Mostra 'Michelangelo antifascista a Bari (1964-1965)' - Palazzo Ateneo, Biblioteca di Storia dell'Arte, 4 novembre 2024
Michelangelo antifascista a Bari (1964-1965) Il ‘non finito’ di Adriano Prandi e il critofilm di Carlo Ludovico Ragghianti nel IV centenario della scomparsa del Buonarroti a cura di ANDREA LEONARDI (Storia dell’Arte Moderna, Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’) Bari, Palazzo degli Studi, Istituto di Storia dell’Arte, 4-28 novembre 2024 dal Lunedì al Venerdì ore 8.30-13.30. Aperture pomeridiane: Lunedì e Mercoledì ore 14.30-16.30
Inaugurazione lunedì 4 novembre 2024, ore 16.00 - Palazzo Ateneo, Aula C.
Il 1964 fu un anno davvero particolare per la città di Bari, che già stava inseguendo il riconoscimento del titolo di ‘Milano del Sud’. Questo accadeva sia in ragione delle novità introdotte, tra spazi pubblici e privati, da progettisti formatisi negli Stati Uniti come Vittorio Chiaia e Massimo Napolitano; sia per via del sostegno istituzionale di un politico come Aldo Moro, all’esordio del suo mandato da presidente del Consiglio, iniziato con il suo I Governo nel dicembre del 1963. Nel mese di aprile del ’64, infatti, proprio a Bari si andò a commemorare un evento significativo come quello del ventennale del congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale che, nel 1944, si era aperto al Teatro Piccinni con una prolusione di Benedetto Croce.
Nel novembre del ’64, nel giovane Ateneo istituito solo quarant’anni prima (quando fu intitolato a Benito Mussolini per omaggiarne l’ascesa), venne avviato un ciclo di conferenze curato da Adriano Prandi focalizzato sulle celebrazioni nazionali per il IV Centenario della scomparsa di Michelangelo Buonarroti. È in questa specifica circostanza che il ‘romano’ Prandi, fondatore dell’Istituto di Storia dell’Arte e Archeologia in Ateneo, a Bari dal 1947 al 1975, invitò Carlo Ludovico Ragghianti, storico dell’arte militante, presidente del CLN Toscana, in rapporto con Bari e gli editori Laterza dal 1946, a parlare del suo critofilm intitolato “Michelangiolo”, appena proiettato alla Mostra del Cinema di Venezia, la stessa che aveva accolto il “Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini.
La mostra “Michelangelo antifascista a Bari (1964-1965)”, a cura di Andrea Leonardi, nasce proprio sulle suggestioni di questa importante ricorrenza, ed è il risultato di un impegno congiunto che si esprime in una mostra e in un catalogo: la Biblioteca di Storia dell’Arte accoglierà dal 4 al 28 novembre del 2024, un allestimento visuale e immersivo che, tra teche del tempo, percorsi 3D, antiche lastre da proiezione (Anderson, Alinari e Brogi), ambisce a ridefinire il paradigma di mostra di ricerca. Il catalogo, a
cura di Andrea Leonardi per la collana ‘Dedalo Arti e Musei’ (EdiPuglia), presenta un ricco approfondimento opportunamente potenziato nei contenuti grazie ad un Qr-code che valorizzerà con le loro vive voci i già ricchi contributi di studiosi dei più diversi atenei italiani come Raffaella Cassano, Fabio Mangone, Elisa Bonacini, Lorenzo Mattei e Tommaso Casini.
Inoltre, in occasione del sessantesimo anniversario della proiezione del critofilm di Ragghianti a Bari, avvenuta presso il Teatro Kursaal Santalucia, “Michelangiolo” verrà riproposto al pubblico il prossimo 14 novembre grazie all’impegno del Teatro Pubblico Pugliese e al prestito culturale garantito dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Questo doppio appuntamento diventa preziosa occasione per analizzare le vicende di un particolarissimo luogo della ricerca dell’Università di Bari che ‒ dalla metà degli anni Sessanta e sino almeno al decennio successivo ‒ diventò terreno fertile per proporre una moderna metodologia di ricerca storico-artistica e, al tempo stesso, un campo di sperimentazione, tentando così di dare vita tanto a nuove infrastrutture educative (musei e ‘musei effimeri’ in primo luogo, come la Pinacoteca Provinciale e la Mostra dell’Arte in Puglia dal Tardo Antico al Rococò del 1964), quanto a innovativi dispositivi didattici dedicati ai cosiddetti Beni Culturali.
Tra questi, ad esempio, nel 1968, il corso di ‘Cultura sulla Storia dei Monumenti’, aperto alla cittadinanza tutta, con un approccio già allora in linea con le più avanzate istanze partecipative, solo ora promosse su larga scala da strumenti comunitari europei come la Convenzione di Faro (2005).
La natura inclusiva e partecipativa di un prodotto della ricerca come Michelangelo antifascista a Bari 1964-2024 ha permesso di coinvolgere, infine, un folto gruppo di studenti della ‘Aldo Moro’ nel racconto delle tantissime storie parallele e vite parallele che hanno interessato le loro famiglie nell’arco degli anni Sessanta, quando l’Italia (e con lei la Puglia) sembrava procedere sul binario di uno sviluppo economico che si riteneva potesse tendere all’infinito e a beneficio delle generazioni future. Il tutto è stato realizzato grazie al progetto CHANGES (Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society), diretto per UNIBA da Giuliano
Volpe.