Studio barese su un sistema per il disegno di anticorpi e nanobody per il contrasto della diffusione di varianti di SARS-CoV-2
Un gruppo di ricercatori di Bari, guidato dal prof. Ciro Leonardo Pierri del Dipartimento di Farmacia - Scienze del Farmaco, ha sviluppato un metodo computazionale per disegnare valutare l’efficienza degli anticorpi da usare contro le varianti del virus SARS-CoV-2. Lo studio, pubblicato sul Journal of Medical Virology (https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/jmv.28875), ha rivelato importanti risultati che possono contribuire alla gestione dell'emergenza legata alle nuove varianti del virus.
Innanzitutto, i metodi computazionali sviluppati nel lavoro permettono di valutare la forza delle interazioni tra la proteina spike delle varianti del SARS-CoV-2 e gli anticorpi utilizzati in ambito clinico.
Utilizzando i modelli molecolari sviluppati nei laboratori dei ricercatori baresi, è stato possibile creare un puzzle molecolare costituito da proteina spike e anticorpi, che permette di progettare nuovi anticorpi, partendo da quelli già noti, che si incastrano più o meno bene con la proteina spike.
In secondo luogo, lo studio ha identificato le regioni chiave della proteina spike coinvolte nel processo infettivo. Queste regioni possono diventare il bersaglio principale per lo sviluppo di futuri anticorpi, al fine di prevenire la diffusione del virus.
Infine, le analisi hanno permesso di comprendere le ragioni alla base della scarsa efficacia di alcuni anticorpi, che non sono in grado di colpire contemporaneamente tutti i punti critici della proteina spike coinvolti nell'infezione. Per superare questo problema, i ricercatori hanno suggerito l'utilizzo di nanobody, che funzionano come dei piccoli anticorpi, derivati dagli stessi anticorpi analizzati, poiché la loro dimensione ridotta consente loro di raggiungere e colpire tutti i punti cruciali della proteina spike.
Il risultato più importante di questo studio è legato al possibile adattamento del puzzle molecolare costruito e dell'approccio computazionale utilizzato alla progettazione di anticorpi e nanobody diretti contro altri virus e batteri pericolosi per l’uomo. Questo può avere un impatto significativo anche nella ricerca sull'antimicrobico resistenza.
Il lavoro è stato condotto con il sostegno dei fondi PNRR e dell'Associazione Italiana Ricerca sui Mitocondri (AIRM, www.mitoairm.it), e ha coinvolto anche i professori De Grassi, Volpicella e Guerra del Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Ambiente, oltre alla Prof.ssa Elia del Dipartimento di Medicina
Veterinaria.