Si laurea all’Università di Bari il primo studente rifugiato dall’Afghanistan, l’ottavo dal 2019 - 22 luglio 2022

Si è laureato all’Università degli studi di Bari Aldo Moro il primo studente rifugiato afghano in Lingue e Culture per il Turismo e la Mediazione Internazionale, con una tesi di laurea in Lingua e Traduzione Portoghese dal titolo “l’Arte della Diversità: tradurre le culture lusofone”.

E’ l’ottavo dal novembre 2019, quando il rettore Stefano Bronzini ha consegnato la pergamena al primo studente rifugiato ad aver completato il percorso di formazione triennale. Da allora altri due hanno conseguito anche il diploma magistrale e altri tre si sono iscritti a un corso di II livello.

Il prof. Paolo Ponzio, direttore del Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica (DIRIUM) ha dichiarato: “Tutto il Dipartimento è orgoglioso di questo risultato e siamo convinti che sostenere gli studenti e le studentesse rifugiati sia non solo un diritto per chi si iscrive ai nostri percorsi di studio ma un valore da perseguire proprio nell’ottica dell’innovazione umanistica a cui ci ispiriamo”.

Komeil ha 27 anni e non intende fermarsi, pensa già di iscriversi ad un corso di studio specialistico: “Voglio continuare a studiare nell’ambito della mediazione e delle relazioni internazionali. Il mio sogno è di diventare Ambasciatore. Per me l’Università è stato il luogo in cui mi sono sentito integrato, mi ha reso più forte e ho sentito la bellezza della diversità, e che mi ha aiutato a relazionarmi con il mondo esterno”.

Nel 2018 Komeil si è rivolto al Centro di Servizio di Ateneo per l’Apprendimento Permanente (CAP) e ha ottenuto la comparabilità del suo diploma di scuola superiore e poi una borsa di studio finanziata dal Ministero dell’Interno e dalla Conferenza Italiana dei Rettori, vedendosi garantito il diritto allo studio e la fruizione di specifici servizi di inclusione accademica e scambio interculturale attivati dall’Università di Bari.

La professoressa Fausta Scardigno, presidente del CAP e delegata del Magnifico Rettore per le iniziative a sostegno degli studenti e delle studentesse rifugiati ha dichiarato: “Il successo accademico del nostro studente internazionale alimenta una speranza per tutta la comunità di Uniba che sostiene la riuscita di chi arriva da un Paese ancora così profondamente ferito dalle guerre e dalle calamità, perché il desiderio di riscatto e di riuscita degli studenti da soli non bastano, occorre che l’Università sia ogni giorno civicamente inclusiva”.

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pubblicato il 25/07/2022 ultima modifica 25/07/2022