La storia di M.
M. è eritreo e arriva in Italia a 24 anni, nel 2008.
Arriva da solo dopo quasi due anni in Gran Bretagna, dove ben presto non può più risiedere. Viaggia cinque giorni per mare e di quel viaggio ricorda la paura e le difficoltà incontrate. E' ancora vivo in lui il ricordo del suo paese ricco di culture, etnie e lingue diverse, il clima mite, i campi coltivati, la sua numerosa famiglia, i sei fratelli che non incontra da molto tempo e le diverse esperienze vissute nel Regno Unito, per questo si chiede cosa troverà qui da noi.
Inizialmente, nonostante le difficoltà, riesci ad ambientarsi in Italia, frequenta amici provenienti da differenti culture e ritrova con piacere qualcosa che aveva già vissuto nel suo Paese dove, racconta allo sportello Cap, "domina l’importanza di vivere insieme alle altre popolazioni e di non avere nei loro confronti alcuna forma di discriminazione".
In Eritrea ha conseguito una laurea in Scienze Infermieristiche e ha collaborato per due anni come assistente medico in un ospedale e con il padre nel settore commerciale.
Attualmente lavora come mediatore culturale per alcuni sportelli di accoglienza migranti e collabora come assistente infermiere per alcuni anziani.
E’ vincitore della Borsa di Studio Crui/Ministero dell’Interno/Andisu, grazie alla quale si è potuto iscrivere al I anno del Corso di laurea in Scienze Politiche, relazioni internazionali e studi europei del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.
Non esclude la possibilità di lavorare anche in un altro paese, poiché in Italia riconosce alcuni vincoli, quali la difficoltà di integrazione nei confronti degli immigrati, l’incapacità di investire nelle loro risorse e di non avere pregiudizi nei loro confronti, ma soprattutto le problematiche esistenti di natura politica e burocratica.