguita e con quanto esplicitamente richiesto ai fini della prova.


Art. 10 – Prova finale e conseguimento del titolo

La prova finale consiste nella presentazione da parte dello studente di un breve elaborato scritto realizzato in modo originale sotto la guida di un relatore e nella sua discussione innanzi alla commissione di laurea. Su domanda del candidato, in presenza di obiettive ragioni giustificative accertate dal Consiglio di corso di Studi, la prova finale può svolgersi in lingua straniera; parimenti in lingua straniera può essere redatto l’elaborato scritto. La valutazione della prova finale avviene in conformità con quanto disposto dall’art. 32 del RAD; al candidato possono essere attribuiti un massimo di sei punti o, qualora abbia superato almeno un esame di profitto previsto dal Piano di Studi partecipando al Programma Erasmus+, un massimo di sette punti. Per gli studenti che abbiano elaborato la tesi di laurea con il Programma Erasmus+, su proposta del relatore e all'unanimità, il numero massimo di punti può essere elevato a otto, con esclusione della lode.

Le suddette premialità non sono cumulabili.

Se il punteggio finale è di 109 può essere arrotondato al 110.

Art.11 – Riconoscimento di crediti

La Giunta di Corso di Studio delibera sul riconoscimento dei crediti nei casi di trasferimento da altro ateneo, di passaggio ad altro corso di studio o di svolgimento di parti di attività formative in altro ateneo italiano o straniero, anche attraverso l’adozione di un piano di studi individuale.

La Giunta delibera altresì sul riconoscimento della carriera percorsa da studenti che abbiano già conseguito il titolo di studio presso l’Ateneo o in altra università italiana e che chiedano, contestualmente all’iscrizione, l’abbreviazione degli studi. Questa può essere concessa previa valutazione e convalida dei crediti formativi considerati riconoscibili in relazione al corso di studio prescelto.
 Relativamente al trasferimento degli studenti da un corso di studio ad un altro, ovvero da una Università ad un’altra, è assicurato il riconoscimento del maggior numero possibile dei crediti già acquisiti dallo studente, anche ricorrendo eventualmente a colloqui per la verifica delle conoscenze effettivamente possedute e garantendo il rispetto del principio della prevalenza della sostanza sulla forma rispetto alla denominazione delle discipline. Il mancato riconoscimento di crediti deve essere adeguatamente motivato.

Il colloquio di convalida non è dovuto per il riconoscimento di esami con la medesima denominazione cui corrispondano crediti in misura differente, purché la differenza di crediti sia pari o inferiore ai 3 CFU.
 Possono essere riconosciute come crediti le conoscenze e abilità professionali certificate ai sensi della normativa vigente in materia, nonché altre conoscenze e abilità maturate in attività formative di livello post secondario alla cui progettazione e realizzazione l’Ateneo abbia concorso.

Art.12 – Disposizioni finali

Per tutto quanto non previsto nel presente Regolamento didattico si rinvia alle norme di legge, allo Statuto, al Regolamento generale di Ateneo ed al Regolamento didattico di Ateneo.

Allegato 1: Nuovo Ordinamento degli studi L/14 Scienze giuridiche per l’immigrazione, i diritti umani e l’interculturalità – sede di Taranto

Allegato 2: Tabella relativa all’attribuzione dei crediti relativi alle conoscenze informatiche, linguistiche e relazionali

Allegato 3: Linee guida  2019/20 per la riconoscibilità di specifiche attività formative nell’ambito del programma Erasmus+

Allegato 4: Manifesto degli studi 2019/20

Allegato 5: Tabella delle propedeuticità da rispettare

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pubblicato il 05/07/2017 ultima modifica 07/08/2020