La storia di S.
S. è yemenita ed è in Italia da tre anni.
Nel suo paese era membro di un'associazione universitaria che lottava per la tutela dei diritti dei cittadini, ma a causa degli scontri politici ha subito minacce ed è stata costretta a lasciare la sua famiglia, il lavoro, i ricordi.
Prima di arrivare in Italia, dove ha chiesto l'asilo politico, ha soggiornato in Svezia. Del trasferimento ricorda i problemi e la lunga attesa prima di trovare un ambiente adatto dove risiedere. E' stato un periodo vissuto con grande difficoltà. Poi le cose sono migliorate grazie anche alla conoscenza di suo marito.
Oggi si trova bene. Un aspetto in comune con il suo paese lo individua nell'atteggiamento di socievolezza e accoglienza delle persone e nota una significativa differenza nella libertà di diritto e di parola, in relazione soprattutto alle differenze di genere che nel suo paese sono ancora molto forti.
In Yemen ha conseguito la laurea in Lingue e ha lavorato per otto anni come insegnante di inglese a bambini e adolescenti, ha collaborato per un anno con un'associazione francese per rifugiati somali, per "Save the children" ha seguito progetti a favore dell'integrazione sociale dei bambini yemeniti affetti da disabilità e ha anche svolto il lavoro di sarta.
Pochi mesi dopo il suo arrivo in Italia, S. ha iniziato a seguire corsi di lingua italiana. Ha collaborato per alcuni mesi con un'azienda tessile e attualmente svolge attività di traduzione arabo-italiano. Grazie allo sportello Cap è oggi beneficiaria di una borsa di studio che le consente di frequentare un corso di laurea in Lingue e Letterature Straniere.