Medici con l'Africa Cuamm insieme a UNiBa e Regione Puglia per discutere di "flussi migratori, modelli di accoglienza e servizi sanitariI"
Una tavola rotonda proposta da Medici con l'Africa Cuamm, in collaborazione con l'Università di Bari e la Regione Puglia per discutere dell'attuale situazione dei flussi migratori nel Mediterraneo e in Puglia e raccontare buone pratiche di accoglienza.
Si terrà il 7 giugno presso il Palazzo della Presidenza della Regione Puglia, Sala di Jeso, il convegno organizzato da Medici con l'Africa Cuamm in collaborazione con l'Università di Bari e la Regione Puglia , per discutere l'attuale situazione dei flussi migratori nel mondo, nel Mediterraneo e in Puglia. Al centro del confronto, il modello di accoglienza sviluppato dalla Regione e il contributo dato da Medici con l'Africa Cuamm Bari e'Università di Bari, riconosciuto lo scorso marzo dall'OMS come una delle 49 best practice nel campo della promozione della salute delle popolazioni migranti e rifugiate.
Il riconoscimento dell'OMS sottolinea il valore aggiunto della collaborazione tra la Regione Puglia, la clinica di Malattie Infettive e Tropicali dell'Università di Bari Aldo Moro e il Cuamm Bari che ha permesso di aumentare l'efficacia dei servizi erogati negli insediamenti informali del territorio attraverso una stretta sinergia e l'adozione di interventi integrati. Tale lavoro congiunto, avviato nel 2015, ha contribuito a rispondere ai bisogni sanitari della popolazione migrante e rifugiata delle province di Foggia e Bari che vive in condizioni igienico-sanitarie precarie, senza acqua corrente né elettricità, lontani dai servizi alla persona, in condizione di estrema marginalizzazione sociale.
Predisponendo un'equipe sanitaria multidisciplinare a bordo di una clinica mobile, è stato possibile offrire servizi di screening e presa in carico di malattie infettive per HIV e HCV, visite mediche di base e ginecologiche, sistema di riferimento alle strutture sanitarie del territorio, supporto psicologico, ma anche servizi di mediazione culturale e attività di educazione su temi legati alla salute, in un'ottica di inclusione nel sistema sanitario regionale.
Programma:
ore 9:00
Saluti istituzionali Michele Emiliano – Presidente della Regione Puglia
Antonio Decaro – Sindaco di Bari e presidente ANCI
Antonia Bellomo – Prefetto di Bari (coordinamento prefetture del territorio in Puglia)
Alessandro Dell'Erba – Presidente della Scuola di Medicina di UniBa
9:30 – Medici con l'Africa Cuamm negli insediamenti informali, il modello virtuoso delle cliniche mobili
Lucia Raho – Coordinatrice medica di progetto
9:45
Flussi internazionali e nazionali: le sfide sanitarie seguono le migrazioni
Santino Severoni- Direttore del programma globale di salute e migrazione OMS - Ginevra
10:30
L'impegno della Regione Puglia: dall'assistenza all'integrazione nel Sistema Sanitario Regionale
Rosa Barone – Assessore al Welfare della Regione Puglia
Rocco Palese – Assessore alla Sanità della Regione Puglia
10:50
La nuova programmazione nell'ambito del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (Fami)
Barbara Siclari - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dg immigrazione (da remoto)
11:05
Il ruolo delle scuole di specializzazione di Medicina di UniBa
Annalisa Saracino – Direttrice Clinica Malattie Infettive Uniba
11:20
Medici con l'Africa Cuamm in Italia: attività e prospettive future
Giovanni Putoto – Responsabile programmazione Cuamm
11:35 - Confronto e analisi delle problematiche
12:00 - Conclusioni e chiusura lavori.
MEDICI CON L'AFRICA CUAMM Nata nel 1950, Medici con l'Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un'ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti.
Oggi Medici con l'Africa Cuamm è impegnato in 8 paesi dell'Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 4.500 operatori sul campo, di cui 230 italiani. Appoggia 23 ospedali e 95 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all'Aids, alla tubercolosi e alla malaria) 3 scuole per infermieri (in Sud Sudan, Uganda ed Etiopia) e una università in Mozambico.