PNRR. Grande successo di UniBa presente in 10 linee di ricerca su 14 nell'ambito dei Partenariati Estesi
Nella la graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento nell’ambito dei PARTENARIATI ESTESI UniBa è presente in 10 linee di ricerca, in rete con altri atenei o con soggetti diversi, su 14 previste dal Bando.
Il bando promosso dal MUR all’interno della Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Componente 2 “Dalla ricerca all’ impresa” del PNRR, per favorire la collaborazione tra Università, centri di ricerca e imprese, attraverso la creazione di PARTENARIATI ESTESI, ossia reti diffuse di università, enti pubblici di ricerca, altri soggetti pubblici e privati impegnati in attività di ricerca, riconosciuti come altamente qualificati, e organizzati secondo un modello di governance Hub & Spoke.
UniBa è premiata in 10 linee di ricerca, su 11 alle quali aveva concorso in rete con altri atenei o con soggetti diversi.
In 5 di questi progetti l’Università di Bari è spoke e sono quelli che riguardano: Intelligenza artificiale; Rischi ambientali, naturali e antropici; Cultura umanistica e patrimonio culturale; Sostenibilità economico-finanziaria dei sistemi e dei territori e Modelli per un’alimentazione sostenibile.
UniBa è co-leader sul progetto “Conseguenze e sfide dell’invecchiamento” e presente come partner su 4 progetti legati alle seguenti tematiche: Scienze e tecnologie quantistiche; Cybersecurity; Neuroscienze e neurofarmacologia e Malattie infettive emergenti.
“La valutazione dei progetti sui Partenariati estesi – ha dichiarato il Rettore Stefano Bronzini - premia l’eccellenza presente in UniBa, trasversale a tutti gli ambiti scientifico-culturali del nostro Ateneo. Siamo certi che le attività di ricerca potranno , in collaborazione con Università, enti di ricerca e imprese, avere significative ricadute sul territorio”.
Il bando conta su Euro 1,61 miliardi totali ( di cui almeno il 40% nelle regioni del Mezzogiorno). I progetti di R&D includeranno anche investimenti in capitale umano e ricerca di base presso università, imprese, centri di ricerca, tra cui 100 ricercatori a termine, di cui il 40% dovrà essere di genere femminile e dovrà esserci un bilanciamento territoriale con il coinvolgimento anche del Sud e delle Isole.