'Colui che viene e domani rimane'

Diceva Georg Simmel nel 1908: "Lo straniero è colui che viene e domani rimane".

Il filosofo e sociologo tedesco che studiava il rapporto tra società e individuo, e il precario equilibrio dell'interazione sociale nel pieno dei grandi flussi migratori intercontinentali, ci fa capire che anche se lo straniero è colui che non appartiene fin dall'inizio ad una società, ad un certo punto arriva e inizia a farne parte.

Quel suo essere inizialmente lontano, è una distanza che si assottiglia sempre più: non solo è sempre più vicino nello spazio fisico, geografico, ma condividendo i nostri luoghi finisce anche per "toccare" il nostro mondo, entrare nel nostro mondo sociale.

E cosa succede a questo punto? 

Il suo essere estraneo, esteriore alla comunità, non è più una definizione corretta. Nel momento in cui entra in contatto con noi, entra nella nostra società, bisogna riconsiderare la sua definizione per dire che "era fuori" ma ora "è dentro" e che nel suo percorso, sia se resta sia che se ne vada, ha lasciato un'esperienza formativa: l'incontro, lo scambio, l'interazione, la conoscenza reciproca, in qualche modo inciderà sia sul gruppo che sullo straniero.

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pubblicato il 30/03/2018 ultima modifica 09/05/2022