Cap Uniba primo centro universitario italiano per la formazione dei “PM+ Helper” - 17 aprile 2025
Il Centro per l’Apprendimento Permanente dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro ha ottenuto la certificazione mondiale “PM+” e sarà il primo centro universitario erogatore in Italia del “Problem Management Plus”, il programma di formazione che porterà alla certificazione digitale degli “Helper”.
Sviluppato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, promosso da Unhcr ed erogato dalla Mental Health and Psychosocial Support (Mhpss), implementa un protocollo per la gestione del benessere emotivo e la gestione dei problemi quotidiani.
Dopo 4 mesi di formazione intensiva e specialistica erogata da Mhpss-Unhcr, il Cap quale ente certificato realizzerà, attraverso la figura dell’Esperto PM+, il primo percorso formativo sperimentale all’interno del Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica finalizzato, nella fase iniziale, alla formazione di futuri “Helper” (assistenti) per il supporto degli studenti con background migratorio.
“La formazione in 5 sessioni sarà dedicata a professionisti in contatto con la realtà studentesca che abbiano necessità di acquisire competenze specifiche nel supporto alla risoluzione dei problemi con lo scopo di guidare gli utenti verso il benessere emotivo e di aiutarli a gestire piccole situazioni di stress, di disagio relazionale o sociale”. Come ha spiegato Antonella Alba Scalera, psicologa del lavoro esperta di validazione e certificazione delle competenze ed Esperta PM+, “si apprendono strategie per gestire problemi pratici, migliorando l’umore attraverso esercizi quotidiani che mirano a modificare atteggiamenti e abitudini che inducono stress e ansia, rafforzando la rete di supporto sociale”.
La certificazione è stata presentata nel Salone Dorato del Palazzo Ateneo dal direttore del Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica Paolo Ponzio che ha sottolineato “la necessità da parte del sistema universitario e di tutta la pubblica amministrazione di dotarsi di figure professionali quali i PM+. Siamo onorati – ha continuato – di essere il Dipartimento ‘pilota’ dell’Università di Bari, in virtù dello sguardo all’innovazione del nostro tempo che è innovazione culturale e sociale insieme, prima di essere innovazione tecnologica”.
Fausta Scardigno, presidente del Cap e responsabile della Linea di azione per le attività a favore dei rifugiati, ha detto: “Il programma prevede la formazione e la certificazione di Helper in Problem Management Plus che possano, al termine del percorso formativo, ottenere una certificazione digitale finalizzata all’implementazione e all’erogazione del protocollo di intervento. Si tratta di una prima sperimentazione che, in una fase successiva, potrebbe coinvolgere anche altri partecipanti interessanti al protocollo e alla certificazione e che, nel loro lavoro, contribuiscono al supporto degli studenti nell’ambito dei servizi universitari”.
Amelia Manuti, componente del Consiglio scientifico del Cap e responsabile della Linea di azione d’Ateneo relativa allo sviluppo delle persone e del welfare ha aggiunto: “Questo progetto rappresenta un valore aggiunto per la qualificazione del capitale umano di Uniba, una grande opportunità di arricchimento e valorizzazione delle competenze socio-relazionali del personale tecnico amministrativo impegnato al Cap, fondamentali per leggere i bisogni degli studenti con background migratorio, inquadrare i loro vissuti ed offrire supporto ed accompagnamento dedicato nella gestione dell’esperienza universitaria”.
L’incontro si è aperto con un role play interpretato da Monica Misceo, laureanda Dams, che ha evidenziato l’importanza dell’ascolto nella gestione delle emozioni.